Sommario: Numero 2 di aprile-giugno 2009
Numero 2 di aprile-giugno 2009
Vetrina
Piccoli teatri crescono | pag. 2
“Roma e Milano: piccoli spazi e grandi città” ha inaugurato a gennaio il ciclo di incontri curati da Hystrio allo Spazio Tadini di Milano. Tanti i temi emersi, dalla vitalità artistica dei piccoli spazi teatrali al rapporto col territorio, dalle politiche culturali delle Istituzioni alle nuove reti per la circuitazione delle produzioni indipendenti. Con una domanda di fondo: come sopravvivere tra i grandi e con pochi soldi in tasca?
De Zogheb/Livermore
Un clic per Alexandria | pag. 4
La città egiziana, le sue atmosfere, l’ultimo dei suoi intellettuali, dietro a Le sorelle Brönte, allestito da Davide Livermore alla Biennale di Venezia
Tra reality e dvd sipario sul nuovo palcoscenico | pag. 6
Il fenomeno del teatro in televisione e dvd, protagonista di un recente dibattito allo Spazio Tadini di Milano, a cura di Hystrio, si è imposto negli ultimi anni con la forza dei grandi numeri. Sono milioni i pezzi venduti da Fabbri, Einaudi e De Agostini, mentre si moltiplicano nei palinsesti di Mediaset Premium le trasmissioni dedicate. In questo contesto, desta preoccupazione il tentativo della direzione di Rai2 di modificare radicalmente la s t o r i c a t r a s m i s s i o n e “Palcoscenico”, a partire da un inopportuno trasloco
Ricordo di Pinter
L’ultimo nastro di Harold | pag. 8
Pinter vs Usa
“Noi siamo liberi” Laurea con denuncia | pag. 9
Exit
Addio a Nico Garrone firma storica di Repubblica | pag. 10
Lionello, il Divo più vero del vero | pag. 10
Ciminaghi, l’occhio attento del Piccolo | pag. 10
Vetrina
Francia, scenografo di luce | pag. 11
Premio Hystrio
Bando del Premio Hystrio 2009 | pag. 12
Speciale
Speciale Emilia
Emilia Romagna
Un sistema policentrico
| pag. 14
Prosa, danza, sperimentazione, in una solida trama territoriale, dove il teatro è ricerca e sguardo al futuro. Tutto questo è l’Emilia Romagna, un ecosistema fatto di molte realtà differenti, in movimento, spesso specializzate e non risparmiate dalla crisi. Uno sguardo d’insieme su una delle regioni italiane teatralmente più fertili partendo dal suo capoluogo, Bologna, e attraversando poi le sue province
Speciale Emilia
Teatro Ragazzi una prolifica vocazione pedagogica | pag. 17
I festival luoghi di visioni in movimento | pag. 19
Rassegne storiche e manifestazioni nuovissime si snodano lungo la via Emilia. Con la novità di Vie Scena ontemporanea Festival a Modena e uno dei tanti cambiamenti di pelle del Festival di Santarcangelo di Romagna, che si avvia verso i quarant’anni
Dagli anni ’90 agli anni zero oltre la forma spettacolo | pag. 20
Una scena viva, composta da gruppi in ascolto delle domande del presente. Da Fanny & Alexander ai Menoventi, da Motus al Teatrino Giullare, l’Emilia Romagna delle ultime generazioni disegna una geografia inquieta, intenta a rinnovare un possibile senso per le arti sceniche oggi
Una dramamturgia a misura di attore | pag. 22
È un popolo ricco ed stremamente composito quello degli autori emiliano romagnoli, non ha dato vita a “scuole”, ma semmai a singole individualità: dalla comicità surreale di Bergonzoni e Benni alla drammaturgia per la scena di Gozzi, dal teatro di poesia della Gualtieri a quello in lingua di Baldini e Spadoni, dalle creazioni “collettive” di Martinelli al male di vivere di Franceschi e tanti altri
Quale danza in Emilia Romagna | pag. 24
Anche quando la regione era felix, la danza stentava a raggiungere la visibilità di altre esperienze teatrali. Oggi, alla grettezza della politica culturale governativa si trova a rispondere a ogni livello, dagli artisti ad alcuni amministratori, passando per gli organizzatori e gli operatori
Dal dams alla stoa geografia della formazione | pag. 25
Teatromondo
Berlino/1
Jurgen Gosch ubiquità teutonica | pag. 26
Il sessantaseienne regista tedesco ha lavorato in molte città della Germania prima di ritornare a Berlino, dove si era formato e dove, in questa stagione, firma ben tre allestimenti in tre diversi e prestigiosi teatri. Presente in tutte le ultime edizioni del Theatertreffen, da sempre frequenta tanto i classici (Shakespeare, von Kleist, Cechov) quanto i contemporanei (Handke, Reza, Schimmelpfennig), sempre privilegiando, in spazi scenografici spesso di essenziale leggerezza, la pregnanza del testo e la fisicità dell’attore
