Sommario: Numero 1 di gennaio-marzo 2014

Numero 1 di gennaio-marzo 2014

Vetrina

Parola poetica e parola quotidiana l’identità equivalente di Daria Deflorian | pag. 2

Da Pasolini a Tahar Ben Jelloun e da Ingeborg Bachmann a Lucia Calamaro e alla fortunata collaborazione con Antonio Tagliarini, l’attrice trentina ha costruito intorno alla parola la qualità della propria presenza scenica in una costante ricerca della verità.

In Puglia il teatro svela il cuore delle città | pag. 4

Che il legame fra luoghi ed eventi culturali fosse positivo lo si sapeva. Nella regione, però, è a tal punto una buona pratica, da risvegliare interi territori che sui festival costruiscono un possibile futuro: è il caso di Andria e di Trani, ma anche di Putignano e Taranto.

Premio Hystrio

I bandi del Premio Hystrio 2014 | pag. 7

Teatromondo

Parigi, sulla scena del mondo luci e ombre della Storia | pag. 8

La Storia e la storia del teatro s’intrecciano al Festival d’Automne, che quest’anno ha dedicato un focus a Bob Wilson. Thomas Bernhard raccontato da Krystian Lupa, la Cambogia di Sihanouk al Théâtre du Soleil e il Medioevo cortese e passionale di George Benjamin tra gli eventi della rassegna.

Nella Berlino «povera ma sexy» la Freie Szene è a caccia di risorse | pag. 10

Mentre la capitale tedesca rischia di perdere tutto il suo appeal di città culturale e underground nelle fauci dei grandi capitali, la Scena indipendente, che di questo appeal è fra i principali responsabili, è stanca delle briciole e presenta il conto.

Tutta la violenza del mondo in scena a Dialog | pag. 12

Un’Antigone islamica, un Re Lear decisamente pulp, la storia del pluriomicida Pierre Riviére, ma anche il sangue (vero) di Angelica Liddel sono solo alcune delle immagini dell’edizione 2013 del festival polacco di stanza a Wroclaw.

Jeton Neziraj, dal Kosovo un “agitatore”che supera confini e pregiudizi | pag. 14

Drammaturgo e intellettuale, Neziraj ha ben chiaro come debba svilupparsi la nascente cultura nazionale del piccolo Stato balcanico, in costante e critico dialogo tra le radici e il presente, facendo i conti con la paura dei fanatismi religiosi, neocolonialismo e ordinarie precarietà.

Vicini alla lontana, in Slovenia anche il teatro guarda all’Europa | pag. 16

Per avvicinare una realtà teatrale geograficamente attigua, ma decisamente poco conosciuta il Festival Teatrale di Maribor è una buona occasione: quest’anno ospiti Slovenia, Croazia, Lituania, Ungheria e un focus sull’Olanda.

Zombie, clown rispolverati e dj il Festival di Bucarest compie 23 anni | pag. 17

In una città che ristruttura tutti i suoi teatri, non sorprendono le code interminabili ai botteghini per il Festival Nazionale di Teatro, che offre il meglio della produzione locale: dalle grandi firme della regia, Andrei Şerban e Silviu Purcărete, al giovane Radu Afrim.

Humour

Glossip

Mafarka, ritorno al futuro | pag. 18

Dossier

Teatro in Lituania

| pag. 19

Nella giovane Repubblica Baltica, il teatro è sempre stato al centro della vita culturale, soprattutto a Vilnius. Prima per criticare l’ortodossia sovietica e poi,  dopo l’indipendenza, per affermare la propria identità. A metà degli anni ’80 Nekrošius si rivela sulle scene europee, ma è solo la punta dell’iceberg di una realtà estremamente ricca e vivace: Tuminas, Varnas, Vaitkus e Koršunovas i grandi nomi della regia, insieme a Ivaškevičius per la drammaturgia. Senza dimenticare le nuove leve, anche della scenografia e della danza, i festival e il ruolo fondamentale dell’Accademia Lituana di Musica e Teatro.

Una piccola e bistrattata repubblica dove il teatro è una religione | pag. 20

Il drammaturgo Marius Ivaškevièius, una delle star della scena lituana, racconta della passione dei suoi connazionali per il teatro: una sorta di “terapia”, ma anche un mezzo per riflettere sul proprio passato e immaginare un futuro migliore.

