Edizione 2023
Le motivazioni
Premio Hystrio all’interpretazione 2023
a Lino Musella
Misurato e composto, erede di una tradizione che ha saputo reinventare con guizzo brillante e acume interpretativo, Lino Musella è tra gli attori più apprezzati della sua generazione. Ha mostrato grande versatilità nei personaggi che ha affrontato, fin dai suoi esordi nel ’97, spaziando dal teatro al cinema, alle fiction. La sua solida formazione unita al rigore e a un talento cristallino gli hanno permesso di scalare vette e raggiungere una precoce maturità attoriale. Figlio della provincia napoletana, ha sostituito alla rabbia di emergere una costruzione meticolosa della sua carriera sospesa tra un passato e un futuro che convergono in un fulgido presente. La sua formazione tra Napoli, Roma e Milano gli ha permesso di attraversare il teatro non solo geograficamente ma anche trasversalmente, valicando concezioni, umori e approcci diversi, arricchendo il suo bagaglio educativo, maturando in lui un’idea di teatro articolata e al tempo stessa artigianale. A teatro ha lavorato, tra gli altri, con Martone, Arcuri, Veronese, De Rosa, Fabre, Malosti, Arias, Latella, Sepe e Sinigaglia. Nel 2009 ha fondato con Paolo Mazzarelli la Compagnia MusellaMazzarelli, considerata tra le più interessanti realtà nel panorama della nuova scena italiana. Onestà e consapevolezza intellettuale hanno guidato le sue scelte artistiche, rifuggendo lo sterile intellettualismo, così come sana ambizione, curiosità, studio e voglia di mettersi in gioco accompagnano da sempre il suo cammino professionale.
Premio Hystrio alla Regia 2023
a Lisa Ferlazzo Natoli
Se domandate a Lisa Ferlazzo Natoli dei propri riferimenti artistici, capace che vi risponda con un lungo elenco di registi cinematografici: Bergman, Von Trier, Haneke, Buñuel. Come pure è un attimo sentirle citare Roland Barthes o una certa filosofia del secondo Novecento, prima di perdersi in ramificati percorsi letterari. Dettagli. Ma molto rivelano di come le sue visioni registiche siano spesso una condivisione di orizzonti. Fragili portali verso territori intimi, abitati da dubbi e da bellezze, da scoperte, entusiasmi, delusioni. Come se, in ogni singolo, sudatissimo spettacolo, ci fosse un frammento più ampio di sé. Un tratto autoriale, che detta il ritmo al collettivo lacasadargilla, andando a comporre regie rigorose, di chirurgica umanità in un confronto serrato con Caryl Churchill, Edward Bond, Fassbinder, Walser. Giusto per dirne alcuni. Nelle ultime stagioni è arrivata anche la preziosa continuità progettuale con il Piccolo Teatro. Oltre ad alcuni spettacoli in grado di segnare uno scarto: da When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell ai recentissimi Il Ministero della Solitudine e Anatomia di un suicidio, cofirmati con Alessandro Ferroni. Insomma: ogni titolo potrebbe essere un pretesto per questo Premio Hystrio alla Regia che vuole invece omaggiare l’intero percorso di Lisa Ferlazzo Natoli. Un percorso segnato da qualità scenica e onestà intellettuale, talento e visionarietà. Miracolosamente in bilico fra le tensioni intellettuali del teatro indipendente e il complesso dialogo con le grandi istituzioni.
Premio Hystrio alla Drammaturgia 2023
a Emanuele Aldrovandi
Per Emanuele Aldrovandi, classe 1985, scrittura e pratica di palcoscenico sono tutt’uno: la forza della parola si compie nello spazio, nel tempo e attraverso gli attori. Tutto ciò nei testi di Androvandi è palpabile, chiaro: lo è nella ferrea logica delle sue storie, lo è nella definizione icastica dei suoi personaggi, ma lo è soprattutto nella determinazione con cui il drammaturgo emiliano persegue fin dagli esordi la necessità di scrivere per andare in scena, avvertendo la necessità della pubblicazione come imprescindibile compimento del processo creativo. Non solo. Aldrovandi ha fondato l’Associazione Teatrale Autori Vivi con la quale sta portando in scena alcuni dei suoi testi, curandone la regia e seguendone sia gli aspetti produttivi che la distribuzione. Ed è sempre il linguaggio a fare da materia alla scrittura di Aldrovandi. Così, in Farfalle, il gioco dall’eco pirandelliana che caratterizza il rapporto fra le due protagoniste, è una sorta di messa alla prova della tenuta del racconto. Oppure, con una scrittura senza fronzoli, ha affrontato di petto la recente esperienza della pandemia, imprigionando la cronaca in un testo come L’estinzione della razza umana che sa essere assoluto, tagliente, mimetico e al tempo stesso straniante. Due esempi, questi, che confermano una sapienza capace di coniugare racconto e linguaggio in un intreccio stringente che si scioglie nel tempo, nello spazio e nel corpo della messinscena.