Berlino/2
Da Mitte a Kreuzberg la scena è indipendente | pag. 28
Gli emergenti alle Sophiensaele, il teatro della post migrazione alla Ballhaus Naunynstrasse, contaminazioni di linguaggi e danza contemporanea ai Teatri HAU: le molteplici identità dei circuiti non istituzionali
Spagna
Un nuovo Siglo de Oro? | pag. 30
La drammaturgia spagnola sta attraversando un nuovo “rinascimento”. Guillermo Heras, direttore della Muestra de Teatro Español de Autores Contemporáneos, ce ne spiega le ragioni a partire da quanto si può osservare e scoprire nel corso del suo festival ad Alicante
Parigi
Luci della città sugli azzardi dello Chatelet | pag. 34
Nella centralissima sala parigina ritorna alla vocazione originaria teatro musicale “leggero”, scelte bizzarre o i raffinati repechage: il balletto Edward aux mains Sting e Costello protagonisti della rock opera Welcome to the Voice l’intramontabile On the town
Londra
Visual Teatre vs prosa la sfida continua | pag. 36
DV8, Forced Entertainment, Theatre O, Complicité: sono alcune note compagnie del Regno Unito che, con esiti alterni, si propongono di andare oltre il tradizionale naturalismo tentando un dialogo con le arti visive
Budapest
Teatro di ricerca check up lungo il Danubio | pag. 40
Alla rassegna “dunaPart” si è fatto il punto sullo stato di salute del teatro di ricerca e della danza contemporanea di area magiara. Frémak, Gergye, Horváth, Szabó, Zsóter, le compagnie Baltazár, del Teatro Bárka e HOPPart sono i nomi da tenere d’occhio. La nuova vita del Krétakör di Árpád Schilling
Moustache Brothers giullari di Birmania | pag. 42
Dossier
Un teatro nella storia Ariane Mnouchkine e il Soleil | pag. 44
Il Théâtre du Soleil è attivo da oltre quarant’anni sulla scena internazionale e, nelle sue epiche creazioni, continua a declinare con passione il rapporto con la Storia contemporanea. La sua casa parigina, la Cartoucherie, ospita a ogni nuovo spettacolo migliaia di spettatori per un incontro denso, lungo il tempo dilatato di un’immersione etica ed estetica, dentro l’evento spettacolare inteso come esperienza totale e come arte civile. Erede dell’utopia novecentesca del teatro popolare e della tradizione europea degli ensemble, il Soleil ha sempre perseguito una poetica collettiva che ibrida Oriente Occidente, visione e narrazione, ricerca formale, pedagogia attorica e impegno politico. In questo dossier ne ripercorre il cammino, poco noto al pubblico italiano, con ricostruzioni degli spettacoli, approfondimenti orientati, testimonianze dei protagonisti ed estratti dagli scritti della sua regista, Ariane Mnouchkine.
Un teatro nalla storia | pag. 44
la sede, a Viencennes
La cartoucherie una vecchia fabbrica nel bosco | pag. 46
Un modello eretico del teatro pubblico francese | pag. 50
Il Théâtre du Soleil rappresenta al tempo stesso un modello riuscito e una fastidiosa eccezione del teatro pubblico francese.La pratica scenica, l’etica organizzativa, lo speciale rapporto con gli spettatori che questo gruppo ha saputo elaborare, rivendicare e difendere nel corso dei suoi oltre quarant’anni di vita, contraddicono infatti, in gran parte, i modi d’uso del teatro istituzionale e sovvenzionato
di oltralpe. Eppure, queste stesse
caratteristiche appaiono oggi come
una sorta di miracolosa e originale realizzazione
del teatro pubblico e della sua
utopia popolare
La bussola del Soleil quattro parole per orientarsi | pag. 51
la formazione
Un attore al Soleil rituali di apprendimento quotidiano | pag. 56
Fil e video al Theatre du Soleil | pag. 58
Un nuovo sole a Kabul | pag. 59
Partendo dalle maschere della Commedia dell’Arte, Mnouchkine e il Théâtre Soleil riescono a realizzare nel 2005, nella capitale afghana, un laboratorio teatrale e uno spettacolo da cui nascerà una compagnia stabile battezzata non a caso Aftaab, che significa “sole”
gli anni 70