Quando le parole fanno la storia scrivere per il teatro in Lituania | pag. 22

In un paese a lungo schiacciato da altre culture dominanti, la drammaturgia si è diffusa come importante veicolo di affermazione identitaria e di critica all’ortodossia sovietica. Parulskis, Ivaškevičius, Grajauskas, Keleras, Labanauskaitė e Černiauskaitė gli autori più affermati dopo l’indipendenza.

Il Teatro Drammatico Nazionale al giro di boa tra passato e futuro | pag. 25

Il direttore Martynas Budraitis racconta l’evoluzione del tessuto teatrale lituano prima e dopo l’indipendenza: il rapporto tra spazi istituzionali e indipendenti, il decentramento e la promozione internaziona

Rimas Tuminas, l’ultimo romantico | pag. 26

Insieme a Nekrošius e Koršunovas è l’alfiere del teatro lituano nel mondo. La predilezione per i classici russi – Lermontov e Cechov in testa – è al centro del suo repertorio, il cui comune denominatore registico è un gusto romantico non privo di umorismo e ironia.

Le marionette grottesche di Gintaras Varnas

| pag. 27

Nekrošius, quotidianità e trascendenza dai campi di patate al Paradiso | pag. 28

Dopo la rivelazione sulle scene europee a metà degli anni ’80, oggi è considerato uno dei maestri della regia a livello mondiale. Con un teatro fatto di elementi primari, oggetti simbolici ed emozionanti partiture fisiche, Nekrošius ha sempre privilegiato la rilettura dei classici (Shakespeare, Cechov, Goethe, Dante) alla ricerca di categorie estetiche universali.

Jonas Vaitkus, il carismatico pedagogo | pag. 31

Dopo gli studi a San Pietroburgo, allora Leningrado, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, non solo si afferma come uno dei registi più importanti della scena lituana, ma è stato ed è un riferimento fondamentale per la formazione di attori e registi, Koršunovas e Varnas tra i suoi allievi.

Illusioni nello spazio della mente | pag. 31

A Vilnius la mostra Illusionisti. Sulla scenografia e l’arte contemporanea evoca, attraverso parole, immagini, video e oggetti di scena, usati come installazioni, le suggestioni che alcuni spettacoli hanno creato nella memoria degli spettatori.

Koršunovas, abbattere i muri per un teatro di spietata verità | pag. 32

La vicinanza con gli spettatori, raccontare storie d’amore e di morte per parlare di teatro e dell’essere attori prima che personaggi. Poco più che quarantenne, con le sue riletture di Shakespeare, Gorkij e Cechov dalle forti valenze metateatrali, Koršunovas è attualmente il regista più inventivo della scena lituana.

Giovani registi in cerca d’identità | pag. 34

Mentre Tuminas, Nekrošius e Koršunovas sono sempre più impegnati all’estero, le nuove generazioni cercano di colmare i vuoti della scena lituana. Emergono Ignatavičius, Areima e Barzdžiukaitė, allievi del primo, e Bareikis con il suo gruppo No Theatre.

Vilnius, la città dei teatri | pag. 36

Dal Teatro Drammatico Nazionale alla Tipografia delle Arti, dall’Okt di Koršunovas al Meno Fortas di Nekrošius passando per il Piccolo Teatro e il Teatro Drammatico Russo, è estremamente variegata e vivace la geografia degli spazi nella capitale lituana. Senza dimenticare i festival e altre città come Kaunas e Klaipėda.

Sirenos 2013, viaggi nel tempo | pag. 39

Il Festival internazionale, che ha compiuto dieci anni, si conferma come la vetrina più importante del teatro lituano (Nekrošius, Koršunovas, Varnas) e fecondo spazio di confronto, aperto agli artisti internazionali più innovativi (Silis, Ross, Doiashvili, Emma Dante).

| pag. 40

A scuola di teatro alla Lmta incubatrice di nuovi talenti | pag. 42

L’Accademia Lituana di Musica e Teatro prepara attori, danzatori e registi, ma anche operatori e critici. Lì hanno studiato o vi insegnano gli artisti più noti della scena nazionale. Fondata nel 1952 oggi è caratterizzata da una forte internazionalizzazione e da una febbrile creatività basata sull’interazione fra le diverse discipline.

Danzando con gli attori nuovi coreografi alla riscossa | pag. 44

Accanto all’istituzionale Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto, artisti come Andþelika Cholina, Gytis Ivanauskas e Birutë Letukaitë hanno fondato nuovi teatri e lavorano spesso mescolando attori, danzatori e musicisti.

