AUTOPRESENTAZIONE
Non c’è grazia per chi uccide,
la catena del dolore non si può spezzare
Spezzata. Rapsodia (per intercessione del Silenzio) racconta dell’ultimo silenzio prima del lungo addio. Ultimo silenzio, come ultima è sembrata essere Lisa Montgomery, una pazza assassina ma prima di tutto una bambina martoriata da una madre e un patrigno che hanno mutato la sua luce, forse insegnandole che nella vita esiste solo il male. Lisa ha commesso un omicidio brutale, a Lisa è sempre stato imposto il silenzio, dopo stupri, violenze, angherie d’ogni genere in quella roulotte che si stenta a credere potesse contenere tutto quel male.
Lisa è stata condannata a morte, mediante una lettera recapitatale dal Dipartimento di Giustizia dello stato dell’Indiana, negli Usa. In quella lettera, Lisa è stata definita «cara», ed è stata salutata con «cordialmente»; le uniche due parole d’affetto forse, che abbia mai letto o sentito.
Il pool di psicologi che si è occupato del caso, ha invocato a più riprese la grazia per una donna definita come «la più spezzata del mondo», ma il presidente Trump non ha accolto l’istanza.
Il giorno dell’iniezione letale, il boia ha chiesto a Lisa se prima di morire, avesse qualcosa da dichiarare ma Lisa, abituata al silenzio, abituata a star zitta, ha risposto semplicemente «no».
Il ritmo è sincopato, non lineare, dal taglio (che può sembrare) onirico che restituisce una peculiare plasticità al dolore e alla follia di questa donna; nel tentativo di comunicare ma nell’impossibilità di farlo fino in fondo, nella tensione per il dire e al contempo nel rinnovarsi del continuo smacco di una parola che si inceppa, il linguaggio si fa, in questo modo, interrogazione, visione febbrile, rivelatoria allucinazione, in alcuni tratti rituale esorcistico. Fabio Pisano
FABIO PISANO nasce a Napoli nel 1986. Dopo la laurea in Scienze biotecnologiche, inizia un lungo percorso di studio sulla drammaturgia con Maestri della scena internazionale, tra cui Mark Ravenhill, Martin Crimp, Enzo Moscato, Laura Curino, Davide Carnevali; fertile l’incontro con la nuova scena spagnola e i suoi protagonisti tra cui Ana Fernandez Valbuena, Josè Manuel Mora, e con Esteve Soler. In seguito si avvicina alla regia grazie alla conoscenza e allo studio con registi quali Lluis Pasqual, Oskaras Korsunovas, Massimiliano Civica. I suoi testi sono rappresentati in Italia e all’estero, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Hystrio Scritture di Scena 2019 e il Premio Italian & American Playwrights Project/3rd edition per Hospes, –ĭtis; il Premio Salvatore Quasimodo 2019 per Eden; il Premio Fersen per Una storia di impossibilità, che gli è valsa la pubblicazione del testo per Scena Muta; due volte il Premio Nuovesensibilità 2.0 con La macchia e Spezzata. Si avvicina al cinema da soggettista del lungometraggio Celeste, che arriva in finale del Premio Solinas 2021. Nel 2022 pubblica il corto teatrale Zitta (estratto del testo Spezzata) nella raccolta voluta e promossa dal Piccolo Teatro di Milano dal titolo Abecedario per il mondo nuovo edita da Il Saggiatore; pubblica con Editoria&Spettacolo Prossimità, la sua prima raccolta di testi; viene insignito del Premio Anct per la drammaturgia. Nel 2023 è finalista della 57° Premio Riccione per il Teatro con Il numero esatto.
Il testo Spezzata ha vinto il Premio Nuovesensibilità 2.0 per la drammaturgia (anno 2022). È stato presentato in lettura scenica da Situazione Drammatica/Progetto Il copione nell’ambito di Hystrio Festival 2022 con Mariangela Granelli e, nel novembre del 2023, è andato in onda, per la rassegna “Futuro Presente” di RaiRadio3, sempre letto da Mariangela Granelli e diretto da Veronica Cruciani.
La prima rappresentazione ha avuto luogo il 31 maggio 2025, nell’ambito del Festival Primavera Dei Teatri 2024, con Mariangela Granelli, regia di Livia Gionfrida, musiche di Serena Ganci, luci e spazio sonoro di Alessandro Di Fraia, costumi di Daniela Salernitano. Prod. Teatri Associati di Napoli.