Sommario: Numero 3 di luglio-settembre 1996
Numero 3 di luglio-settembre 1996
Editoriale
Noi, gli affossatori degli stabili | pag. 3
di Hystrio
Intervista
Intervista a Bordon
Il teatro? È da rifare | pag. 4
di Ugo Ronfani
Il sottosegretario ai Beni Culturali, che fu autore di un progetto legislativo con Strehler, sottolinea che la Cultura è oggi nelle mani di un Vicepresidente del Consiglio, ma riconosce che l’attuale assetto va modificato e che occorre al più presto una Legge Quadro per la Prosa – Basta con il provvisorio delle circolari, le bordature burocratiche, le commissioni posticce: bisogna rifondare il sistema teatrale nel suo complesso, ridefinire i ruoli delle istituzioni per la Scena, degli Stabili, dell’attore nella società, e fare chiarezza nelle funzioni fra autorità governativa e funzionari – Come Stato e Regioni possono collaborare.
Vetrina
Dibattito
In attesa di un vero ministero per la cultura | pag. 7
di Ugo Ronfani
L’argomento dissuasivo del Minculpop non attacca più, anche perché un Mincul, non più pop, di fatto esiste già, nato dalla lottizzazione e dalla burocrazia dello Spettacolo – Nessuno osa più negare che sia necessaria un’autorità di governo per la Cultura, ma in realtà molti interessi “remano contro ” – In ogni caso non basterà istituire una vuota struttura, occorrerà che la questione culturale diventi affare degli uomini della Cultura. I quali però sono tentati di tradire, come facevano fra le due guerre i chierici di Benda.
Il Piccolo dopo la crisi
Una “ città del teatro”: a Milano e per tutti | pag. 8
Tregua estiva, forse, dopo le dimissioni di Strehler, il quale secondo gli impegni contrattuali dovrebbe restare fino a dicembre – Ma intanto è stato posto il problema dei rapporti fra il Piccolo e gli altri teatri milanesi: la soluzione sembra essere un progetto globale che tuteli unitariamente tutti in un clima di ritrovata concordia.
Strehler: e adesso rifondiamo gli Stabili. | pag. 8
Exit
Bramieri, la sfida di farci ridere | pag. 9
di Ugo Ronfani
Addio Massimini re dell’operetta | pag. 10
di R A
Festival
Teatro estate
Festival 1996: Annata magra | pag. 11
a cura di Roberta Arcelloni
Ristabilire le regole del fare teatro, disegnare una mappa della qualità delle rassegne, chiarire i rapporti con gli enti di territorio: in attesa di tutto questo un’annata di transizione.
Intervista
Calligarich
Le grandi balene nel mare del teatro. | pag. 20
Giornalista, narratore e sceneggiatore convertitosi al teatro per reazione alla TV degli spot, il vincitore premio IDI 1996 racconta la sua battaglia per una drammaturgia di ricerca, in una sala romana costruita con sacrifici.
Humour
Foyer | pag. 22
Teatrodanza
Guida critica
Danza Estate: Attenti alle false etichette | pag. 23
Sono in giro compagnie straniere con grandi nomi e contenuti poveri – Le promesse dell’Arena, di Torino Danza e del Festival di Nervi – Una stagione (forse) da dimenticare, con qualche evento sottovalutato: Othello di Ismael Ivo e la riproposta di Fokine e Nijinsky con la Fracci.
Intervista
Mandato concluso
Sandro Sequi: Brescia addio ridivento free lance | pag. 24
Il regista lascia a Cesare Lievi, suo successore, uno Stabile con gli abbonati in aumento e culturalmente in crescita – “ Spero di poter continuare a lavorare con gli attori della mia équipe ”.
