Sommario: Numero 4 di ottobre-dicembre 1989

Numero 4 di ottobre-dicembre 1989

Editoriale

Voci di ragione   | pag. 2

Il cartellone

Confermato l’immobilismo della scena italiana

Stagione ’89-’90: si recita il gioco delle parti | pag. 3

Mentre il ministero ribadisce che “la Legge verrà”, i teatri pubblici e privati, le imprese di produzione, le cooperative e i gruppi sperimentali continuano ad agire secondo regole consolidate e abitudini acquisite – La Corte dei Conti, intanto, sostiene che “si fa troppo spettacolo” – Deboli indicazioni di tendenza: vivacità degli Stabili minori, aperture verso il repertorio contemporaneo e, in mezzo a tanti progetti “di cassetta”, qualche mattatore e qualche primadonna disposti a rimettersi in discussione.

La società teatrale

Scadenza 1992: un convegno dell’Elart all’Aquila

Come gestire meglio i teatri pubblici d’Europa | pag. 7

A confronto i vari modelli europei, con particolare riguardo all’intervento dello Stato, al ruolo degli sponsor, alla salvaguardia dei livelli culturali e alla formazione del pubblico – Germania: un sistema solido – Gran Bretagna: scommessa sul mecenatismo privato – Francia: conflitto fra istituzioni e artisti – Italia: “ la “stretta” ministeriale e il mercantilismo.

Teatro estate

Due protagonisti al Festival di Spoleto ‘89

La Praga magica di Pagliaro, la Napoli eduardiana di Leo | pag. 8

La Boemia onirica di Ripellino, ovvero la fantasia e il sogno come antidoto all’aridità contemporanea – De Berardinis: “Un testo teatrale, per me, è un supporto per manifestare e trasmettere altre emozioni”.

De Berardinis: “E adesso, faccio Strindberg: Verso Damasco”   | pag. 10

Gianrico Tedeschi nella pièce di Ferrone

Goldoni alle Ville Vesuviane tra i furori della Rivoluzione | pag. 11

Molto eclettica la settima rassegna di Taormina

Dall’Orca mitologica di D’Arrigo alla pioggia di premi con Baudo | pag. 12

In attesa di fruire dei nuovi moderni spazi, il Teatro Antico e la Villa comunale sono stati ancora i contenitori degli spettacoli – Il Riccardo III di Lavia, il Kean di Proietti, un Goldoni invelenito da Fassbinder e le performances di Gazzolo e Foà gli spettacoli di richiamo – Il Premio Eduardo a Peppino Patroni Griffi, il Laurence Olivier a Glauco Mauri.

Dove va La Zattera Di Babele di Quartucci

I Giganti della montagna e altre utopie a Erice | pag. 15

La proposta dell’animatore delle Giornate delle arti è quella di un Pirandello che nella vecchiaia torna fanciullo – Marionette di Kleist nell’arsenale delle apparizioni, tra fantasmi settecenteschi e figure del futuro – L’ultimo ruolo di Santuccio, Graziani e la Tatò fra gli interpreti – Una tetralogia che comprenderà anche Tamerlano di Marlowe, Macbeth di Shakespeare e Don Giovanni di Mozart-Molière – “Qui, di fronte al mare africano, puoi pensare e dimenticare il teatro-industria”.

Bilancio delle Orestiadi del sindaco Corrao

Nel teatro dei ruderi il futuro di Gibellina | pag. 17

“Riconquistiamo la nuova realtà rappresentando i sogni e le memorie del passato. E cerchiamo di restituire alla Sicilia il ruolo di chiave del mondo mediterraneo” – La passione di Cleopatra di Ahmad Shawqi con le scene-sculture di Pomodoro e gli altri appuntamenti dell’estate ’89.

I Giganti della montagna alle Panatenee

Bolognini sostituisce Vassiliev: e delude | pag. 19

L’allestimento del testo pirandelliano bloccato in un’eleganza calligrafica – Furori mediterranei ma non moderne inquietudini della Ilse interpretata da Irene Papas – Il Crotone negromantico di Flavio Bucci e le buone prove di Giustino Durano, Luigi Pistilli e Nuccia Fumo.

