Personaggi
Autopresentazione
I FUNAMBOLI DELLA BIRRA Era un giorno feriale dell’inverno scorso. Non ricordo bene quale. Da più di dieci minuti aspettavo un mio collega seduto a un tavolo del Bar Centrale. Fuori il traffico era caotico, assordante, anche i pedoni sembravano impazziti. «La gente è diventata peggio delle auto. Vero giovanotto?», mi disse un anziano signore, seduto al tavolo a fianco. «Tutti di fretta, senza voltarsi, né fermarsi. Corrono, corrono, ognuno per la propria strada, segnata! Eppure, se potessi ancora correre lo farei anch’io, però di tanto in tanto mi fermerei a bere una birra, come adesso». Bevve un sorso di birra. Sul suo tavolo c’erano altri due bicchieri di birra. «Non sono per me. Aspetto i miei amici». Bevve un altro sorso. «Più che correre mi piacerebbe volare». Aggiunse. «Volare?», risposi. «Non esattamente! Vorrei camminare su un filo sospeso in aria. È il mio sogno, sin da bambino. Ma ormai sono vecchio e i vecchi confondono i ricordi con la realtà, ma non sognano più». Arrivò il mio collega. Prendemmo due caffè. Ci avviammo all’uscita. Mi voltai. Vidi l’anziano signore insieme ai suoi due amici, anziani anche loro. Bevevano beatamente il loro bicchiere di birra. Tutti e tre indicavano un punto, o meglio, una linea inesistente a metà strada tra il pavimento e il soffitto del bar. Mi sembrò di capire che indicassero un filo. Allora immaginai di vedere quei tre anziani signori camminare su quel filo. Ognuno con il proprio bicchiere di birra in mano… Il sogno di quell’anziano signore ha ispirato il mio testo. A quel sogno dedico il mio testo. Elio Forcella
Scheda autore
Elio Forcella è nato nel 1953 ad Atri dove ha compiuto i suoi studi ed ha coltivato i suoi interessi per il teatro partecipando attivamente all’allestimento di drammi sacri e storici. Per quasi vent’anni ha svolto attività teatrale con il Gruppo del “Teatro Minimo Atri” con impegno e costante ricerca sperimentale tesi al conseguimento di risultati sempre più innovativi. All’attività teatrale è subentrato un irreprimibile bisogno di scrivere: una passione assecondata da sempre, che esprime, come i personaggi descritti nei suoi testi, l’anelito incoercibile alla libertà. Nel dicembre 1997 ha partecipato alla rappresentazione de La Divozione de la Nativitade recitando accanto ad un grande del Teatro italiano, Piero Di Iorio. Nel novembre 1999 ha vinto la XI Edizione del Premio Nazionale Luigi Antonelli-Castilenti-Sezione Teatro con il testo Tumà. Nel maggio 2001 ha vinto la I Edizione del Concorso Internazionale di Nuova Drammaturgia Italiana Eduardo De Filippo promosso dal Dipartimento Italiano della Columbia University, dall’Istituto Italiano di Cultura di New York, dall’Associazione Teatromania di New York sotto la Presidenza del Consolato Generale d’Italia a New York con il testo Tumà. Nel giugno 2002 ha vinto la VI Edizione del Premio Nazionale Itinerante Il Viaggio Infinito Roma 2002- sezione Teatro con il testo Lunalù-Cafè (intitolato in stesura provvisoria Internet-Caffè). Nel luglio 2003 è stato segnalato alla XXX Edizione dei Premi Internazionali Ennio Flaiano Pescara-Drammaturgia con il testo Tickets. Nel luglio 2004 ha vinto la XXXI Edizione dei Premi Internazionali Ennio Flaiano Pescara-Drammaturgia con il testo Linea B. Nel settembre 2005 è stato finalista alla III Edizione del Premio Villa Rosa-Un premio per la cultura – Drammaturgia con il testo Tickets.