Scrittura
Una confessione
L’ombra di un’epoca l’ombra del drammaturgo | pag. 25
Inchiesta
Dossier/1
Scenografia | pag. 26
di Ivan Canu, Ugo Ronfani
Perché lo scenografo – il cui contributo è spesso determinante per la riuscita di un allestimento – resta ai margini del dibattito sulla nostra scena? Qual è il futuro dell’arte scenografica in un teatro che cambia? Com’è cambiato il rapporto fra lo scenografo e il regista, in una fase del nostro teatro che vede più limitati, forse, i poteri ieri indiscussi della cosiddetta regia critica? In quale misura l’uso delle nuove tecnologie modifica l’arte di realizzare un décor che appariva codificato per sempre? E come una nascente drammaturgia multicodice influisce sulla resa scenografica di un testo? Quali sono le condizioni di lavoro nelle quali uno scenografo, oggi in Italia, è chiamato ad operare secondo la produzione e la circuitazione degli spettacoli, dal management teatrale così com’è, tanto nel teatro pubblico che in quello privato? Ci sono orientamenti e indicazioni utili provenienti da altri paesi? Si possono avanzare suggerimenti e proposte ai responsabili della questione teatrale? A queste e ad altre domande ancora abbiamo invitato a rispondere gli scenografi attivi sulle nostre scene, senza distinzioni di tendenze artistiche o generazionali. Primi interventi di Bertacca, Pier’Alli, Diappi, Damiani, Luzzati. Cominciamo a pubblicare le loro risposte, che sono state numerose e preziose per le indicazioni in esse contenute. L’inchiesta di Hystrio continuerà; già nel prossimo numero pubblicheremo testimonianze di Aldo Buti, Carla Ceravolo, Graziano Gregori, Eugenio Guglielminetti, Armando Mannini, Dimitri Milopulos, Andrea Taddei e altri.
Un solido studio della Lonzi
Carla, l’allieva di Longhi che aveva amato il teatro | pag. 32
di Ivan Canu
Della scrittrice toscana esce postumo un volume che, ricostruendo le vicende di una passione teatrale, reca un contributo importante all’esame dei rapporti fra la pittura e la scena. Dall’eredità dell’Ottocento melodrammatico ai Balletti russi di Djaghilev, passando attraverso le avanguardie francesi e tedesche, il gioco delle influenze che hanno agito sul Novecento italiano con i contributi di Prampolini, di Bragaglia e degli scenografi del Maggio Fiorentino
Un discorso interrotto
L’immaginario teatrale ha bisogno della pittura | pag. 36
di Ugo Ronfani
Teatropoesia
La guerra di Jasna | pag. 41
Ritorni
Marinetti revival
I fantasmi del teatro futurista | pag. 42
di Ugo Ronfani
Forzatura politica o atto dovuto? Dopo la rimozione ideologica del dopoguerra e le frammentarie riscoperte dagli anni Settanta in poi, c’è voglia di rivisitare la scena del Futurismo. Per fare un bilancio sereno del Teatro Sintetico e della Sorpresa. E per capire fino a dove Marinetti e i suoi hanno contribuito a prendere le distanze da quanto restava del vecchio teatro.
Futurismo e spettacolo: una bibliografia ragionata | pag. 50
di L L
Dossier
Da Catania il revival del Futurismo | pag. 51
Teatromondo
Da Parigi
Francia: è guerra fra teatro pubblico e privato | pag. 52
Chéreau, che ha detto “no” ai Prix Molière, è stato premiato “per ritorsione”, ma la frattura resta profonda – Dietro la polemica c’è il nodo al pettine delle sovvenzioni governative – Le cifre per capire la situazione.
Spagna oggi
Sinisteraa: con Cervantes e Calderon verso la drammaturgia di domani | pag. 53
dall’Inghilterra
Il vecchio Volpone riserva ancora sorprese | pag. 54
Divide la critica lo spettacolo tratto dal testo di Jonson per una compagnia di disabili diretta da Ewan Marshall – Isabelle Huppert nella Maria Stuarda di Schiller, Vanessa Redgrave nel Borkman di Ibsen e la cyber-artista Orlan in sorprendenti performance chirurgiche – Trevor Nunn direttore artistico del National Theatre.
Dalla Germania
Berlino oltre il Berliner | pag. 55
Un calo di interesse intorno alla venerabile istituzione privata di Müller – Interesse crescente, invece per gli allestimenti della Schaubühne e della Volksbühne – Il teatro multinazionale del polacco Woron
Un Arturo Ui animalesco l’ultima zampata di Müller | pag. 57
Germania oggi
I giovani autori del dopo Fassbinder | pag. 57
Sperimentalismo linguistico e temi d’attualità nella giovane drammaturgia tedesca – Loher, Sprecht, Langhoff, Ellert, Liebmann, Bauer e Streeruwitz sono i nomi di riferimento del nuovo corso teatrale.