L’intervista

Incontro con l’ultimo Don Giovanni della scena italiana

Mauri e Sturno: domani ognuno per la sua strada | pag. 21

“E’ giusto dividere la compagnia in due tronconi: Roberto non è più un mio allievo, è un collega con pari meriti, diritti e doveri – Molière per me è innanzitutto il rifiuto dell’ipocrisia. Nel teatro italiano molti prendono ma pochi sanno dare – I miei maestri? Costa, Benassi, Enriquez – Vorrei recitare ancora con Valeria Moriconi. E scrivere per la scena.

Teatro estate

Un consuntivo nel decennale della Rassegna

Piombo nell’ala della versiliana? | pag. 23

I responsabili del Festival, Martini e Nicolai, spiegano perché l’edizione ’89 non è stata memorabile, e assumono impegni per il futuro – Che cosa fare della Villa di D’Annunzio? – Il problema è però generale: la grandeur festivaliera oggi di moda è forse nemica del buon teatro.

Borgio Verezzi: un tema fisso e molte ambizioni

Amore e dolci inganni nella terrazza sul mare | pag. 25

Oltre al belvedere di piazza Sant’Agostino, dove si è passati da Sofocle a Marivaux a Costanzo, sono state utilizzate per il recital della Quattrini anche le grotte di Borgio – I progetti del sindaco Rembado: scelte tematiche, accordi con centri produttivi regionali, un “controfestival off”.

Intervista

Il Premio Borgio Verezzi dopo una stagione fortunata

De Carmine: rischio è bello e ti aiuta a restare giovane | pag. 27

Gli esordi difficili, la maturazione al Piccolo e, quest’anno, due successi, nel Guardiano di Pinter e nel Pilade di Pisolini – “Mi interessa sempre più il repertorio contemporaneo. La televisione? Non mi piace più”.

Teatro estate

Persuasivi risultati della nuova gestione ’89-‘90

I linguaggi della luna al Festival di Santarcangelo | pag. 28

Gli spettacoli presentati non come prodotti finiti, ma come tappe di un processo di maturazione delle istanze e dei linguaggi teatrali – L ‘esperienza del racconto in Corvi di luna, ricerca musicale e performance nei lavori del Tam-Teatromusica, l’inedito incontro Oriente-Occidente nella danza di Kazuo Ohno, le variazioni sul tema, in recitazione e musica, di Carpentieri in Resurrezione – La tendenza sembra quella di un “linguaggio da abitare” da parte del teatro di ricerca – Un progetto di studi su Cecchi e un movimentato incontro con le riviste di teatro e non.

Con il ritorno di Werner Henze alla direzione

Ha ripreso a pieno ritmo il Cantiere di Montepulciano | pag. 30

Effervescenza di iniziative, non sempre concluse ma attestanti un coerente work in progress – Un Macbeth amatoriale, con cantastorie, la riesumazione della settecentesca Isola de’Pazzi e un dramma in musica.

La seconda edizione della rassegna calabrese

Altomonte: un teatro venuto da due mari | pag. 31

Un ponte all’insegna del dialogo fra Occidente e Oriente – La compagnia ungherese di Ivan Marko e i fermenti dell’est europeo – Dal mare africano gli Arabi della Rachidia, da Gerusalemme gli Israeliani del Train Theatre – Le radici del comico: Aldo Giuffrè, Peppe e Concetta Barra, Oreste Lionello, Anna Mazzamauro e gli attori del Bagaglino.

L’estate fiesolana alla 41esima edizione

Boccaccio è tornato a Villa di Maiano | pag. 32

Ugo Chiti ha adattato tre novelle nei luoghi del Decamerone – Il Figaro napoletano di Savelli e il Goldoni preso nel vortice della Rivoluzione di Ferrone – Testi di Calvino e Pasolini in una rassegna di canzoni d’autore.

Festival in crescita nel nome di Enriquez

Sirolo si apre all’autore italiano | pag. 34

Una vetrina della nuova drammaturgia – La Duse di De Chiara per Valeria Moriconi – Zavattini riscritto da Franceschi e la Boggio, Mazzucco, Rispo, Fazioli – Un convegno sulla novità italiana e il suo avventuroso viaggio verso la scena e una conferenza sulla regia di Enriquez.

