Sommario: Numero 1 di gennaio-marzo 2013
Numero 1 di gennaio-marzo 2013
Vetrina
Ripartire dal postdrammatico:
storia e futuro del teatro | pag. 2
Al principio del 2012, a Ravenna, si è tenuto un incontro pubblico con Hans-Thies Lehmann, massimo teorico del postdrammatico, Marco Martinelli e Gerardo Guccini, di cui qui proponiamo una sintesi. Secondo lo studioso tedesco, il superamento del dramma, anziché cancellarne le funzioni, le potenzia e rigenera dall’interno, consegnandoci nuove e rinnovate forme drammaturgiche.
Elfo e Pier Lombardo, da quarant’anni un’inesauribile vocazione per il nuovo teatro | pag. 5
Nati entrambi nel 1973, i due teatri furono per Milano gli attori di un profondo cambiamento culturale e sociale, innescato dagli esiti del ’68 e dal relativo immobilismo del teatro di quegli anni. Capace di parlare ai giovani nella loro stessa lingua (l’Elfo) o di riportare in sala la borghesia colta e illuminata (il Pier Lombardo), furono entrambi scintilla di una trasformazione di cui ancora si sentono gli effetti.
Uno “straniero” fra noi:
eredità e fortuna di Camus in Italia | pag. 8
Uomo di lettere e d’azione, a cent’anni dalla nascita lo scrittore francese attende ancora un’analisi risolutiva del suo lavoro. E del ruolo avuto nel definire l’individualità dell’uomo all’interno dell’arte e della storia. Vita, opere e messinscene (italiane) del Nobel ’57, fra grandi romanzi e un teatro a tesi di quattro sole drammaturgie, profondamente politico, sempre in bilico fra Copeau e Artaud.
Massimo Furlan, scendere in campo per condividere i ricordi | pag. 10
Con la ricostruzione 1:1 di una partita di calcio, ma anche degli eroi dei fumetti preferiti, di un celebre festival canoro anni ’70 e addirittura del decollo di un aereo, l’artista italo-svizzero affronta il tema della creazione condivisa, con il pubblico e con le comunità di riferimento.
Cronache da un teatro (dis)occupato | pag. 12
Il Valle ha fatto scuola. Fra militanza e retorica, barricate e vetrine, il palcoscenico nel cuore di Roma ha (in)direttamente influenzato un movimento di occupazione dei teatri allargatosi in tutto il paese. Alla base, le istanze di un’intera categoria da sempre fragile e disattenta sui propri diritti. Nella pratica, la difficoltà di farsi reale alternativa a un sistema, pronto a fagocitare anche la sua componente più “extra-parlamentare”. Panoramica d’un fenomeno all’italiana. Fra differenze, potenzialità e obiettivi. Più o meno raggiunti.
Teatrotv
Quel gran teatro di Jersey Shore | pag. 14
C’è teatro nel televisivo? E quanta tv si ritrova invece sui palcoscenici? Rapporto molto (molto) più permeabile di quel che si può pensare, inizia ai tempi delle prime sit-com e si sviluppa fino alla rivoluzione dei reality. Tanto che forse perfino i coatti di Jersey Shore hanno qualcosa da insegnare.
Premio Hystrio
I bandi 2013
Premio Hystrio alla Vocazione:
Bando di concorso 2013 | pag. 16
I bandi 2013
Il bando Scritture di scena e Occhi di scena | pag. 17
Teatromondo
Parigi, sussurri e grida
contro il silenzio del mondo | pag. 18
Il Festival d’Automne ha cambiato direttore (il giovanissimo Emmanuel Demarcy-Mota) ma non l’ispirazione: l’apertura internazionale e l’attenzione alla creazione e al confronto.
L’edizione 41 ha portato in scena la nuova drammaturgia, dalla Scandinavia al Sud-America, e un ritratto di Maguy Marin, capofila della danza francese.
Berlino loves Africa, a Foreign affairs i dubbi irrisolti del postcolonialismo | pag. 21
Una provocatoria sequenza di diorami con uomini che osservano sfacciati il pubblico, una Medea nera e arrabbiata, una delirante satira sul paternalismo degli aiuti umanitari: ecco il Continente nero visto dalle scene del festival tedesco.
Non solo Nekrošius: il teatro lituano spicca il volo al Festival Sirenos | pag. 22
Guidato dall’urgenza della propria contemporaneità, il teatro lituano è percorso da un’intensa vitalità creativa che trova alcuni esponenti di spicco in Oskaras Koršunovas, Jonas Vaitkus, Artūras Areima, Vidas Bareikis e Gintaras Varnas.
