Sommario: Numero 2 di aprile-giugno 1993
Numero 2 di aprile-giugno 1993
Editoriale
Un radioso futuro | pag. 3
di Hystrio
Goldoni’93
Il capo dello stato a Venezia per il Bicentenario
L’Italia per Goldoni | pag. 4
“Viviamo la ricorrenza del 6 febbraio – ha detto il ministro del Turismo e Spettacolo – non come commemorazione ma come cerimonia vitale, che proclama l’attualità di un genio del Teatro il quale, scrivendo la più grande Commedia Umana di tutti i tempi, ci ha dipinti così come siamo, con le nostre virtù e i nostri difetti, e ha lasciato all’Europa un patrimonio inestimabile” – L’impegno di tenere alte le sorti del Teatro e dello Spettacolo italiani.
I lavori del Comitato nazionale per le celebrazioni
Così il Bicentenario | pag. 6
di Ugo Ronfani
Più di cento i progetti nei settori del teatro, della musica, della televisione e della radio, dell’università, dell’editoria, del cinema – La spontanea adesione degli uomini della Cultura e dello Spettacolo ha avuto ragione delle difficoltà politiche e finanziarie – La mobilitazione dei grandi registi e il fervore della ricerca per “reinventare” Goldoni – I progetti speciali, il contributo veneto, la ristampa dell’opera integrale e l’iniziative per l’estero.
Regia di De Bosio per il coup d’envoi del Bicentenario
Le burle delle Massere per il ritorno di Goldoni | pag. 10
di Ugo Ronfani
Gli aspetti didattici del Bicentenario
La scuola italiana dimentica Goldoni | pag. 11
Si spera nell’effetto promozionale della ricorrenza goldoniana, ma non basta – Bisogna coinvolgere gli studenti in lezioni-spettacolo, con l’ausilio degli audiovisivi – Senza rinunciare al repertorio in dialetto, che è essenziale se si vuole fare capire a fondo la grande Commedia Umana del Veneziano.
Il Bicentenario stimola l’editoria
Le regie goldoniane di Strehler e i Mémoires come laboratorio | pag. 12
Come una giovane compagnia affronta Goldoni
I quaranta giorni di Mor Arlecchino | pag. 14
Il regista della co-produzione Ravenna Teatro, Tam e Teatromusica per il Bicentenario ripercorre le tappe che hanno trasformato un canovaccio dimenticato del Settecento in un apologo sui servi e i padroni del nostro tempo.
La lunga marcia di Goldoni in Asia
Infortuni e successi di Arlecchino in Cina | pag. 16
Uno specialista, Weijie Yu, spiega per Hystrio il percorso accidentato che, dopo l’avvento del “teatro parlato”, ha introdotto Goldoni sulla scena cinese attraverso Stanislavskji e Brecht – Sulla lettura del repertorio goldoniano ha pesato l’influenza dei russi – Zuoling Huang, lo Strehler di Shangai.
Teatropoesia
La recensione in versi: Goldoni al Piccolo
Tra la neve e i coriandoli la fame nei campielli | pag. 20
I maestri
Cronaca di una grande giornata a Forlì
Green premio Fabbri | pag. 21
di Fanny Monti
Carlo Bo, presidente della giuria: l’auspicio che i giudici di Stoccolma gli assegnino il Nobel – Vigorelli: nel suo Journal la chiave per vivere il nostro tempo – Ronfani: un teatro del mistero e della speranza ancora tutto da scoprire – Piccioni: il magistero di uno scrittore cui cattolici e no debbono molto – Sequi: Non c’è domani, o il sottotesto di un cupo dramma sulla Sicilia.
Testimonianze su Julien Green
Un maestro del secolo | pag. 23
di Hystrio
Julien Green Premio Fabbri: cronaca della cerimonia a Forlì, recensioni di Non c’è domani, intervista con lo scrittore – Testimonianze di Bo, Vigorelli, Montale, Benjamin, Maritain, Mauriac, Hesse, Mann
Laboratorio
Scoperta ritardata in Italia del suo teatro
Georges Perec, un classico dell’ultima avanguardia | pag. 28
L’analisi di L’Augmentation e di La poche Parmentier rivela filiazioni con i testi di Queneau e Ionesco, ma anche l’originalità di una comicità basata sulla ripetizione linguistica e sul rigore di una logica spinta verso l’assurdo.
