Sommario: Numero 1 di gennaio-marzo 2017
Speciale
Dario Fo, un classico del Novecento | pag. 2
Dal “decennio borghese” al “decennio rosso”, dalle improvvisazioni al Nobel,
Dario Fo è stato, prima di tutto, un grande uomo di teatro animato da un forte
impegno politico e artistico. Scomparso lui restano le sue opere, popolari
e innovative, che ora attendono solo nuova vita in scena.
di Simone Soriani
Il profeta di Rossini | pag. 5
di Giuseppe Montemagno
I migliori sono pittori | pag. 6
di Fabrizio Sebastian Caleffi
Vetrina
Teatro e territorio,
presente e futuro delle Residenze Creative | pag. 8
Da luoghi di produzione a spazi “protetti” dove poter creare, le Residenze entrano nel Decreto Ministeriale come soggetti attivi. Un’intesa tra Stato e Regioni lo ha tradotto in un esperimento che rivela debolezze e punti di forza dell’intero sistema teatrale.
di Laura Bevione
INTERVISTA A NINNI CUTAIA
Nel dialogo tra residenze e sistema, una chiave per il rinnovamento | pag. 9
di Laura Bevione
Davide Iodice: Napoli, Amleto
e gli specialisti dell’esistenza | pag. 10
Folgorato da Leo de Berardinis, Iodice è un artista difficile da definire, con un’idea fortemente poetica del proprio lavoro, capace di spaziare dalle scene più tradizionali a quelle underground, dalla danza al teatro di parola, dalla regia alla pedagogia.
di Alessandro Toppi
Giovani mattatori/10: Monica Piseddu
il talento e la determinazione | pag. 12
L’Accademia di Roma, e poi l’incontro con Arturo Cirillo, Danio Manfredini, Massimiliano Civica, Antonio Latella, i premi, lo studio continuo e costante, segnano il percorso di una delle attrici più coraggiose e talentuose del nostro teatro.
di Fausto Malcovati
I Bandi del Premio Hystrio 2017 | pag. 14
Teatromondo
Parigi: l’eroica rivolta di Lupa
contro i fantasmi della vecchia Europa | pag. 16
Il Festival d’Automne conferma la sua vocazione cosmopolita e l’attenzione alla drammaturgia contemporanea, esplorando le nuove frontiere del monologo e della creazione collettiva. Con un omaggio a Krystian Lupa, impegnato in una trilogia ispirata a Thomas Bernhard.
di Giuseppe Montemagno
PARIGI/2
Une chambre en Inde, ovvero il mondo in fiamme e il senso del teatro | pag. 18
di Giuseppe Montemagno
LONDRA
Il declino dell’Impero di sua Maestà
Kenneth Branagh e il ritorno del music-hall | pag. 19
di Laura Bevione
In scena a Vienna
le inquietudini della nuova Europa | pag. 20
La presunta “invasione” dell’Europa da parte dei rifugiati colonizza anche i cartelloni dei teatri austriaci grazie a spettacoli con cui alcuni dei migliori registi del continente invitano il pubblico a ripensare sicurezze granitiche e a vincere stereotipi radicati.
di Irina Wolf
Da Sarajevo a Belgrado,
traumi del passato e vertigini del presente | pag. 22
Mentre estetica e politica riempiono la scena al Mess di Sarajevo, città ancora “sotto assedio” e in cerca di una difficile pacificazione post-bellica, al Bitef di Belgrado si va alla scoperta del nuovo teatro con spettacoli provenienti da tutto il mondo.
di Franco Ungaro
In cerca dell’autore, a Cluj
le parole fanno spiccare il volo | pag. 24
Si concentra sul rapporto tra testo e messinscena il programma degli Incontri Internazionali di Teatro, festival che ha luogo al Teatro Nazionale della città romena. Rodrigo García, Robert Cohen e Matei Vișniec, fra gli autori ospiti.
di Laura Caretti
Lugano, nel labirinto
del nuovo teatro europeo | pag. 26
Dall’intrecciarsi delle drammaturgie proposte al Festival Internazionale del Teatro emerge una tendenza a infrangere il confine tra spazio della finzione e realtà, alla ricerca di una più chiara visione del presente.
