Sommario: Numero 2 di aprile-giugno 1989
Numero 2 di aprile-giugno 1989
Editoriale
Cifre e statistiche per un dibattito serio
Otto grandi palcoscenici e poi il deserto teatrale | pag. 2
di Hystrio
I maestri
Bilancio di una carriera, con molte sorprese
Ronconi: sicuramente non farò mai l’Amleto | pag. 3
di N. N.
In una conversazione con Georges Banu e Jean-Michel Deprats, il regista riflette sul senso del proprio lavoro, confessa la passione per i testi dimenticati, spiega come e perché usa le macchine sceniche, chiarisce i rapporti con gli attori e rivendica la coerenza della sua ricerca – Regia teatrale e regia d’opera, egli afferma, sono attività differenti.
Ronconi ci parla dei suoi progetti
Allo Stabile di Torino, io… | pag. 6
Laboratorio
Il segreto di Pirandello: un saggio capitale di Artioli
Un teatro edificato sulle strutture del mito | pag. 8
Con questo libro, che ha l’importanza di La stanza della tortura di Macchia, il docente patavino propone un’interpretazione globalmente nuova dell’opera del siciliano – Sotto la maschera del realismo, i materiali mitopoietici dei drammi principali – L’itinerarium di Bonaventura come schema compositivo dei Quaderni di Serafino Gubbio operatore – I rapporti con Craig e con gli altri grandi della scena del Novecento.
La sua opera in Germania e in Argentina
Trionfi e ombre di Pirandello nel mondo | pag. 11
Michele Cometa, Il Teatro di Pirandello in Germania, Edizioni Novecento, Palermo 1988
Gabriel Cacho Millet, Pirandello in Argentina, Edizioni Novecento, Palermo 1988
Cronache
Lauretta: bilancio delle giornate di Agrigento
Finora Pirandello è stato dimezzato | pag. 12
Si è tenuto separato il drammaturgo dal narratore, mentre è giusto vederli uniti – Bilancio di due diversi destini nel confronto con D’Annunzio – Il progetto di una biblioteca-emeroteca nella restaurata casa natale.
Novecento
Troppi i nostri autori dimenticati
Bilancio delle amnesie e delle ingiustizie | pag. 14
Il teatro italiano del secolo non è soltanto Pirandello – A partire da D’Annunzio esiste una schiera di drammaturghi significativi ma ignorati, rovinati da registi mediocri o stroncati da critici impreparati – Dei nomi? Rosso di San Secondo, Bontempelli, Simoni, Ciarelli, Betti, Fabbri, e ancora Terron e Flaiano – Perché non verificarne la tenuta sulla scena?
Il pittore e la scena
Autoritratto di un illustratore che preferisce i limiti all’infinito
Luzzati si racconta | pag. 16
Gli entusiasmi giovanili degli anni di rinnovamento, della nascita dello Stabile e della mitica Borsa di Arlecchino – “A Genova si lavora bene, poi però occorre esportare” – Le sovvenzioni? Carrraro ha ragione a voler risparmiare, ma non sa dove e come – I rischi di una civiltà drogata di immagini e degli illustratori ignoranti – La scenografia non è più la pittura e la prosa non è l’opera – “A teatro oggi mi annoio: il futuro è forse Disneyland e Ronconi l’ha capito. Sono per un teatro che faccia sognare, dove ci sono gioco e paura, come in Pinocchio. I giudizi più interessanti li ho ricevuti dai bambini, quelli degli adulti sono prevedibili”.
Utopia scenografica di Luzzati per Hystrio
Nel bosco magico in una notte d’estate | pag. 19
di N. N.
Teatro estate
I “cantieri” del Teatro D’Estate
I Festival fra crisi e ripresa progettuale | pag. 22
di Melina Miele
È da migliorare il rapporto tra investimenti e risultati culturali, sono da chiarire le funzioni fra amministratori e responsabili artistici – Il ruolo promozionale delle manifestazioni minori – Aria nuova a Spoleto e ad Asti – Europa e teatro indipendente a Polverigi e a Santarcangelo.
Gli addii
L’ultima intervista, quasi un testamento
Trionfo: i miei anni coi giovani dell’Accademia | pag. 24
di Aldo Trionfo
Il teatro è vitale se la cultura della scena circola fra le generazioni – L’allievo dev’essere in contatto costante con i registi e le compagnie – Troppe scuole sono fabbriche di illusioni e dunque dovrebbero essere chiuse.