La festa
Premio Montegrotto-Europa per il Teatro 1993 | pag. 30
di Hystrio
Intorno a Gassman la Festa giovane di Montegrotto | pag. 31
di Hystrio
A Gassman il Premio Montegrotto Europa 1993 – Gli altri premiati: Bertani, Fuscagni, Guerzoni – Il premio alla Vocazione per aspiranti attori
Teatromondo
Incontro a Stoccolma con il premio Nobel dei Caraibi
Walcott: il meticciato come lingua del teatro | pag. 32
Il poeta, che dirige il Theatre Workshop di Trinidad e che per la scena ha scritto Sogno sulla montagna delle scimmie e Ti-Jean e i suoi fratelli, ha appena terminato una attesa, singolare versione caraibica dell’Odissea.
L’ultimo carnevale nei Caraibi prima della rivolta del Black Power | pag. 33
Riflessioni su una drammaturgia sconosciuta
Qualche bomba teatrale dal tranquillo Canada | pag. 34
Fraser e Delisle, Moses e Ryga, Atwood e McDonald, Marchessault e Mighton: autori di punta con cui fare i conti per capire un teatro difficilmente omologabile, misconosciuto, che appartiene a due lingue e a due culture.
A colloquio con l’autore di Resti umani
Fraser: sesso è dolore non un confetto rosa | pag. 35
Storia di un testo scandaloso che dal Canada è arrivato in Italia – “Nel mio thriller è più importante scoprire l’identità del nostro io che il nome dell’assassino” – Un nuovo testo: L’uomo brutto, dai Lunatici di Middleton
Panoramica sulla scena inglese contemporanea
Il Teatro britannico tra mercato e impegno | pag. 37
Nonostante i tagli alle sovvenzioni del vecchio governo Thatcher e i rischi di una sponsorizzazione di basso profilo, la produzione teatrale d’Oltremanica resta vitale e diversificata – La lezione di Pinter, per le sue incidenze sociologiche, prevale su quella di Beckett nei nuovi autori come Edgar, Barker, McGrath, Bond, Hare e Brenton- Ritorno alla “parola forte” con l’irlandese Friel, Caryll Churchill, Anne Devlin e Pam Gems – La denuncia della pornografia di Sarah Daniels e la lingua come arma sociale in Jim Cartwright – Il caso di Alan Ayckbourn, abile manager di se stesso.
Berlino: il teatro dopo la riunificazione
L’estetica del disturbo del sovrintendente Castorf | pag. 40
Rottura con la vecchia scuola registica e apertura ai giovani sotto le linee programmatiche del nuovo responsabile della Volksbühne – Tafferugli coi naziskin per Clockwork Orange di Burgess – Un festival per Achim Freyer.
Vienna: stagione contrastata al Burgtheater
Fra Goldoni, Cechov e Kleist il preferito è Dürrenmatt | pag. 42
Mediocre celebrazione goldoniana con L’impresario delle Smirne – Uno Zio Vania tradizionalmente stinto e una Caterinetta cialtronesca e indisponente – Esuberante e surreale la Vecchia signora di Annemarie Düringer
Parigi: recuperi del Novecento
Il teatro si veste di musica in una stagione di routine | pag. 44
Peter Brook ha adattato Pelléas et Mélisande da Debussy e Maeterlinck, Isabelle Huppert è la Pulzella d’Orleans nella Jeanne d’Arc di Claudel e Honegger, Jean Marais e Michèle Morgan sono i Mostri sacri di Cocteau
Note di un autore di casa nostra proposto in Russia
Immagini italiane allo stabile di Voronezh | pag. 46
Un teatro vivo e reso ai più alti livelli – Un pubblico che accorre ogni sera, prezzi popolari e intercambiabilità dei ruoli in un Paese dove il dopo-perestrojka rischia però di distruggere quanto di positivo era stato costruito.