di Maddalena Giovannelli e Francesca Serrazanetti
BASILEA
L’assurdo del potere e l’insensatezza della vita,
Latella e la terza versione del Caligola di Camus | pag. 27
di Claudia Cannella
”Danse l’Afrique, danse!“
L’arte come arma di costruzione di massa | pag. 28
Alla triennale di danza a Ouagadougou, in Burkina Faso, l’Africa riscopre se stessa, tra unicità e apertura sul mondo, con spettacoli provenienti anche da Tunisia, Camerun, Senegal e Mozambico.
di Marilena Crosato
HUMOUR
G(L)OSSIP
Mister O’Buffo, cronache di un addio milanese
e grammelot con sinossi e note | pag. 30
di Fabrizio Sebastian Caleffi
Dossier
La nuova scena argentina | pag. 31
a cura di Davide Carnevali e Manuela Cherubini
Argentina, la disperata vitalità
di un teatro minato dal tarifazo | pag. 32
Il profilarsi di una nuova crisi economica mette in ginocchio il teatro argentino, soprattutto le sale indipendenti, e fa crollare la presenza del pubblico. A Buenos Aires la nuova direzione del Teatro Cervantes lascia sperare in nuove aperture come, per la prima volta, la produzione di un testo del porteño Spregelburd, uno dei massimi autori della scena contemporanea.
di Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini
La nascita della scena indipendente
tra democrazia e crisi economica | pag. 34
Dopo secoli passati a ispirarsi a modelli europei, negli ultimi trent’anni il teatro argentino ha sviluppato poetiche, estetiche e sistemi produttivi del tutto autonomi. Complici tre momenti storici: la fine della dittatura, il ripristino della democrazia, nel 1983, e la crisi economica del 2001.
di Davide Carnevali
Un mestiere che si impara a bottega | pag. 36
Fuori dalle Accademie, la formazione dei teatristi argentini avviene attraverso workshop e corsi, ma soprattutto lavorando insieme alle personalità più affini alla propria inclinazione e poetica. Tra i maestri di questa forma di trasmissione del sapere, Bartís, Veronese, Tantanian e Kartun.
di Davide Carnevali
Autori di oggi
dispositivi di piacere | pag. 38
Spregelburd, Daulte e Pensotti: le “microstorie” di tre teatristi nati tra gli anni ’60 e ’70, attualmente considerati fra i più interessanti “creatori di mondi” della drammaturgia argentina.
di Manuela Cherubini
Timbre 4, la casa dei desideri
in una ex fabbrica di scarpe | pag. 40
Nel pieno della crisi economica del suo Paese, Claudio Tolcachir acquista uno spazio per la sua compagnia, oggi punto di riferimento della scena indipendente di Buenos Aires e non solo.
di Claudio Tolcachir e Manuela Cherubini
Una scuola al servizio dello spettatore | pag. 42
La Scuola dello Spettatore, fondata da Jorge Dubatti a Buenos Aires nel 2001, coagula oggi centinaia di iscritti in diverse sedi, ponendosi come stimolo e offrendo strumenti di analisi di quanto avviene sulla ipertrofica scena argentina. Con la consapevolezza che non esiste un teatro egemone, ma una pluralità di esperienze.
di Jorge Dubatti e Davide Carnevali
Nuovissime generazioni:
una galassia in continua espansione | pag. 44
Nell’intreccio tra vita quotidiana e teatro, per i teatristi più giovani diventa una sfida, più che un limite, ricoprire diversi ruoli all’interno della pratica scenica, che diventa un percorso collettivo. Tre esempi: Santiago Loza, Romina Paula e Ariel Farace.
di Davide Carnevali
Progetto Prove,
la mela e il suo sapore | pag. 46
Con la sua Compañía Buenos Aires Escènica, Feldman porta avanti dal 2013 un progetto in dieci tappe sul rapporto tra rappresentazione e spettatore alla ricerca di nuove possibili relazioni.
di Matías Feldman
Frammenti di un discorso
sul disagio dell’attore | pag. 47
Scomodità e vergogna come fonti di energia per arrivare a una recitazione vera e concreta. Riflessioni sul lavoro con gli attori di uno dei più intriganti teatristi argentini.