Premio Hystrio Altre Muse 2023
a Nuovo Teatro Sanità
Dieci anni fa – quando il collettivo Nuovo Teatro Sanità è stato fondato – per i napoletani era quasi impensabile mettere piede in quel quartiere. Ebbene, Mario Gelardi e la sua squadra di ragazze e ragazzi hanno avuto il merito di scegliere il Rione Sanità, di attraversarlo e di viverselo, insistendo contro le difficoltà, smentendo gli stereotipi, diventando ragione d’attrazione artistica e culturale. Gelardi e il suo gruppo hanno fatto della Chiesa di Piazzetta San Vincenzo un’eccellenza nella formazione drammaturgica, un luogo di residenza creativa, un laboratorio sui mestieri teatrali aperto ai più giovani e uno spazio in cui ascoltare altre lingue, e nuove storie, scritte, dirette e interpretate spesso da talenti sconosciuti. E dunque: 223 spettacoli, 487 repliche complessive, un numero incalcolabile di spettatori, il riconoscimento in ambito Fus, i progetti internazionali. Sono fatti che non sono bastati tuttavia al Comune di Napoli e alla Regione Campania per impedire, dal novembre 2022, l’interruzione delle attività di spettacolo e, dal luglio scorso, la concretizzazione di uno sfratto. Oggi il collettivo non ha una sede. Eppure insiste, rilancia e prosegue. Per il coraggio, dunque, della scelta compiuta dieci anni fa, per la qualità dei processi formativi e degli spettacoli realizzati e ospitati, per aver contribuito alla nascita di una nuova generazione di teatranti e per l’indipendenza, l’ostinazione, la coerenza il Premio Hystrio Altre Muse va al Nuovo Teatro Sanità.
Premio Hystrio Iceberg 2023
a Les Moustaches
Nata in un piccolo paesino in provincia di Bergamo, a Fara Gera d’Adda, per poi professionalizzarsi e costituirsi nel 2018 come compagnia under30, la compagnia Les Moustaches – formata da Alberto Fumagalli, Ludovica d’Auria, Giulio Morini, Tommaso Ferrero e Pietro Morbelli – è riuscita in poco tempo a ottenere un fervido riconoscimento di critica e di pubblico attraverso un teatro del tutto particolare, di originale e forte sostanza, caratterizzato, oltre che da progetti audiovisivi e laboratori di sperimentazione, da tre significative creazioni: Il giovane Riccardo, La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza, L’ombra lunga del Nano, con un nuovo figlio tra poco in arrivo I cuori battono nelle uova. Sono tutti spettacoli spiazzanti, dove la dimensione quotidiana dei fatti e delle emozioni si tinge sempre di surreale “straordinaria” sostanza, regalando ogni volta allo spettatore inaspettati stupori, colmi di corroboranti suggestioni. La rivisitazione tra luci e ombre dell’infanzia di un personaggio shakespeariano; un uomo sgraziato, che intende danzare e sognare in una società chiusa, che non gli offre possibilità di uscita; un’ombra piccola che si fa grande per rimembrare una dimensione affettiva perduta la bellezza e la ferocia della gravidanza, sono diventati, attraverso gli spettacoli dei Les Moustaches, metafore potenti, dove la dimensione magica si impasta con la realtà, uscendo dalla dimensione quotidiana per trasformarsi in poesia.
