Sommario: Numero 2 di aprile-giugno 2015
Speciale Luca Ronconi
Luca Ronconi, l’utopia del teatro e la regia come conoscenza | pag. 2
Lavorava con la determinazione e il metodo di un ricercatore: dal primo spettacolo (Goldoni) ai kolossal, passando per l’Orlando furioso, la direzione alla Biennale di Venezia e il Laboratorio di Prato, il viaggio dentro il teatro del regista, scomparso lo scorso febbraio, che ha segnato gli ultimi cinquant’anni di storia teatrale italiana.
di Gianfranco Capitta
Torino: l’umanità in guerra tra i pilastri del Lingotto | pag. 6
Accanto a O’Neill, Strauss, Hoffmansthal, Pasolini, Čapek e altri, momento epocale della direzione di Ronconi dello Stabile piemontese fu l’allestimento de Gli ultimi giorni dell’umanità di Kraus. Il ritorno nel 2006 con i cinque spettacoli “olimpici” di Progetto Domani.
di Sergio Ariotti
Roma: allargare i confini passando per via Merulana | pag. 8
È il Pasticciaccio di Gadda lo spettacolo simbolo degli anni in cui Ronconi è alla guida dello Stabile capitolino. Senza dimenticare Tasso, Ibsen e Shakespeare, prima, e Dostoevskij, O’Neill, Pirandello e Savinio poi.
di Piefrancesco Giannangeli
Milano e il Piccolo Teatro, nel «tempio del grande mestiere» | pag. 10
Da Infinities alla Lehman Trilogy, passando per Shakespeare, Goldoni, Schnitzler, Nabokov e Spregelburd, sono molti i segni e i sogni che Ronconi ha lasciato in questo suo ultimo e più lungo periodo passato ai vertici di un Teatro Stabile.
di Maria Grazia Gregori
La sapienza antica di un maestro rivoluzionario | pag. 13
Il lavoro sul testo e sulla lingua, la lontananza dal teatro psicologico, l’assenza di un metodo sono alla base dell’unicità della pedagogia ronconiana.
di Paola Bigatto
Tra scienza ed economia Ronconi e la curiosità per l’ignoto | pag. 14
Un personale bisogno di conoscenza e di sperimentazione sono alla base
di una serie di spettacoli a tema scientifico o economico, da Infinities
alla Lehman Trilogy, dagli Ultimi giorni dell’umanità a Progetto Domani.
di Renato Palazzi
Sulla gran scena del melodramma l’ultimo teatro delle meraviglie | pag. 16
La lezione di Ronconi come regista d’opera ha segnato quasi mezzo secolo di dialogo con il grande repertorio, ma anche con i fasti della scena barocca e di quella contemporanea. Alla ricerca di immagini mirabolanti e d’inedite fughe prospettiche.
di Giuseppe Montemagno
La metamorfosi della regia Ronconi tra passato e futuro | pag. 18
Nei cinquant’anni che hanno visto in Italia l’affermazione e il dominio della regia, Luca Ronconi è stato il punto di svolta definitivo. Il teatro prima, e dopo di lui.
di Roberto Canziani
Vetrina
Il silenzio della ragione, Napoli attende un futuro migliore | pag. 20
Una grande vitalità creativa in una totale assenza di sistema: questa, in sintesi, la situazione teatrale partenopea. Tolti lo Stabile e il San Carlo, le numerose sale cittadine devono la vita all’iniziativa dei loro fondatori. Con un futuro in bilico tra resistenza e resilienza.
di Alessandro Toppi
Licia Lanera, l’attrice operaia incoronata dalla scena | pag. 23
Una storia artistica da autodidatta, una lunga gavetta combattendo corpo a corpo con i pubblici delle scolastiche e poi, con Riccardo Spagnulo, la fondazione di Fibre Parallele e i recenti ambiti riconoscimenti come attrice.
di Emilio Nigro
A Genova il Museo dell’Attore cambia casa | pag. 24
dalla stipatissima sala di lettura in cima a una scala a chiocciola di Villetta Serra, la nuova sede del museo, accanto alla Biblioteca Berio, ha ora spazi adeguati a ospitare mostre e a favorire consultazioni.
di Stefano Moretti
Torino, 60 anni di teatro in un click | pag. 25
Il Teatro Stabile di Torino ha avviato un ambizioso processo di digitalizzazione che consente a studiosi e appassionati di consultare da casa il ricco patrimonio di foto, video, bozzetti, locandine del suo Centro Studi.