Dedicata al mondo arabo la rassegna piemontese

Chieri: i Dervisci danzano con la terra | pag. 37

Rappresentata anche la giovane sperimentazione europea – Gli spettacoli di Passaggio a Nord Ovest, le presenze di Perlini e Moscato per il Cabaret Voltaire e ancora spettacoli di piazza, convegni e seminari.

Nuova drammaturgia e cooperazione con l’Europa

Astiteatro e Avignone, progetti in comune | pag. 38

Alla sua undicesima edizione la rassegna astigiana ha cercato il cambiamento nella continuità – Festeggiato con il Trofeo Alfieri il “monferrino” Armand Gatti – Accanto alle prove dei grandi attori, la Moriconi e Mauri, gli emergenti dell’Off, i nuovi comici, i danzatori della Guadalupa.

Avignone ’89 tra grande repertorio e ricerca

La sfida di Jeanne Moreau nella Celestina di De Rojas | pag. 40

Langhoff ha celebrato a modo suo il Bicentenario con Schnitzler e Müller – La tragedia e la commedia greca rivisitate da Vincent – Balletto “rivoluzionario” di Maguy Marin al Palazzo dei Papi – Buchner, Claudel, Camus, Weiss ma anche Kalisky e Novarina fra gli autori in cartellone.

Altri anniversari alla rassegna di Benevento

Per San Gennaro triplo Bicentenario | pag. 42

Snobbata la Rivoluzione Francese, sono stati messi in cartellone cinquantenari e centenari vari – L’America di Via col vento, le donne dei dittatori della seconda guerra mondiale e una novità di Romeo – Scarpetta, Campanile, ma anche Freud, Musatti e la maschera di Don Felice Sciosciammocca.

I nuovi comici

Giocosa non-intervista col nuovo fenomeno della risata

Via a ruota libera nell’assurdo: Bergonzoni | pag. 44

Antisatirico, nemico dell’umorismo melenso della tivù, è un funambolo della comicità che parte «all’italiana» e arriva alla patafisica – Ma è soprattutto se stesso, inconfondibile: e forse il cinema lo ruberà al teatro.

Amore di gruppo: tutto esaurito dal 1978

Undici anni di risate nella grassa Bologna | pag. 46

Soltanto a Broadway o lungo la Senna succedono cose del genere – La pochade di Giorgio Trestini non è raffinata: si tratta di prestazioni erotiche all’interno di due coppie, una di città ed una di campagna. Ma sullo sfondo si muovono gli antichi meccanismi della comicità emiliana.

Museo grevin

Storia e futuro del museo-biblioteca dell’attore

In un palazzetto rosa le memorie della scena | pag. 48

Hystrio ha intervistato a Genova il direttore della Fondazione, Alessandro D’Amico, e i suoi collaboratori Alessandro Tinterri e Teresa Viziano – Nata nel ‘66 dallo Stabile, l’istituzione custodisce tesori dell’Otto e del Novecento, ha inaugurato una sezione Cinema, ha un servizio di biblioteca e promuove mostre e dibattiti – Ma ha bisogno di altri spazi, di aiuti dagli enti locali, di rapporti più organici con lo Stabile e l’Università.

Techné

A colloquio con Infante, Direttore del Festival di Narni

La guerra è finita fra teatro, video e radio | pag. 52

Il concetto di luogo teatrale dev’essere riveduto tenendo conto delle possibilità offerte dai mezzi radiofonico e televisivo – Anche la satellizzazione delle comunicazioni offre nuove frontiere alla sperimentazione – L’esperienza di Carpi, dove il pubblico ha seguito l’evento teatrale con le radio portatili – Le ricerche di Falso Movimento, Gaia Scienza, Fiat Teatro Settimo, Koiné e Tam Teatromusica per creare i nuovi spazi visivi e sonori dell’immaginario – Gli spot e l’uso del cromaki sulla scena.

Laboratorio

Dario D’Ambrosi e il teatro patologico

La scena irreale della mente smarrita | pag. 54

Apprezzato negli Stati Uniti ma ancora misconosciuto in Italia, l’attore milanese parla in questa intervista delle tappe della sua formazione e dei suoi progetti – Le ricerche negli ospedali psichiatrici, l’esordio al Café La Mamma di New York e le coproduzioni con Peter Brook – “Lo scontro con la paura è lo scontro con la malattia mentale” – “Qui in Italia non ci sono posti dove ci sia odore di teatro”. Un teatro surreale.