La «disperata vitalità» di Beirut
crocevia del dialogo est-ovest | pag. 24
L’esperienza di Koreja a Beirut ci racconta di una città fintamente riconciliata, dove sembra che l’unico valore guida rimasto sia il successo economico. Eppure alcuni avamposti culturali resistono, come i teatri Al Madina, Sun Flower e Monnot, custodi ed eredi della cinquantennale storia di sperimentatori che da Roger Assaf giunge a Rabih Mroué.
Humour
Il secolo breve, le primarie del teatro, le dimissioni rinviate | pag. 26
Dossier
Residenze teatrali | pag. 27
Quella di residenza è un’etichetta assai diffusa ma anche molto fraintesa. Cinque regioni italiane – Piemonte, Lombardia, Toscana, Puglia e Calabria – vantano sistemi residenziali organici, fatte salve le numerose differenze: organizzative, politiche, artistiche. Altre regioni ci hanno provato, altre vorrebbero provarci, altre ancora hanno ideato progetti innovativi e di successo. Ma residenze sono anche le molteplici e multiformi iniziative messe in atto da festival estivi desiderosi di esistere creativamente anche per il resto dell’anno, oppure da giovani e coraggiose compagnie che vogliono far vivere in maniera intelligente il territorio in cui sono nate e che non intendono abbandonare. L’Italia delle residenze, dunque, appare un paesaggio policromo, attraversato però dalla comune volontà di provare a scuotere il sistema teatrale esistente.
Residenze: multiformi, flessibili, resistenti | pag. 28
Le molteplici sfumature di un concetto le cui origini risalgono agli anni Settanta e che nel futuro potrebbe, se adeguatamente declinato, modificare in meglio il sistema teatrale italiano
Piemonte a rischio “congelamento” nuove strategie per resistere alla crisi | pag. 32
Stalker Teatro, Tecnologia Filosofica, Santibriganti sono alcune delle residenze più antiche in Italia. La Regione pare intenzionata a cancellarle mentre il pubblico si tassa per garantirne la sopravvivenza: cronaca di un’esaltante avventura teatrale e “politica” destinata comunque a proseguire.
Per saperne di più | pag. 35
Quando il privato sostituisce il pubblico l’anomalia lombarda di Progetto Être | pag. 36
In una terra teatralmente avanzata come la Lombardia, è solo grazie a Fondazione Cariplo che si è potuto realizzare un sistema di residenze, mentre la Regione è sempre stata latitante. Il senso, la storia, le luci e le ombre di un progetto coraggioso che ha consentito la crescita di numerose compagnie giovani o emergenti.
Preservare e coltivare: il modello Toscana | pag. 38
Un sistema consolidato, fin dagli anni ’80, di realtà residenziali si trova oggi di fronte ai cambiamenti introdotti dalla nuova legge regionale, che potrebbero però diventare un’occasione di crescita.
Puglia felix: luci e ombre
di un miracolo teatrale | pag. 40
L’amministrazione Vendola ha certamente favorito lo sviluppo di un territorio considerato culturalmente periferico che ha prodotto invece il virtuoso esempio di Teatri Abitati: ma è tutto oro quello che luccica?
Veneto: prove informali di residenzialità | pag. 42
In attesa di un’auspicata legge regionale, numerose sono le esperienze nate e cresciute senza un supporto regolare dalle istituzioni e dagli enti locali. Con una felice anomalia, le residenze sostenute da un’illuminata amministrazione comunale.
Lazio, cronaca di un’occasione perduta | pag. 43
L’esperienza delle Officine culturali: sei anni di riflessione e di sperimentazione cui l’amministrazione regionale nn ha voluto garantire continuità. E oggi il territorio è di nuovo deserto.
Calabria, un sistema in cerca d’identità | pag. 44
Una terra aspra e artisticamente arretrata? Non proprio: le nuove residenze teatrali sono lì a dimostrarlo, pronte ad affrontare anche le difficoltà economiche.
Hanno collaborato: Roberto Canziani, Filippa Ilardo, Stefania Maraucci, Roberto Rinaldi, Laura Santini.
L’altra Italia, non proprio residenze ma… | pag. 45
Da Nord a Sud, dove le leggi regionali non prevedono sistemi residenziali veri e propri, sorgono esperienze ed esperimenti spontanei che cercano una loro via alla stabilità, con esiti molto diversi.
Mettere radici in Francia, se il teatro crea una comunità | pag. 48
Valorizzare la sperimentazione, trasformare la popolazione in un pubblico fedele, coinvolgere le fasce deboli della società: ecco alcune delle funzioni delle residenze d’Oltralpe.