Intervista
A colloquio con Gina Lagorio
Il teatro? Un amore troppo poco corrisposto | pag. 27
Scrittrice e saggista apprezzata ma drammaturga poco rappresentata – Finalmente il suo La crepa, sul tema del terrorismo, è stato scelto dal Piccolo – Mentre gli Oscar Mondadori raccolgono i suoi copioni, l’onorevole Lagorio si batte per una legge sul teatro – “ I giovani devono capire che non c’è vocazione che regga senza un solido mestiere”.
Università
Un carteggio, un convegno e una mostra
Ritorno a Gordon Craig, per un teatro vivente | pag. 29
di Sara Mamone
Gli studiosi italiani hanno riesplorato la figura e l’opera del teatrante – Promettente la ripresa delle pubblicazioni sui problemi della scena.
Festival
Bilancio senza compiacenze della Biennale bolognese
L’allegra babele dei giovani artisti | pag. 30
Sono stati 700 i partecipanti alla rassegna e fra citazioni di Chaplin, Buñuel e Kantor non sono mancate alcune “promesse” – Ma le critiche hanno denunciato selezioni oscure, spazi inadatti, assenze degli operatori che contano – La formula è buona, la realizzazione lascia a desiderare.
La società teatrale
Caprioli, Missiroli e Rigillo ai giovani
Tu vuoi emergere? | pag. 33
Scarseggiano i maestri e le nuove leve hanno fretta: ecco perché il ricambio dei quadri della scena non funziona – Norma di legge sulla formazione potrebbero rendere meno aspra la competizione fra le generazioni.
Laboratorio
Storia di una conversione al teatro politico
Pinter: “Adesso uso il linguaggio come arma” | pag. 34
di Maggie Rose
Il più celebre commediografo inglese scrive pro e milita in Amnesty International – L’incisiva sobrietà stilistica de Il bicchiere della staffa e Il linguaggio della montagna – Ma sono delicati i problemi di traduzione.
Attrici
Paola Borboni sul lago dorato dei ricordi
Quante belle litigate con il “mio” Pirandello! | pag. 36
“Scagliavo a terra i suoi copioni se non li capivo, era il mio modo di amarlo – Salvo Randone mi tradì per Strehler – Eco? Un Berlusconi della letteratura” – Dopo Savannah Bay, Hystrio di Luzi, aspettando il Duemila.
Exit
Cesare Musatti, il teatro, l’ironia | pag. 37
di U R
Attrici
Ritratto – intervista con la Falk
Rossella “la bugiarda” sinceramente donna | pag. 38
“È stato il caso e non la vocazione a portarmi in palcoscenico – Io distaccata? No, mi sento nel mondo – I miei autori: Fabbri e Patroni Griffi”
Confessione a cuore aperto dopo il ritorno alle scene con Strehler
De Sio: fare teatro per ritrovare se stessa | pag. 40
Il cinema spossessa l’attore, per questo è stata lieta di interpretare l’atto unico del giovane Sarti – Gioie e dolori del lavoro al Teatro Studio – Un progetto ambizioso: scrivere nuovi testi, oltreché interpretarli.
Laura Marinoni si definisce e si confessa
Pazza, entusiasta nella vita e sulla scena | pag. 42
“Ho cominciato con Pirandello, se avessi sbagliato avrei chiuso per sempre – Patroni Griffi ha una virtù: è un regista che ti accetta come sei” – La lezione di Ionesco con Albertazzi e l’incontro con Bigagli a Spoleto.
Conversazione con una giovanissima emergente
La brava Galatea non crede al successo | pag. 45
di Paolo Crespi
La Ranzi, passata dall’Accademia alla ronconiana Mirra, è stata premiata al Duse come la rivelazione della passata stagione – È attenta a “spiare” i colleghi famosi, apprezza il teatro di regia ma non ha molta fiducia nel lavoro di gruppo – Spettacoli di qualità e non di cassetta.
Polemica
Recensioni come pubblicità televisiva?
Il critico impaurito | pag. 47
Fra teatranti e critici siamo alla farsa – L’autore di questo articolo promette che dirà soltanto bene di coloro che lo minacciano fisicamente.
I maestri
Conversazione con un critico illustre
Rebora: caro teatro non crederti il verbo | pag. 48
“Non mi fido dei punti di arrivo. E vorrei che gli uomini di palcoscenico non dessero nulla per scontato – Penso che oggi i direttori dei giornali farebbero volentieri a meno dei critici” – La stroncatura per Albertazzi e qualche giudizio senza peli sulla lingua a proposito di Bene, Testori, Strehler e Roboni – Commedie distrutte e un nuovo libro in versi.