I maestri

Il Premio Flaiano al magistrato-scrittore genovese

Vico Faggi, un drammaturgo che interroga la storia | pag. 57

Il riconoscimento attribuitogli per un testo su Marina Cvetaeva rende giustizia a un drammaturgo troppo presto trascurato e dimenticato – La sua opera non si limita al teatro-documento e i riferimenti non sono soltanto Brecht e Pirandello: l’autore di Rosa Luxemburg ha scritto anche testi satirici ed intimisti, sempre in una visione laica e illuministica.

Exit

Scomparso il grande attore shakesperiano

Laurence Olivier e la vertigine della finzione | pag. 61

Una preparazione meticolosa e una cura quasi maniacale dei particolari – Il più bel Romeo ma anche l’acuto Mercuzio in alternanza con John Gielgud – L‘Amleto psicanalitico e il vecchio Lear torturato dal destino – Un attore mimetico, inquieto e leggendario, prestato al cinematografo.

Morte amara di un grande attore

Santuccio, una disperata fedeltà al palcoscenico | pag. 64

Se n’è andato, in povertà e solitudine, dopo un toccante congedo nel ruolo del Mago Cotrone dei Giganti della montagna di Pirandello – Dietro l’immagine dell’artista maudit c’era in lui una nascosta fragilità, che lo portava a vivere con tormentata passione il suo mestiere – Dagli esordi sfolgoranti al Piccolo alla disincarnata interpretazione di Beckett.

Il decesso mentre provava Napoli Milionaria

Caprioli: con Pirandello il suo struggente addio | pag. 66

Gli esordi con Strehler, il successo a Parigi con il Teatro dei Gobbi insieme a Franca Valeri e Alberto Bonucci; poi una fortunata stagione cinematografica, anche come regista – Una schietta comicità napoletana che dalla Commedia dell’Arte approdava al vigore satirico di Molière.

Si è spenta Vera Vergani, la prima figliastra

Di sera, a Procida s’accende un geranio… | pag. 67

Ci ha lasciati l’animatore dei Legnanesi

Musazzi, dilettante di genio della razza di Plauto e Ruzante   | pag. 68

di U R

Villi: dalla passerella ai classici

L’ala nera della morte sul Lago dorato di Olga   | pag. 68

di N F

Humour

Foyer | pag. 70

Critiche

Tutte le critiche della prima parte della stagione | pag. 72

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Biblioteca

Tribolazioni di un intellettuale sotto Stalin

Gli anni del logoramento di Brecht al Berliner | pag. 80

È davvero insistita, negli ultimi anni di B.B., una lacerazione fra il poeta e il politico, fra l’uomo della libertà e il funzionario dell’ortodossia? – In un attento saggio Claudio Meldolesi e Laura Olivi dimostrano che, in un regime staliniano, l’artista si mimetizzò per salvare l’Ensemble.

Cinquant’anni dell’Accademia raccontati da Giammusso

Splendori e miserie della “Silvio D’Amico” | pag. 81

Un saggio di Sarah Zappulla Muscarà

Quando Pirandello si convertì al teatro | pag. 82

L’Opera prima teatrale di Roberto Mussapi

Villon, poeta benedetto | pag. 83

Dalla lettura di un racconto di Stevenson l’idea di un personaggio fragile e contradditorio, ma non maudit – Del poeta il pubblico vive l’ultima giornata, in una prigione sotterranea, prima dell’esecuzione – Niente in comune fra la nuova interpretazione e l’apologia del crimine di Gênet.

Il testo

Un atto di Roberto Sanesi

DIALOGO DI YUSTE | pag. 86

Note di lettura sul Dialogo di Yuste

L’enigma dell’imperatore in una foresta di orologi   | pag. 89

Due atti di Maura Del Serra

LA MINIMA   | pag. 92

Chi era Madre Margherita Caiani

La piccola “sigaraia” che reinventò la pietà | pag. 94

Analisi della commedia

In un parco romano, il giorno della beatificazione della Minima… | pag. 95

Il lavoro critico e letterario dell’autrice

Maura Del Serra: dalla poesia al mistero della fede ardente | pag. 97

In copertina

“Le séducteur au phallus”, tempera di Eugène Ionesco per Hystrio | pag. 999

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