Hossein mette in scena Les Bas-Fonds
A Parigi un Gorki monumentale | pag. 47
di Ugo Ronfani
Humour
Foyer | pag. 48
Danza
Qualcosa di diverso sulle nostre ribalte
Un inverno di sorprese dalla danza d’oltralpe | pag. 50
Béjart, Forsythe e Bortoluzzi hanno presentato novità di rilievo ispirate alla favola di Madame Le Prince de Beaumont, al linguaggio del computer e a Pasolini – Alla Scala Carla Fracci interprete ideale di Onegin di Cranko.
I maestri
Visita guidata con Daniela Ardini
Nella casa museo di Aldo Trionfo | pag. 51
L’appartamento, che si trova al centro di Genova, è per la qualità degli arredi e per la ricchezza dell’archivio uno straordinario documento visivo sul regista e il suo teatro: quasi un magico palcoscenico che ce li restituisce vivi.
Inchiesta
Critici di teatro oggi: imputati e vittime
Ripensare da capo la funzione della critica | pag. 53
di N. N.
Gli interventi pubblicati in questa seconda puntata della nostra inchiesta comprendono anche opinioni di registi, docenti che esercitano la critica drammatica e recensori di testate di provincia. Sono stati inviati da (in ordine alfabetico): Odoardo Bertani, Maricla Boggio, Paola Calvetti, Valeria Carraroli, Claudio Facchinelli, Eva Franchi, Franco Garnero, Carlo Infante Luciana Libero, Alberto Longatti, Sara Mamone, Giovanni Marchi, Fanny Monti, Beppe Navello, Egidio Pani, Gabriella Panizza, Carmelo Pistillo, Giorgio Pullini, Domenico Rigotti, Antonio Scavone, Giorgio Serafini e Ettore Zocaro. Testo: 1- Crisi (o malessere) della Critica drammatica: è una realtà o un discorso alla moda? 2- Secondo una recente inchiesta (Makno), soltanto il 12% degli spettatori è influenzato dalla Critica. Considerazioni, ragioni di questa perdita di audience. 3- Esiste oppure no un “arsenale critico” comune (regole deontologiche comprese) a prescindere da posizioni ideologiche, estetiche, politiche? 4- Rapporti del critico con il sistema teatrale, con gli organi di informazione e con il lettore: osservazioni, rilievi e proposte, il più possibile desunti da personali esperienze. 5- Sembra tuttora logica, e auspicabile, la distinzione fra la Critica cosidetta “tradizionale” e la Nuova Critica, ad essa contrapposta? 6- Quali sono, a vostro parere, le condizioni di lavoro del critico, oggi, in rapporto con la società teatrale, il governo del teatro, i giornali e i periodici, i nuovi media? 7- )Domanda collegata alla precedente: l’invito in passato rivolto al critico affinché “si sporcasse le mani” (ossia accettasse di farsi coinvolgere a vari titoli nel lavoro teatrale) conserva la sua attualità? O è preferibile un “distacco” a tutela dell’autonomia di giudizio? In particolare: personali esperienze di coinvolgimento, e motivazioni (consulenze, direzioni artistiche, attività promozionali, etc.). 8- Le direzioni dei giornali, i servizi degli spettacoli, l’Ordine dei giornalisti, la Federazione della stampa italiana, la Federazione professionale/contrattuale del ruolo. 9- Considerazioni sugli spazi di intervento. La Critica teatrale, oggi, è una poltrona in platea o ha un dovere di presenza e di intervento in tutti i “luoghi” nei quali “si fa teatro”: festivals, scene universitarie, laboratori teatrali, video, radio? 10- Critica drammatica e docenza universitaria: i ruoli sono chiari? I rapporti soddisfacenti? 11- Stato dei rapporti associativi di categoria: valutazioni, suggerimenti. Quale il ruolo oggi, dell’Associazione nazionale Critici drammatici? Come qualificarlo in concreto? 12- Segnalazione eventuale di “casi” indicativi dello stato della Critica drammatica.