Premio Hystrio Corpo a corpo 2023
a Zaches Teatro
Danza contemporanea, teatro di figura, uso della maschera, sperimentazione vocale, composizione sonora originale: i linguaggi artistici di Zaches Teatro sono molteplici, ma tutti votati alla ricerca di una raffinatezza formale ed espressiva basata su una cura drammaturgica dell’immagine, del suono, del testo e del movimento. Questo loro artigianato teatrale si integra poi con un’accurata formalità del corpo dei performer e con l’uso delle nuove tecnologie. Fondata a Firenze nel 2007, la Compagnia affronta l’attualità sottraendone l’evidenza e lasciando in scena la sua universale metafora. Con le sue produzioni tout public ha viaggiato in Europa, Russia e Asia, ha partecipato ai più importanti festival nazionali e internazionali, ricevendo premi e riconoscimenti in Italia e all’estero. All’interno del mondo che Zaches Teatro crea di volta in volta, quello che non viene ascoltato nei discorsi “ragionevoli” passa attraverso il “c’era una volta”, per riscoprire il mondo fiabesco, le storie che abbiamo ascoltato fin da piccoli. Così, invitandoci a una partecipazione emotiva attiva, la Compagnia intende renderci presenti a ciò che viviamo oggi e spingerci a distillare il nostro significato personale. Per questo, il lavoro di Zaches Teatro, a cui viene assegnato il Premio Hystrio Corpo a Corpo, rimanda spesso al simbolo o meglio agli archetipi di una cultura universale, che, grazie al teatro di figura, riesce a esprimere con dirompente forza poetica.
Premio Hystrio Twister 2023
a Supplici, di Euripide, regia di Serena Sinigaglia
con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin
Prod. ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due, Parma
Dalle testimonianze dei votanti online:
«Lo spettacolo Supplici è un viaggio sospeso e profondo, potente e necessario in un tempo e in un luogo non precisato, viene dal passato, ma parla di noi e del nostro futuro. Le parole di Euripide sono immense, non consolatorie. Una delle migliori regie di Serena Sinigaglia, attrici meravigliose, con alle spalle una comunità di eccellenze che ha reso possibile questo gioiello».
«Un testo classico ma in questa messa in scena il linguaggio contemporaneo fa arrivare il messaggio originario con grande forza e suggestione, grazie al canto, alla danza primordiale e all’interpretazione delle attrici, una più talentuosa dell’altra, dirette da una regista non a caso donna, che crea una cornice perfetta, un ritmo incalzante».
«Spettacolo intenso, attualissime le considerazioni sulla democrazia. Il finale amaro con le parole di Atena che ci dice che mai nulla cambierà perché così vogliono gli dèi, è un macigno che ci portiamo dietro, ma che ci deve far continuare a resistere e combattere contro le forze distruttive che albergano fuori e dentro di noi».
Premio Hystrio Scritture di Scena 2023
Le motivazioni
La giuria del Premio Hystrio-Scritture di Scena – formata da Andrea De Rosa (presidente), Federico Bellini, Laura Bevione, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Roberto Canziani, Sara Chiappori, Renato Gabrielli, Tindaro Granata, Stefania Maraucci, Roberto Rizzente, Letizia Russo, Michele Santeramo, Francesco Tei e Diego Vincenti – dopo lunga e meditata analisi dei 127 copioni in concorso, ha deciso, all’interno di una rosa di 11 testi finalisti (Uccidiamo il re di Massimiliano Aceti, Le nuove madri di Chiara Arrigoni, Lady Macbeth-God save the Queen di Debora Benincasa, Ma-Donna di Camilla Dania, M(other) di Rossella Fava, Ultimi uomini di Tommaso Fermariello, Quando arriva Briseide di Federico Malvaldi, Dittico della deriva di Niccolò Matcovich, Declino e caduta di Michele Segreto, Se piove si balla di Cinzia Tropiano e L’anno del topo di Verdiana Vono), di assegnare il Premio Hystrio-Scritture di Scena 2023 a:
Ma-Donna di Camilla Dania
Lei e Lui. Un gioco a due, tra ironia e smarrimenti, dove lei è una, nessuna e centomila nel riflettere sui vari ruoli possibili della donna. Una scrittura che non perde mai il contatto con la scena, quella di Camilla Dania. Sensazione che accompagna la lettura di Ma-Donna insieme a una percezione di solidità progettuale capace di tradursi in un equilibrio di sfumature emotive. Senza tuttavia che le soluzioni formali soffochino la sostanza della vicenda, mentre il gioco divertito dell’incrinare le convenzioni traccia la strada verso un progressivo affondo nelle zone complesse dell’umano: il sacro, il corpo, il confronto con l’altro.
La giuria ha poi deciso di segnalare:
Dittico della deriva di Niccolò Matcovich
Due monologhi – uno maschile, uno femminile – si intersecano in una creazione di grande rigore compositivo e poetico che l’architettura testuale prevede sovrapposti. Sullo sfondo uno stupro, o forse un tradimento. Scrittura colta e di drastica contemporaneità, quella di Matcovich, che si muove dichiaratamente nella cornice formale del post-drammatico e dei suoi codici, riuscendo a sedurre con un segno autoriale forte di ripetizioni, frammenti, suggestioni prima di aprirsi a più ampie, improvvise boccate di ossigeno.
