Sommario: Numero 2 di aprile-giugno 2011

Numero 2 di aprile-giugno 2011

Vetrina

Wajdi Mouawad: la rabbia dell’esule che solo il teatro riuscì a placare | pag. 2

La fuga dal Libano, gli studi teatrali, la fondazione di due compagnie, una in Francia e l’altra in Canada. Nuova star della scena internazionale, Mouawad è drammaturgo e romanziere, attore e regista, capocomico e sceneggiatore di film tratti dalle sue pièce.

Incendi: Edipo al femminile in un Medio Oriente senza redenzione | pag. 4

Una Trilogia epica che sa di tragedia greca | pag. 5

Sette peccati per una Biennale | pag. 6

A Venezia con Thomas Ostermeier e Calixto Bieito, due dei sette registi (Romeo Castellucci, Rodrigo Garcìa, Jan Lauwers, Ricardo Bartís e Jan Fabre, gli altri) che Alex Rigola ha convocato a Venezia per dare corpo al suo progetto. Internazionale e peccaminoso.

Sette peccati per una Biennale | pag. 6

A Venezia con Thomas Ostermeier e Calixto Bieito, due dei sette registi (Romeo Castellucci, Rodrigo Garcìa, Jan Lauwers, Ricardo Bartís e Jan Fabre, gli altri) che Alex Rigola ha convocato a Venezia per dare corpo al suo progetto. Internazionale e peccaminoso.

Centocinquant’anni e non sentirli | pag. 9

l’Unità d’Italia, occasione o pretesto? Spettacoli, convegni, festival, ma anche lirica, teatro ragazzi e laboratori per attori. Tra rassegne ufficiali (Firenze e Torino) e non, ecco una carrellata delle principali iniziative sparse nella penisola per celebrare i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia.

Premio Hystrio

Premio Hystrio
Bandi di concorso 2011 | pag. 9

Vetrina

Israel Horovitz: come si misura il successo?

| pag. 12

50 compagnie, 72 anni, 75 titoli. Il drammaturgo americano ci parla di Italia, Europa, Medio Oriente. Un orizzonte worldwide. Come le dimensioni del suo teatro.

Exit

Addio a Franco Quadri, ultimo mattatore della critica | pag. 15

Teatromondo

Parenti? Tutti serpenti, almeno a Parigi…
La famiglia in crisi tra ipocrisie e infelicità | pag. 16

Il debutto di Paravidino alla Comédie Française, con La malattia della famiglia M., propone grovigli sentimentali e dinamiche familiari in evoluzione: come dimostrano anche Alain Françon, che mette in scena Feydeau per raccontare la crisi dell’istituto del matrimonio, e Christoph Marthaler, che riprende Kát’a Kabanová, raggelante affresco del dissidio tra condizione femminile e convenzioni sociali.

L’inverno caldo di Mosca tra novità, grandi firme e repertorio | pag. 19

Una stagione di gran classe quest’inverno nella capitale russa: in scena, tutti degni della massima attenzione, spettacoli di Fokin, Fomenko, Nekrosius, Krymov, Karbauskis e tanti altri.

La morte di una giraffa e altre tragiche comicità | pag. 20

Dmitri Krymov e il suo Laboratorio “creativo”: ritratto di un regista “anomalo” in occasione di una retrospettiva di cinque suoi spettacoli andati in scena a Tallinn l’inverno scorso.

Londra, un Mime Festival per tutti (troppi) gusti | pag. 22

Washington e Chicago, le capitali della drammaturgia made in Usa | pag. 23

Messico, un grande passato davanti | pag. 24

La scena e la drammaturgia messicana mostrano oggi una grande effervescenza, spesso senza dimenticare le proprie radici precolombiane. I giovani affollano le sale che programmano testi contemporanei e i nuovi autori si fanno conoscere attraverso rassegne specializzate, tavole rotonde e traduzioni.

Cambiare il mondo con il teatro la nuova primavera della scena iraniana | pag. 26

La generazione dei trentenni, cresciuta con internet e facebook fra periodi di libertà (pochi) e di oscurantismo, è vivacissima e orientata a un teatro politico che sfida la censura.

Humour

G(L)OSSIP

Up and down, Moses! | pag. 28

Dossier critica

Lo stato della critica | pag. 29

Questa volta parliamo di noi. Vogliamo cercare di capire se siamo una specie in via di estinzione o di trasformazione, mentre assistiamo impotenti alla diminuzione di spazi editoriali, lettori e prestigio. Con anziani maestri che non si sono rivelati tali, una generazione di mezzo scavalcata dalla storia, le nuove leve perse nei meandri del web. Il dossier vuole scattare una fotografia sullo stato dell’arte fra excursus storici, inchieste, riflessioni critiche e autocritiche. A questo proposito proponiamo un decalogo dei diritti e dei doveri del critico. Perché sentiamo forte l’urgenza di ritrovare una deontologia professionale e una libertà di giudizio che oggi appare perduta e compromessa.