di Federico León
Buenos Aires mi uccide,
ascesa e caduta delle sale indipendenti | pag. 48
Nato negli anni ’30, cresciuto negli anni ’60 ed esploso negli anni ’80, il teatro indipendente della capitale argentina è un’esperienza unica e irripetibile oggi a rischio di estinzione a causa dell’attuale politica neoliberale, che ha tolto i sussidi alla cultura e fatto aumentare considerevolmente il costo della vita.
di Gabriel Guz
Fra Università e arte emergente:
il Centro Cultural Ricardo Rojas | pag. 49
di Manuela Cherubini
A Buenos Aires come a Parigi, uno sguardo sull’editoria teatrale | pag. 50
di Davide Carnevali
Rodrigo García, sadico provocatore
o il fustigatore dell’Occidente ipocrita? | pag. 51
Tra astici cucinati dal vivo, pulcini terrorizzati e galli cedroni in scarpe da tennis, il teatro di García ha spesso provocato polemiche e censure. In realtà al centro del suo lavoro c’è una feroce quanto ironica critica al consumismo bulimico del mondo euroamericano.
di Roberto Canziani
Don’t cry for me Argentina
espatriati per amor di libertà | pag. 62
Dagli anni ’50, generazioni di artisti argentini si sono rifugiate in Europa per fuggire alle dittature militari e alle violenze fasciste. Da Copi a García, da Brie a Spregelburd, una rapida carrellata sui talenti che, nei vari decenni, decisero di attraversare l’oceano per lavorare. E cambiare la geografia del teatro.
di Diego Vincenti
Il Festival Internacional de Buenos Aires
appuntamento irrinunciabile della scena porteña | pag. 63
di Gabriel Guz
La pacifica invasione
degli argentini in Italia | pag. 64
Che sia stato per necessità o per curiosità, i teatristi argentini che varcarono l’oceano – da Copi a Rodrigo García, da Brie a Spregelburd – hanno portato nel nostro Paese una vitalità che ha stupito e conquistato i pubblici e i registi più diversi, tra i quali Luca Ronconi.
di Damiano Pignedoli
teatro ragazzi
Dance and puppet
tutti i colori dell’autunno teatrale | pag. 66
Da Trento a Mantova e Lamezia Terme, le vetrine di teatro ragazzi si animano di nuove proposte, fra cui particolare attenzione merita Y Generation, dedicato alla danza. Sul fronte del teatro di figura, invece, brillano le rassegne Incanti e Arrivano dal Mare!
di Mario Bianchi
TEATRO DI FIGURA
Quando le marionette si fanno di marzapane:
Hänsel e Gretel secondo la Compagnia Colla | pag. 68
di Claudia Cannella
Critiche
Il Maestro e l’allieva
Elvira secondo Servillo | pag. 60
di Claudia Cannella
Danae, il festival diffuso:
riflessioni sullo scenario urbano | pag. 64
Produzioni (Vous êtes pleine de désespoir), danza, masterclass, performance, ricerca che attiva e coinvolge il territorio: questo il festival organizzato da 18 anni a Milano dal Teatro delle Moire.
Nella cucina di Wesker
microcosmo di varia umanità | pag. 70
di Laura Santini e Massimo Bertoldi
A Vie Festival è di scena la vita
ridotta in (poetici) frammenti | pag. 74
I Berlin con le loro 29 storie, il Belarus Free Theatre e Koršunovas, ma anche l’amore cantato da Terzopoulos, i rivoluzionari veri di Backa Teater e quelli narrati da Motus e Aldrovandi, per finire coi sogni di fuga dalle metropoli cinesi e i drammi domestici di Adriatico e Carullo-Minasi: una panoramica dal festival modenese
A Romaeuropa le contraddizioni dell’uomo contemporaneo | pag. 84
Danza
Piemonte ed Emilia Romagna
vetrine della danza contemporanea | pag. 91
Lirica
Da Butterfly a Titania le donne rubano la scena | pag. 94
Testo
Fratelli | pag. 96
di Pier Lorenzo Pisano
Premio Hystrio-Scritture di Scena 2016
Biblioteca | pag. 108
La Società Teatrale
Il gattopardismo del Mibact in vista del Codice dello Spettacolo | pag. 112
di Roberto Rizzente