Sono stati inoltre segnalati dai nostri partner:
segnalazione Romaeuropa per Situazione Drammatica
a Le nuove madri di Chiara Arrigoni
Con grande capacità immaginativa Chiara Arrigoni ci accompagna in un futuro solo lievemente prossimo, solo sottilmente distopico, in cui il processo che va dal concepimento alla genitorialità è esploso, dissezionato da nuove possibilità tecnologiche. Il cambiamento sembra minimo, ma la realtà a cui conduce è tutta da riconfigurare. La scrittura sfida con coraggio le convenzionali visioni del corpo, della donna, del parto e del concetto di maternità, mettendoci di fronte alle insidie del progresso fautore di possibilità inusitate e responsabilità etiche con le quali fare i conti.
segnalazione PAV/Fabulamundi – Beyond Borders?
a Ultimi uomini di Tommaso Fermariello
Ultimi uomini di Tommaso Fermariello ha la capacità di muoversi lucidamente sull’ambiguità cognitiva e percettiva del concetto di limite, fino a rivelare la sconcertante relatività delle distinzioni. Mentre una tenera e disperata umanità alla deriva sopravvive tra il reale e il temuto, il confine tra la fantasia e la realtà si attenua, così come quello tra amore e violenza e tra vivi e morti, disarticolando le nostre certezze, permettendoci di riconfigurare nel profondo anche quanto fino a ora davamo per assodato e lasciando spazio a inedite possibilità di accoglienza dell’altro.
segnalazione In Scena! Italian Theatre Festival New York
a M(other) di Rossella Fava
M(other) offre una lettura disincantata e priva di retorica sull’ancora controverso tema della maternità surrogata. La costruzione del testo gioca sul diverso punto di vista dei tre personaggi femminili attraversando ansie, interrogativi e considerazioni universali sull’essere madre e figlia. Un testo che propone un tema ancora fortemente politicizzato in tutto il mondo e su cui soffermarsi è ancora, purtroppo, fortemente necessario.
Premio Hystrio alla Vocazione 2023
Le motivazioni
Dopo accurata valutazione dei 277 iscritti al Premio Hystrio alla Vocazione 2023, 40 di loro sono stati ammessi alle selezioni finali di Milano. In questa sede la giuria – composta da Fabrizio Caleffi, Arturo Cirillo, Monica Conti, Veronica Cruciani, Filippo Dini, Jurij Ferrini, Andrea Paolucci, Gilberto Santini e Walter Zambaldi – ha deciso di assegnare il Premio Hystrio alla Vocazione 2023 a Francesca Fedeli e Giulia Messina e il Premio Ugo Ronfani, destinato ai più giovani partecipanti al Premio alla Vocazione con un percorso formativo ancora da concludere, a Simona Bordasco.
Queste le motivazioni:
Francesca Fedeli, diplomata presso la Scuola del Teatro Stabile di Napoli, già vincitrice nel 2017 del Premio Ronfani, conferma il suo talento svariando dai registri comici al musical, da Pasolini a Moscato. Travolgente nel monologo tratto da Magoni (e forse miracoli) di Lella Costa, è una convincente Donna Rosita nubile di García Lorca e un’autorevole Sally Bowles protagonista di Cabaret.
Giulia Messina, siciliana sin dal cognome, diplomata all’Accademia d’Arte del Dramma Antico all’Inda di Siracusa, coinvolge con la grottesca risata di Wolmer da La misteriosa scomparsa di W di Stefano Benni e si dimostra sicura e matura nel Faust di Goethe, per concludere con la sua originale interpretazione di ’A finestra di Carmen Consoli.
Dal 2015 Hystrio ha istituito il Premio Ugo Ronfani per un talento ancora in formazione attribuito quest’anno a Simona Bordasco per la sua versione interessante e promettente di Febbre di Sarah Kane, arricchita dalla Medea di Ariel Dorfmann e da La fontana malata di Aldo Palazzeschi.
Accanto ai vincitori, la giuria ha ritenuto opportuno segnalare: Davide Fasano e Gianluca Pantaleo: sobrio ed elegante il primo, con la sua lucertola pirandelliana, irresistibile e pungente nell’interpretazione di Martin da Il settimo cielo di Caryl Churchill il secondo.