Quelli che… credono che il critico teatrale debba ricominciare a parlare di teatro | pag. 30

Da Jannacci a Debord, passando per i routiniers senza più passione (né salvezza): ritratto di un mestiere anacronistico a cui forse piace esserlo, frustrato da faccine e pallini, ma dimentico troppo spesso della propria missione. Ovvero, scrivere di teatro, non farlo. Che forse la soluzione è la più semplice: tornare a essere se stessi.

Ma il pubblico teatrale cosa preferisce?

| pag. 31

Splendori e miserie di un mestiere
nato e cresciuto nel Secolo Breve | pag. 32

Scuole di pensiero, militanze, date spartiacque, dibattiti culturali: il Novecento in Italia è segnato dal confronto critico in ambito teatrale (ma non solo). Con una professione che si fa grande e diviene simbolo di fermento intellettuale all’interno di una società civile desiderosa di analizzare il processo creativo e provarsi nella dialettica. Fra le intrusioni della politica e il ricordo dei protagonisti, un excursus storico in cerca di maestri ed eredità.

Bibliografia e Sitografia | pag. 35

L’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro | pag. 37

Intervista o recensione? Questo è il problema. I quotidiani e le stelline del pensiero debole | pag. 38

Assediata dalla concorrenza di Internet, poco assistita dai lettori, sempre più la critica teatrale viene emarginata dai quotidiani nazionali. Un fenomeno che interessa solo tangenzialmente le realtà locali, ma che va a incidere sul profilo e le competenze delle nuove generazioni di professionisti. Uno sguardo dal “di dentro”, attraverso l’opinione di chi ogni giorno in redazione ha a che fare (suo malgrado) con la grassa cucina della carta stampata.

Stampa periodica: le sopravvissute tra riviste accademiche e di settore | pag. 39

La giovane critica tra autoformazione e “non scuola” digitale | pag. 41

Una rassegna delle possibilità formative specialistiche, per chi volesse intraprendere la carriera di critico, rivela un’assenza pressoché totale di strutture di alta specializzazione nel nostro Paese.

Critica 2.0: accordi e disaccordi su una professione votata all’estinzione | pag. 42

Da quando ancora si dettavano le recensioni ai dimafonisti al termine degli spettacoli alla critica negli Anni Zero, dominata dai modelli socio-economici del web e da una nuova comunicazione che non ama gli intermediari, al limite qualche consigliere dai gusti affini ai nostri. Riflessione su un mestiere ormai estinto, gravido di ricordi e povero di prospettive.

Teatro, cinema, musica e danza mal comune mezzo gaudio? | pag. 44

Non è solo l’ambito teatrale a rischiare l’estinzione. La critica vive uno stato d’abbandono in tutti i settori artistici, a conferma della disabitudine sociale alla riflessione e al confronto dialettico, alimentata (per assurdo) dai primi organi d’informazione: i giornali. Una chiacchierata informale con alcune firme illustri del panorama critico italiano legato al mondo dello spettacolo. Un coro di lamenti e di grigie prospettive, con un’eccezione…

Una specie in via di estinzione? Anatomia di un settore in crisi (o forse no) | pag. 46

Un coro generale di lamenti, spesso sacrosanti, su un’oggettiva decadenza dell’habitat naturale in cui la critica dovrebbe svolgere la sua professione, tra spazi ridotti a francobolli, disinteresse delle redazioni, compensi ridicoli e competenze bistrattate. Per altri aspetti verrebbe da dire «chi è causa del suo mal pianga se stesso…», perché la categoria non è comunque esente da responsabilità: settarismo, deontologia professionale latitante, perdita di credibilità, scarso spirito autocritico e non volontà di garantire un ricambio generazionale. Il web, amato e odiato, potrebbe essere un’àncora di salvezza, ma bisogna imparare a usarlo con criterio. Questo emerge da tre domande chiave rivolte a un “campione transgenerazionale” di critici.

Per una Carta dei Diritti e dei Doveri del Critico | pag. 53

Noi, quarantenni senza padri e senza un testimone da passare Troppo giovani per essere maestri. | pag. 54

Ma troppo vecchi per condividere certi nuovi entusiasmi. La generazione dei Novanta si è fatta grande, si è lasciata alle spalle le risatine di benvenuto, ma occupa ben poche poltrone: gli arzilli settantenni hanno spaccato tutto (o quasi), le nuove generazioni giocano con i cocci. Quale futuro?