Spirito e materia: la Lituania attraverso lo sguardo degli italiani | pag. 45

1989, pochi mesi prima della Caduta del Muro, il pubblico italiano scopre Nekrošius. Un quindicennio dopo conoscerà la vocazione internazionale di Koršunovas.

Nati ieri

Giocattoli animati e pulcini in carne e ossa le storie d’autunno del teatro ragazzi | pag. 46

TeatrOltre a Lamezia Terme, Segni d’Infanzia a Mantova e Zona Franca a Parma offrono quest’anno molte novità: dalle “magare” di Art Patachipi alle storie di carta di Riserva Canini e dal soldatino di piombo di Malorni e Pallara agli uccelli migratori di Luigi d’Elia.

Teatroragazzi

A Mantova, anche il teatro ragazzi ha buone pratiche da raccontare | pag. 47

Nati ieri

I protagonisti della giovane scena/45

Tra Spiderman e Foucault i dispositivi teatrali di CollettivO CineticO | pag. 48

Unire la riflessione teorica all’ironia e al gioco, il pensiero matematico al pop e alla cultura di massa, la grafica alla scrittura coreografica. La compagnia ferrarese gioca con la definizione stessa di spettacolo teatrale per imporre la propria originalità.

Exit

Patrice Chéreau, genio vulcanico e maestro di stile | pag. 50

Addio al regista francese che, con le sue sorprendenti regie di Shakespeare, Marivaux e Koltés, ma anche delle opere di Berg e Wagner, ha segnato quarant’anni di teatro europeo.

 Addio a Luisa Pasello, l’anima della Pontedera anni ’80 | pag. 51

 

Se ne va Piero Mazzarella
il volto e la voce del Nost Milan | pag. 52

Andrea Brambilla: con la brioche in paradiso | pag. 52

Piero Sammataro, una vita in scena tra Pirandello e Gogol’ | pag. 52

Critiche

Le recensioni | pag. 55

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Lirica

Tutte le sfumature di Verdi | pag. 86

Si conclude l’anno del giubileo per il Maestro di Busseto e sui palcoscenici d’Europa le sue opere trovano mille diverse voci: l’Aida kitsch e pompier di Olivier Py a Parigi, il ritorno di una discutibile Traviata alla Scala, l’Attila dei Colla e un racconto in chiave edutainment firmato da Paolini e Brunello.

Testi

J.T.B.
Premio Hystrio Scritture di Scena 2013
Finalista al 52° Premio Riccione per il Teatro | pag. 88

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Drammaturgia

Dentro la scatola nera dell’invenzione teatrale
| pag. 103

A San Miniato Sgorbani, Guardigli, Cavosi, Scimone, Massini, Guidi e Borrelli raccontano il proprio lavoro nelle sessioni di Geografia della drammaturgia italiana, progetto triennale del Teatrino dei Fondi.

Biblioteca

Le novità editoriali | pag. 106

Società teatrale

L’attualità del mondo del teatro | pag. 108

Hanno collaborato

| pag. 116

Matteo Antonaci, Nicola Arrigoni, Giedrë Bagdþiûnaitë, Elona Bajorinienë, Ramunë Balevièiûtë, Elena Basteri, Massimo Bertoldi, Stefania Bevilacqua, Laura Bevione, Mario Bianchi, Fabrizio Sebastian Caleffi, Roberto Canziani, Laura Caretti, Francesca Carosso, Tommaso Chimenti, Georgia Galanti, Francesca Gambarini, Lorenzo Garozzo, Maddalena Giovannelli, Toma Gudelytë, Nicole Horsten, Andrius Jevsejevas, Giedrë Kabaðinskienë, Filippa Ilardo, Giuseppe Liotta, Audronis Liuga, Fausto Malcovati, Stefania Maraucci, Ramunë Marcinkevièiûtë, Antonella Melilli Rossi, Giulia Miniati, Giuseppe Montemagno, Anna Maria Monteverdi, Stefano Moretti, Alessio Negro, Emilio Nigro, Michele Pascarella, Gianni Poli, Robert Quitta, Domenico Rigotti, Paolo Ruffini, Daiva Ðabasevièienë, Helmutas Ðabasevièius, Laura Santini, Francesca Serrazanetti, Francesco Tei, Pino Tierno, Francesco Urbano, Nicola Viesti, Diego Vincenti, Chiara Viviani, Giusi Zippo.

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