Scrittura
Taccuino di una passeggiata filosofica
Il grande teatro metafisico di Roma | pag. 64
Teoria
Fondamenti del lavoro teatrale
Scena e visione | pag. 68
Laboratorio
Stages invernali dell’Atelier Costa Ovest
In Toscana il Buen Retiro per gli attori di domani | pag. 69
Progetti
Una primadonna per tre anni allo Stabile ligure
A Genova si riparte intorno a Mariangela | pag. 70
di Ivo Chiesa
Ivo Chiesa spiega perché ha proposto alla Melato di essere il nucleo di una nuova Compagnia che conterà sui veterani ma sarà aperta anche ai giovani – Un tram che si chiama desiderio, regista De Capitani, in collaborazione con l’Eliseo, e L’affare Makropulos coprodotto con lo Stabile di Torino, regista Ronconi – L’intenzione è puntare su una compagine di alto livello.
Intervista
Conversazione con Luzzati e Conte
La terza ribalta del Teatro della Tosse | pag. 72
di L Sicignano
La cooperativa genovese che da diciotto anni richiama un pubblico giovane, all’insegna della partecipazione e del gioco, sta per diventare la prima multisala teatrale italiana – Uno spazio-prove e una scuola di scenografia
Laboratorio
Un convegno e un corso universitario a Genova
Stadio o teatro? | pag. 74
Il tifoso va alla partita anche per una necessità di autorappresentazione attraverso l’evento sportivo – Partendo da questa premessa Buonaccorsi ha promosso iniziative all’università – Rappresentano Teppisti! Di Manfridi.
Quando un Teatro Stabile lavora con e per i giovani | pag. 76
Sotto la direzione artistica di Lorenzo Salveti il Tsa riprende l’attività di intervento didattico sul territorio con Il cavallo di Troia e Progetto Pescara
Ritorni
Navello dirige la Crippa in Casa di bambola
Alla ricerca di Nora alle soglie di Strindberg | pag. 77
Exit
Il silenzio dopo la lunga conversazione con la morte
Testori: nel nome di Dio e del Teatro | pag. 78
di Ugo Ronfani
Un’esistenza intensa, vissuta tragicamente e sospesa tra ascesi mistica e umane debolezze – Narratore e poeta, critico e pittore, aveva trovato nel discorso drammaturgico lo sbocco più consono al suo bisogno di testimoniare la passione per la verità e la pietà per l’uomo – Dalle riscritture scespiriane per Franco Parenti agli ultimi strazianti monologhi per Branciaroli.
Per dire addio a Audrey Hepburn
In guanti bianchi da qui all’eternità | pag. 80
Per ricordare un autore di respiro europeo
Brusati, il teatro contro la solitudine | pag. 81
di Ugo Ronfani
Un ultimo brindisi a Mariani fondatore del Gruppo della Rocca | pag. 82
Cronache
Incontro con Walter Valeri
Il Teatro Greco: nuovo spazio per la ricerca, ma senza padrini | pag. 83
di Livia Grossi
Biblioteca
Ristampe: Steiner e il tragico Fabulazzo di Dario Fo.
Schede delle ultime uscite. | pag. 85
di N. N.
Riflessioni intorno alla ristampa di Steiner
Con Beckett la riscoperta del tragico contemporaneo | pag. 86
Video teatro
Scene immateriali
La memoria del nuovo | pag. 119
I testi
Le Baccanti | pag. 120
di Euripide
nella traduzione di R. Randazzo, con libera ricostruzione del perduto Lamento di Agave, presentazione di Andrea Bisicchia
L’appassionata ricerca del grecista Renato Randazzo
Nel lamento di Agave la verità delle Baccanti | pag. 123
Il sogno nascosto | pag. 131
di Eva Franchi
da un’idea di Nando Gazzolo
In copertina
Arlecchino piange la morte di Goldoni – Dipinto di Mario Donizetti per un francobollo del Bicentenario | pag. 999
di N. N.
Disegnatore
Numero 2 di aprile-giugno 1993