di Laura Bevione
Teatromondo
Viaggio nella metropoli al neon, la “Play Mecca” dai 100 teatri | pag. 26
Un distretto teatrale popolosissimo, Festival e Centri che sorgono anche in campagna, un programma di finanziamenti “a progetto”, capillare e controllato, caratterizzano Seul e il sistema teatrale coreano. Sempre più attento e curioso verso l’Ovest.
di Nicola Pianzola
Danzatori, contorsionisti e acrobati, tutti i linguaggi del Mime | pag. 31
Tra gli spaghetti animati di NoFit State Circus e le contorsioni dei performer di Peeping Tom, il Mime Festival raggiunge quota trentanove, con ventiquattro giorni di programmazione, tutti dedicati al visual theatre.
di Margherita Laera
Teatro e libertà d’espressione, quando gli scarafaggi pascolano in scena | pag. 32
Sensibile alla valanga emotiva seguita agli attentati terroristici, la scena teatrale parigina s’interroga sui temi fondamentali della convivenza civile grazie ad alcune voci del panorama internazionale, tra cui spiccano Rodrigo García e Christoph Marthaler.
di Giuseppe Montemagno
La Vienna fringe dei teatri indipendenti | pag. 34
Fuori dalle Istituzioni e dalle Accademie, i teatri off sono una risorsa culturale della capitale austriaca fin dagli anni Settanta. Inizialmente considerati fringe e dotati di scarse risorse, offrono tuttora programmi non convenzionali per i pubblici più curiosi.
di Irina Wolf
In Olanda i teatri si disegnano così | pag. 36
Colorati, trasparenti, dalle forme singolari e ricercate, sono i molti spazi nuovi sorti nelle principali città olandesi negli ultimi vent’anni: a progettarli, grandi studi internazionali nell’ambito di piani urbanistici che, attorno a essi, ridisegnano interi quartieri.
di Francesca Serrazanetti
Fate teatro, non la guerra! La voce delle platee affollate d’Israele | pag. 38
Il Festival Isra-Drama 2014 di Tel Aviv ha dato voce a nuovi talenti e mostrato tante sfaccettature della scena locale, ma la tensione bellica e il terrorismo restano al centro di un gran numero di testi e spettacoli.
di Pino Tierno
Humour
G(l)lossip
Il teatro? Una passione divorante | pag. 42
di Fabrizio Sebastian Caleffi
Dossier
Teatro & cibo | pag. 41
a cura di Laura Bevione e Claudia Cannella
Cibo e teatro? Più che la cucina poté il digiuno | pag. 42
Da Orson Welles a Falstaff sognando Gargantua e Pantagruel, uno dei volti più noti della scena e del cinema italiani, Giuseppe Battiston, racconta la sua passione per la buona tavola e per il buon vino, come a volte si sia intrecciata al teatro e quanto oggi, nel bene e nel male, condizioni le nostre vite.
di Giuseppe Battiston e Claudia Cannella
Paolo Poli: «Credevo fosse il secolo del sesso, invece sono tutti in tv a spadellare» | pag. 43
di Claudia Cannella
Mangiare in scena: dal rito alla dissacrazione | pag. 44
Dalla tragedia greca a Carmelo Bene, da Eduardo De Filippo a Harold Pinter
e Rafael Spregelburd: metamorfosi di un topos teatrale che si perpetua
nei secoli, mantenendo inalterati potere evocativo e valore simbolico.
di Giuseppe Liotta
Cibo e teatro dagli anni Ottanta a oggi, un excursus quasi antropologico | pag. 48
Riproposta di rituali antichissimi ovvero riscoperta dei ritmi e delle consuetudini della vita dei campi, il cibo è stato un poliedrico ma costante protagonista del teatro italiano degli ultimi quarant’anni.
di Gerardo Guccini
Expo e teatro milanese, un matrimonio a metà | pag. 51
Il cibo, tema cardine di Expo, appassiona poco le sale meneghine, che rispondono al mega-evento del Cirque du Soleil con spettacoli di sicuro appeal commerciale oppure con la chiusura.
di Sara Chiappori
Con la bocca piena e la pancia vuota: di brindisi, veleni e d’altri pranzi… | pag. 52
Dal «cioccolatte» della Serva padrona alle spine di pesce di Yvonne, princesse de Bourgogne nel melodramma è tutto un narrare di fame e di sete, di ultime cene e di brindisi fatali, di profumi d’arance e di sospiri di panna montata… Con alcuni ritratti indimenticabili, su tutti quello di Falstaff evocato da Verdi.