L’altra Europa
Autonome dalla Russia le scene dell’est | pag. 58
I fattori di rottura prevalgono su quelli della continuità – Il ritorno di Serban in Romania, l’attenzione all’Occidente della scena polacca, il teatro di figura nella Repubblica Ceca, il teatro politico in Serbia: segnali di una situazione in evoluzione.
Dall’Argentina
I burattini invadono le scene di Baires | pag. 59
di Giusi Danzi
Attori e pupazzi su testi di Bufano e Bioy Casares, ma anche Vargas, Llosa, Strindberg e Berkoff – La riapertura del Teatro del Pueblo.
Dal Canada
Noi registi del Quebec liberi dalla tradizione | pag. 60
Figlia “illegittima” dell’Europa e dell’America, la cultura teatrale quebecchese si è emancipata dagli ingombranti genitori e ha conquistato una propria identità, che sta producendo nuovi autori e registi.
Aggiornamenti
Del nuovo su Shakespeare
Amleto? Leggeva Cardano medico stregone | pag. 62
“Nostro contemporaneo” secondo la famosa definizione di Jan Kott, il genio di Stratford è stato soprattutto il sismografo della società elisabettiana secondo i nuovi storici americani. I quali, sottoponendo ad uno screening accurato i suoi testi, ci offrono forse gli strumenti per rigenerare la lettura scenica del teatro shakespeariano.
Critiche
Tutte le recensioni delle stagione. | pag. 64
di N. N.
Le prime: Zio Vanja di Stein e Ivanov di Lavia – Il Ruy Blas di Hugo secondo Ronconi – Eschilo e Euripide a Siracusa – La Villeggiatura di Castri a Spoleto – Strehler e L’anima buona di Sezuan
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Cechov, ancora
Grande zio Vanja di Stein | pag. 64
di Ugo Ronfani
L’attenzione alle “ ragioni del cuore ”, la lezione di Stanislavskij, l’impegno di Herlitzka, della Pozzi e della Crippa, di Girone e di Giovampietro fanno dello spettacolo il migliore allestimento cechoviano da molti anni a questa parte.
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Ruy Blas
Ronconi nella Brocelandia di Hugo | pag. 70
di Ugo Ronfani
Un’altra sfida “ impossibile ” (e vinta) del regista, che ha fatto ricorso al grottesco in una lettura attualizzata del magmatico capolavoro. Massimo Popolizio come Gérard Philipe.
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Stagione Inda
Eschilo e Euripide: la grande tragedia torna a Siracusa | pag. 70
di Ugo Ronfani
Le Coefore secondo Pressburger: un Coro contemporaneo per commentare la vendetta di Oreste – La passione barbara di Medea nell’allestimento di Missiroli con una appassionata Moriconi.
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Goldoni
La bella villeggiatura di Castri a Spoleto | pag. 72
di Ugo Ronfani
Nelle Avventure il regista mpstra che la Trilogia goldoniana non è un unicum ma la somma di tre capolavori distinti. E mette a fuoco il fallimento della felicità di una classe morta. Una splendida interpretazione di Anita Laurenzi.
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Exit
Luigi Pistilli
La solitudine ha ucciso Scarpia | pag. 90
L’interprete della sfortunata Tosca accanto a Milva, la donna che aveva amato, ha concluso con il suicidio un’esistenza inquieta. La bravura del professionista.
Testi
Top secret, due atti di Enzo Giacobbe per Sarajevo | pag. 91
di N. N.
La terra sporca di sole. Un osso di chiunque sotterrato come fosse tuo, su cui piangere. Figure umane immobili come pietre e fragili come case. Cannoni. Granate. Mitraglie. Violenze. Cinghiali braccati. Sgomento. Panico. Terrore. Topi in gabbia. Ricordi di giorni lontani. Lezioni di canto. Concerti. Applausi. Sogni. Buttati all’aria. Una giornata di guerra in Bosnia uccide due giovani donne in una casa di campagna semidistrutta dai cannoni che sparano da quei monti al di là dei campi di grano. Enzo Giacobbe
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Una madre coraggio a Srebrenica | pag. 94
di Ugo Ronfani
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Muri, monologo di Anna Ceravolo | pag. 100
di N. N.