1789 e 1793 la Rivoluzione, tanto per cominciare | pag. 60
1789 e 1793 mostrano come per il Soleil la messa in scena della Storia sia indissolubilmente legata alla ricerca sul teatro. Nell’intima connessione di ricerca formale e impegno etico, il Soleil affronta la Storia attraverso i poli del collettivo e dell’individuale: se in 1789 la compagnia mette l’accento sui comportamenti collettivi, con 1793 affronta l’importanza delle scelte individuali, in una dialettica che ritornerà in tutti i suoi spettacoli
gli anni ’80 e ’90
Un viaggio nella Storia in compagnia degli autori | pag. 62
Negli anni Ottanta prende corpo una nuova fase dell’indagine del Soleil nella Storia, ora condotta in compagnia degli autori, a partire da Shakespeare e dai suoi drammi storici, Richard II (1981) e Henry IV (1984) inframezzati da La Nuits des rois (1982). Seguono L’Histoire terrible mais inachevée de Norodom Sihanouk, Roi du Cambodge (1985) e L’Indiade, ou l’Inde de leurs rêves (1987), caratterizzati dal ricorso a una competenza drammaturgica specifica, autoriale, grazie all’apporto di Hélène Cixous che per tutto questo decennio e il successivo collabora intensamente con la compagnia. Negli anni Novanta, ad altre pièces di storia contemporanea scritte ad hoc da Cixous (La Ville Parjure e Et Soudain des nuits d’éveil) il Soleil alterna ulteriori confronti con i grandi capitoli del patrimonio drammatico, dai classici greci a Molière
Les Ephémères | pag. 67
Ma l’Italia non era il paese del sole | pag. 70
Sono davvero pochi gli spettacoli del Soleil transitati in Italia dal 1970 a oggi. Dopo gli anni del forte appoggio di Paolo Grassi, che permise il debutto mondiale di 1789 a Milano, il feeling con il nostro Paese si fa molto più intermittente
Biblioteca
Le novità editoriali | pag. 72
Critiche
La seconda parte della stagione | pag. 76
Testi
Premio Scenario 2007
mad in Italy | pag. 100
Nati ieri
i protagonisti della giovane scena/ 33
BABILONIA TEATRI, un rap per gli orrori del Belpaese | pag. 116
Rivelazione dell’ultimo Premio Senario con made in italy, il gruppo veronese racconta aberrazioni e contraddizioni del profondo Nord Est attraverso una particolare drammaturgia antinarrativa, tra pochi oggetti simbolici e spezzoni di registrazioni televisive usate con formidabile cinismo pop. Le esperienze laboratoriali in carcere come fonte d’ispirazione per Panopticon Frankenstein, il mondo del lavoro precario di Underwork, l’Irlanda “venetizzata” di Terminus e il sesso protagonista dell’ultimo spettacolo, Pornobboy
Foyer
Marinetti (s)punti perfetti | pag. 119
Società teatrale
Notiziario
Tutta l’attualità nel mondo teatrale, corsi e premi dall’Italia e dall’estero. | pag. 120
Hanno collaborato
in questo numero | pag. 128
Eliana Amadio, Marco Andreoli, Elena Basteri, Lara Bell’Astri, Laura Bevione, Silvia Bottiroli, Elena Bruni, Fabrizio Sebastian Caleffi, Ivan Groznij Canu, Roberto Canziani, Laura Caretti, Davide Carnevali, Stefano Casi, Enrico Castellani, Sara Chiappori, Lucia Cominoli, Marco Consolini, Eliana Del Sorbo, Silvia De March, Renzia D’Incà, Lorenzo Donati, Agnese Doria, Fabio Massimo Franceschelli, Alice Fumagalli, Renato Gabrielli, Roberta Gandolfi, Gigi Giacobbe, Paola Gnesi, Valentina Guaiumi, Margherita Laera, Giuseppe Liotta, Erica Magris, Lucrezia Maniscotti, Stefania Maraucci, Tihana Maravic, Antonella Melilli, Giuseppe Montemagno, Nico Nanni, Pier Giorgio Nosari, Lucia Oliva, Béatrice Picon-Vallin, Giorgina Pilozzi, Gianni Poli, Valeria Raimondi, Valeria Ravera, Domenico Rigotti, Francesco Tei, Pino Tierno, Francesco Trapanese, Francesco Urbano, Dóra Várnai, Nicola Viesti, Diego Vincenti.
In copertina
Ariane du Soleil, illustrazione digitale di Ivan Groznij Canu, 2009 | pag. 1000
Nel prossimo numero
Anticipazioni
dossier teatro e cinema, speciale Piemonte-Val d’Aosta-Liguria-Sardegna, il Premio Hystrio 2009, corrispondenze da Berlino, Londra e Parigi, il Premio Europa a Wroclaw, le recensioni dell’ultima parte della stagione, le anticipazioni d | pag. 1000
Anticipazioni di Hystrio 4/2009 | pag. 1000
Disegnatore
Numero 2 di aprile-giugno 2009