di Giuseppe Montemagno
Bistecche e scarpette da punta: quando il cibo incontra la danza | pag. 54
Fin dal Rinascimento, alimenti e bevande hanno giocato un ruolo importante negli spettacoli coreutici, ma è con Pina Bausch e il suo Tanztheater che tornano in scena, sovente in maniera originale, come racconta la sua storica danzatrice Cristiana Morganti.
di Sergio Trombetta
Sul tetto del mondo con la barca-tavolo delle Ariette | pag. 56
Cominciata quasi per caso, l’esperienza di Paola Berselli, Stefano Pasquini e Maurizio Ferraresi prosegue da venticinque anni. E, mentre il viaggio di Teatro da da mangiare? affronta nuove tappe, altri commensali condividono la tavola imbandita con Camus e l’Odissea.
di Lucia Cominoli
Al desco barocco di Teatro-Cucina, dove le storie prendono sapore | pag. 57
di Ilaria Angelone
Panem et circenses, tutti a pranzo sotto lo chapiteau | pag. 58
Senza rinunciare ai tradizionali Spiegeltent, alcune compagnie hanno saputo reinventare in modo originale l’atavico rapporto fra cibo e arte circense: il “teatro gourmet” di Palazzo, l’esperienza intima di Escarlata Circus e il coinvolgimento collettivo di Cheptel Aleïkoum.
di Paolo Stratta
C’era una volta la buona alimentazione, storie da mangiare per i più piccoli | pag. 60
Finalità didattiche e voglia di divertire: il teatro ragazzi da molti anni declina il tema del cibo in innumerevoli tonalità, dalle favole tradizionali alla riscrittura per la scena del cartoon Ratatouille.
di Mario Bianchi
Quando il cibo è un nemico: teatro e disordini alimentari | pag. 61
di Mario Bianchi
Il cibo, la performance e oltre: l’arte divorata dallo spettatore | pag. 62
Da Kaprow alla Beecroft, passando per Nitsch e Piero Manzoni, sin dal suo ingresso nelle pratiche performative, l’alimentazione si carica di significati politici e sociali.
di Roberto Rizzente
Festival teatrali e nutrizione, idee molte, ma in pratica… | pag. 63
Sono pochi i festival organicamente strutturati intorno a questa tematica. Fanno eccezione A Teatro nelle case, Play with Food, Terreni Creativi e soprattutto Teatro a Corte.
di Renzo Francabandera
Cibo vs Food, il cuoco nell’era di MasterChef | pag. 63
Nella cultura dello show business la metamorfosi del cibo in prodotto ha condotto alla sua spettacolarizzazione, trasformando gli chef in star, i commensali in spettatori, il cucinare in show cooking.
di Valerio Massimo Visintin
Nutrire il corpo e lo spirito, la missione dei Cuochivolanti | pag. 66
Ristoratori sopraffini e teatranti professionisti, l’associazione torinese ha saputo coniugare professionalità ed esperienze differenti per creare format gastronomici, spettacoli e un festival, Play with Food, unici in Italia.
di Laura Bevione
Cuocolo/Bosetti, il sapore della memoria | pag. 67
di Laura Bevione
Le tavole del palcoscenico, un’ipotesi di censimento | pag. 68
Un panorama delle compagnie che hanno trasformato il cibo in discorso artistico, facendone la propria particolare cifra poetica, e degli spettacoli dedicati al nutrimento, spirituale e materiale, del pubblico.
a cura di Ilaria Angelone, Nicola Arrigoni, Giorgia Asti, Laura Bevione, Albarosa Camaldo, Claudia Cannella, Roberto Canziani, Francesca Carosso, Francesco Tei, Nicola Viesti
Épater les bourgeois, la tavola come provocazione | pag. 72
Fra aragoste bollite in scena e sanguinacci “umani”, nel resto d’Europa molti artisti utilizzano il cibo per sottolineare ipocrisie e sprechi della società occidentale.
di Sergio Lo Gatto
testi
Supernova (Ritratto di famiglia) | pag. 73
di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri
Premio Hystrio-Scritture di Scena 2014
danza
Virgilio Sieni, Wayne McGregor, DV8 e Orto-Da Theatre Group | pag. 112
di Michele Pascarella, Paolo Ruffini e Francesca Serrazanetti
lirica
Hermanis e Wilson alla Scala, Michieletto ad Amsterdam ed Emma Dante
a Palermo | pag. 114
di Giuseppe Montemagno
biblioteca
Le novità editoriali | pag. 116
a cura di Albarosa Camaldo
la società teatrale
Tutta l’attualità nel mondo teatrale | pag. 120
a cura di Roberto Rizzente