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La società teatrale
Notiziario
Tutta l’attualità nel mondo del teatro | pag. 104
di N. N.
In copertina
Natalija Goncarova, bozzetto del costume di uno dei Re Magi per il balletto “ Liturgia” (1915) | pag. 999
di N. N.
Hanno collaborato
| pag. 999
di N. N.
Paola Abenavoli, Carmelo Alberti, Guido Almansi, Costanza Andrfeucci Donizetti, Chiara Angelini, Giovanni Antonucci, Daniela Ardini, Cristina Arma, Nicola Arrigoni, Georges Banu, Raffaella Battaglini, Marco Bernardi, Massimo Bertoldi, Magda Biglia, Andrea Bisicchia, Andrea Bisicchia, Maricla Boggio, Furio Bordon, Marco Brogi, Eugenio Bonaccorsi, Fabrizio Caleffi, Laura Caretti, Valeria Carraroli, Ezio Maria Caserta, Mirella Caveggia, Carmelita Celi, Francesca Cersosimo, Rita Charbonnier, Giovanna Checchi, Giampaolo Chiarelli, Maura Chinazzi, Paola Cinque, Franco Cordelli, Anna Cremonini, Filippo Crispo, Bruno Damini, Domenico Danzuso, Rudy De Cadaval, Luca De Fusco, Maura Del Serra, Renzia D’Incà, Alessandra Di Tommaso, Federico Doglio, Rocco D’Onghia, Fabio Doplicher, Claudio Facchinelli, Vico Faggi, Sabrina Faller, Stefano Fava, Gilberto Finzi, Franco G. Forte, Eva Franchi, Franco Garnero, Sandro M. Gasparetti, Luisa Gazzero Righi, Gastone Geron, Gigi Giacobbe, Pierfrancesco Giannangeli, Angela Gorini Santoli, Enrico Groppali, Livia Grossi, Cristina Gualandi, Furio Gunnella, Raffaella Ilari, Carlo Infante, Marco Lamberti, Lia Lapini, Marina Leonardini, Luciana Libero, Giuseppe Liotta, Ilaria Lucari, Paolo Lucchesini, Mario Luzi, Giuseppe Manfridi, Silvio Manini, Laura Mansini, Anna Luisa Marrè, Silvia Mastagni, Laura Meini, Antonella Melilli, Rossella Minotti, Fanny Monti, Giuliana Morandini, Simona Morgantini, Piergiorgio Nosari, Valeria Ottolenghi, Vincenzo Maria Oreggia, Ileana Orsini, Francesca Paci, Fabio Pacelli, Walter Pagliaro, Claudia Pampinella, Valeria Paniccia, Gabriella Panizza, Carlo Maria Pensa, Alfio Petrini, Carmelo Pistillo, Angelo Pizzuto, Paolo Emilio Poesio, Gianni Poli, Mario Prosperi, Giorgio Pullini, Paolo Puppa, Eliana Quattrini, Monica Randaccio, Giancarlo Ricci, Domenico Rigotti, Gianfranco Rimondi, Maggie Rose, Aldo Selleri, Giorgio Serafini, Mao Sforni, Ubaldo Soddu, Stefano Sole, Matteo Tarasco, Framncesco Tei, Luigi Testaferrata, Francesca Tranfo, Cristina Ventrucci, Valentina Venturini, Lucio Villari, Ettore Zocaro. Dall’estero: Carlotta Clerici (Parigi), Gabriella Giannachi e Alessandro Nigro (Londra), Bianca M. Battagion (Berlino), Grazia Pulvirenti (Vienna), Mariateresa Zoppello (Budapest), Giacomo Oreglia (Stoccolma), Giusi Danzi (Buenos Aires), Denise Agiman Orvieto (Montreal).
Disegnatore
Numero 3 di luglio-settembre 1996