Giovani critici crescono online fra talento e frustrazioni (cartacee) | pag. 55

Nata e cresciuta con Internet al proprio fianco, la giovane generazione della critica teatrale combatte una silenziosa lotta per riformare la professione (quasi) più antica del mondo. Pochi i maestri, tante le scuole di pensiero: a unirli l’amore incondizionato per le arti performative. Mentre si tenta di mettersi in luce, fra scetticismi e luoghi comuni.

Chi giudica il giudice? La parola ai teatranti «Crepino gli artisti», proclamava Kantor. E i critici? | pag. 56

Indagando sullo stato della professione, abbiamo interrogato artisti e operatori su qualità e difetti di noi stessi, in un cortocircuito emotivo che abbiamo preteso il più franco e spregiudicato possibile. Ne è uscito un quadretto di sana disperazione, fra chi ci dà per morti e chi infierisce sul cadavere, chi ci vede in via d’estinzione (come i panda) e qualche raro ottimista. Ovviamente per tutti (o quasi) rimaniamo necessari. Almeno finché c’è vita. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno risposto, in rigoroso ordine alfabetico. Ma un ringraziamento anche a chi abbiamo rincorso senza risultato: tutta esperienza.

Se l’Italia piange, l’Europa non ride la critica oggi nel Vecchio Continente | pag. 62

Viaggio nelle capitali del teatro, per osservare come la stampa si occupa di critica e cultura teatrale. Ne viene fuori un ritratto dalle molte anime, dove alla bulimia produttiva di Parigi si affianca il blasone delle firme inglesi; alla solidità tedesca i localismi spagnoli o la complessità della realtà russa. Con però una sensazione complessiva: a fianco della crisi, è il rispetto per la professione (e il lettore) a muovere ancora le scelte editoriali. Almeno Oltralpe.

Progetto Space: nuove generazioni per creare una rete internazionale | pag. 65

Teatroragazzi

Nuovi media per nuove generazioni il teatro ragazzi si fa tecnologico | pag. 66

Videoproiezioni, spettacoli interattivi e personaggi digitali sono al centro delle produzioni di quelle compagnie (la pratese Tpo su tutte) che hanno fatto della tecnologia la parola d’ordine per rinnovare il teatro destinato ai più piccoli.

Nati ieri

Da Bari a Parigi col capitone la rivincita di Fibre Parallele | pag. 68

I protagonisti della giovane scena/36 – I difficili esordi, il successo improvviso e quasi inaspettato, i nuovi progetti. Dalla bocciatura alla “Paolo Grassi” e al Premio Scenario al debutto al Théâtre de la Ville di Parigi, l’irresistibile ascesa di uno dei gruppi più interessanti del panorama italiano contemporaneo.

Critiche

La stagione teatrale | pag. 70

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Danza

Non solo “effetto Bausch” la danza non molla, nonostante i tagli | pag. 98

Lirica

Pagliacci, Cavalleria rusticana e Tosca registi (quasi) promossi, cantanti bocciati | pag. 99

Exit

Addio a Mario Scaccia istrione malinconico | pag. 109

Ellen Stewart, indimenticabile black lady | pag. 110

Il teatro fra arte, rito e festa: il magistero di Dalla Palma | pag. 110

Ciao, caro Fabio galantuomo della scena | pag. 110

La scomparsa di Albini, studioso e uomo di teatro | pag. 111

Addio a Elizabeth Taylor l’ultima grande diva | pag. 111

Biblioteca

Le novità editoriali | pag. 112

La società teatrale

L’attualità del mondo del teatro | pag. 116

Hanno collaborato: Laura Bevione, Lucia Cominoli, Giorgio Finamore, Marta Vitali.

Hanno collaborato

| pag. 123

Paola Abenavoli, Nicola Arrigoni, Stefano Bartezzaghi, Elena Basteri, Laura Bevione, Mario Bianchi, Claudia Brunetto, Fabrizio Sebastian Caleffi, Roberto Canziani, Davide Carnevali, Enrico Castellani, Tommaso Chimenti, Carlotta Clerici, Lucia Cominoli, Fabrizio Fiaschini, Renzo Francabandera, Renato Gabrielli, Gigi Giacobbe, Pierfrancesco Giannangeli, Katia Ippaso, Giuseppe Liotta, Sergio Lo Gatto, Fausto Malcovati, Stefania Maraucci, Antonella Melilli, Giuseppe Montemagno, Simone Nebbia, Pier Giorgio Nosari, Anna Pérez Pagès, Oliviero Ponte di Pino, Andrea Porcheddu, Robert Quitta, Valeria Raimondi, Valeria Ravera, Domenico Rigotti, Maggie Rose, Laura Santini, Francesco Tei, Pino Tierno, Nicola Viesti, Diego Vincenti, Marta Vitali, Giusi Zippo.

Testi

The end | pag. 200

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