Danza
La bella sfida dell’Aterballetto
Uno Schiaccianoci quasi rivoluzionario | pag. 50
Il coreografo Amodio rinnova l’interpretazione rifacendosi a Hoffmann e alla simbologia della fiaba e impone il balletto come mito pagano – È la riaffermazione dell’inconscio opposta alla “desacralizzazione del reale” – E la musica di Ciajkovskij risulta quantomai adatta allo scopo.
Di passaggio in Italia
Il balletto umanista di Mats Ek | pag. 53
Figlio della celebre Birgit Cullberg, coreografo che rivisita i classici e non disdgna di trattare temi attuali, Ek sta conoscendo un momento di fortuna in tutto il mondo – Tra i progetti un balletto dedicato alla madre.
Humour
Foyer | pag. 55
Ritorni
È cominciata la lunga marcia verso il Pianeta Goethe: terminerà nel 1994 con l’integale del poema
Faustrehler | pag. 57
Un sociologo rilegge Goethe
Nel labirinto di Faust la salvezza e l’abisso | pag. 58
L’eroe goethiano come “ladro di facoltà vietate all’uomo”, viaggiatore illimitato, simbolo più che personaggio: e fin qui la critica è d’accordo – Ma è ora di vedere l’opera in una prospettiva onirica: un sogno popolato di teatri, di spettri di teatri – Siamo in un “delirio creativo” che supera la critica storica per svelare “la follia dell’arbitrio e del potere”.
Exit
È morto in Austria l’autore di Minetti
Bernhard esule nella letteratura | pag. 61
Come Kafka e Beckett, per lui la scrittura esigeva il prezzo di una solitudine irreparabile – Viveva ritirato e disprezzava onori e riconoscimenti – I difficili rapporti con i suoi connazionali e la stima di Italo Calvino.
Cronache
Il testo di Luzi al Quirino di Roma
Hystrio, o il teatro in lotta con il potere | pag. 63
Una compagnia di Siracusa, Siciliateatro, ha messo in scena la tragedia – Paola Borboni, Sebastiano Lo Monaco e Andrea Bosic gli interpreti.
Scrittura
Lo scrittore triestino ci parla di Stadelmann
Magris ha incontrato il servo di Goethe | pag. 65
Traducendo opere di autori teatrali è maturato l’interesse per a parola “detta” – All’origine del testo una breve notizia sulla morte del servitore del poeta, uomo dalla vita oscura e un po’ bizzarra – Le indicazioni di regia sono state esculse dal libro – Presto un versione scenica.
Teatropoesia
La recensione in versi: in exitu di Testori
In alto sta il poeta e in basso il drogato… | pag. 66
Critiche
Critiche degli spettacoli | pag. 67
di N. N.
[link_critiche]
Teatromondo
Parigi: sguardi la passato
Parrucche e tricorni riecco i cari classici | pag. 76
Anche i registi meno conformisti, come Planchon e Maréchal, guardano a Racine, Molière e Marivaux – Un Goldoni con Emmanuelle Riva.
Londra – Un momento di vitalità
Quando Guinness negozia il disarmo nucleare | pag. 77
di Luigi Forni
Trattative di pace ma anche traditori e spie sono i temi dei due spettacoli di maggiore successo – Splendore e miseria del musical di ritorno.
Biblioteca
Teatro del Settecento e vento della storia
Il massacro dei gatti preludio alla rivoluzione | pag. 78
Un saggio dell’americano Darnton mostra che una strage di felini “rappresentò” mezzo secolo prima le esecuzioni alla ghigliottina – Commedie dell’ancien règime, testi giacobini e pièces anticlericali come Il ballo del Papa hanno preceduto e accompagnato la svolta rivoluzionaria del 1789.
Il testo
Questa commedia ha vinto il Premio Riccione Ater 1987
NERO CARDINALE di Ugo Chiti | pag. 82
di N. N.
Ritratto di Ugo Chiti
Un teatro che nasce dalla lingua del Chianti | pag. 85
Ritualità e cultura contadine si fondono con la potenza sarcastica del fiorentino d’oggi per dare vita ad una drammaturgia nuova – In “Nero cardinale” Francesco Maria dei Medici è rappresentato come un Falstaff toscano – Dopo tante iniziali difficoltà arrivano le messe in scena e i riconoscimenti: ma Chiti punta soprattutto sulla propria compagnia.
In copertina
“Il Re del Teatro”, illustrazione di Lele Luzzati per Hystrio | pag. 999
di N. N.
Disegnatore
Numero 2 di aprile-giugno 1989