Scrittori residenti: quando l’autore vive e lavora sul palcoscenico | pag. 49
In Gran Bretagna nei teatri pubblici e d’innovazione è diffusa la figura del writer-in-residence, una prassi che fa crescere non soltanto attori e pubblico, ma anche i drammaturghi stessi.
Nati ieri
I protagonisti della giovane scena/42
Marta Cuscunà, un grintoso teatro di resistenza | pag. 50
Innovatrice delle forme del teatro di narrazione, ha trovato nell’esempio della staffetta partigiana Ondina Peteani, protagonista di È bello vivere liberi! (Premio Scenario per Ustica 2009), le ragioni di una ricerca che prosegue nel nuovo La semplicità ingannata.
Teatroragazzi
Lamezia Terme, Mantova e Parma l’autunno multicolore delle nuove generazioni | pag. 52
Le tre rassegne rivelano un’inesausta energia creativa, pronta a misurarsi con temi e linguaggi nuovi. In scena spettacoli dedicati a eroi mitici e popolari (Colapesce e Gilgamesh), a bambini da patologie (John Tammet, vincitore di Scenario Infanzia), a esseri che cercano se stessi.
Teatro di figura
Incanti, le fiabe del mondo rendono omaggio ai fratelli Grimm | pag. 54
Fra le ombre balinesi di I Watan Wija e i rifiuti riciclati da Rebekah Wild a Incanti 2012 è protagonista il racconto. Anche di Pip e Progetto Cantiere, due spazi produttivi quest’anno interamente dedicati alle fiabe di Jacob e Wilhelm Grimm.
Critiche
Le recensioni | pag. 56
Danza
Tra coreostar, emergenti e global hip hop TorinoDanza vola verso il primato | pag. 84
L’americano Cedar Lake Contemporary Ballet e l’israeliana Batsheva Dance Company conquistano il pubblico con l’audacia dei temi affrontati e con la qualità dei loro danzatori: tra tutti, a scioccare, è Orbo novo di Cherkaoui dove la danza si avventura nel territorio impervio del corpo post-traumatizzato.
I “millepiani” di Romaeuropa dove ogni interferenza è possibile | pag. 86
Se Akram Khan, Ohad Nahrin, Virgilio Sieni, Constanza Macras rappresentano l’eccellenza coreutica contemporanea, il festival romano non dimentica però le nuove forme, i giovani talenti protagonisti della sezione Dna e si conferma testimone di una scena in continuo movimento.
Lirica
Odor di zolfo sotto le ceneri
del repertorio sommerso | pag. 89
Drammaturgia
Paravidino, la lingua del teatro
è quella dell’attore | pag. 90
Oggi 36enne, il drammaturgo-attore-regista, ligure di nascita ma piemontese d’adozione, ripercorre le tappe della sua carriera: la formazione, i maestri, l’esperienza all’estero, i temi, i sogni e una visione, non certo accomodante, della drammaturgia italiana contemporanea.
Testi
Il diario di Maria Pia | pag. 92
Biblioteca
L’avventura della forma nello spazio
il teatro di Arnaldo Pomodoro | pag. 106
Cue Press, l’editoria teatrale diventa digitale
guardando più al futuro che al presente | pag. 107
le novità editoriali | pag. 108
Società teatrale
L’attualità del mondo del teatro | pag. 112
Hanno collaborato
| pag. 122
hanno collaborato: Nicola Arrigoni, Elena Basteri, Massimo Bertoldi, Laura Bevione, Mario Bianchi, Fabrizio Sebastian Caleffi, Roberto Canziani, Laura Caretti, Francesca Carosso, Sara Chiappori, Tommaso Chimenti, Carlotta Clerici, Roberta Ferraresi, Anna Forlati, Renato Gabrielli, Mimma Gallina, Pierfrancesco Giannangeli, Gerardo Guccini, Filippa Ilardo, Margherita Laera, Giuseppe Liotta, Sergio Lo Gatto, Fausto Malcovati, Stefania Maraucci, Giorgia Marino, Antonella Melilli Rossi, Giulia Miniati, Giuseppe Montemagno, Alessio Negro, Roberta Nicolai, Emilio Nigro, Pier Giorgio Nosari, Renato Palazzi, Fausto Paravidino, Gianni Poli, Simona Polvani, Domenico Rigotti, Roberto Rinaldi, Maggie Rose, Paolo Ruffini, Laura Santini, Francesco Tei, Franco Ungaro, Nicola Viesti, Diego Vincenti, Marta Vitali, Gherardo Vitali Rosati, Chiara Viviani, Giusi Zippo.