Sommario: Numero 3 di luglio-settembre 2011
Numero 3 di luglio-settembre 2011
Premio Hystrio
I partecipanti all’edizione 2011 | pag. 2
Il Premio Hystrio ha fatto tredici | pag. 4
Le motivazioni dei premiati | pag. 7
Premio Hystrio
Premio Hystrio alla Vocazione i vincitori e i segnalati | pag. 10
Premio Hystrio
Ana Cândida de Carvalho Carneiro vince il Premio Hystrio-Scritture di Scena_35 | pag. 11
Premio Hystrio
A Giorgio Gori il Premio Hystrio-Occhi di Scena
| pag. 11
Vetrina
Giovani mattatori/3
Filippo Timi: «ho la sindrome di Pollyanna» | pag. 12
Incontenibile, frenetico, trasgressivo. La formazione onnivora, lontana dalle accademie, il teatro quasi per caso, i miti e i maestri, i romanzi e il cinema, la balbuzie e la Sindrome di Stargardt. L’attore umbro racconta la sua carriera da predestinato, fatta di incontri, coincidenze e progetti sempre diversi e coraggiosi.
Teatri Stabili: eppur si muovono… o forse no? | pag. 15
Cambio della guardia alle direzioni degli Stabili di Roma, Napoli, Prato e Cagliari. Tra pessimismo cosmico e crisi da fronteggiare, voglia di rilancio o di restaurazione, collaborazioni e attenzione al territorio, diamo la parola ai quattro nuovi direttori.
Premio Europa 2011: nuove generazioni e vecchi leoni | pag. 18
A San Pietroburgo, dove la Neva scioglie i ghiacci, la regia dei maestri del ’900 (Stein, Dodin, Ljubimov) dà corso al lavoro dei gruppi emersi nell’ultimo decennio nei paesi del nuovo “Vecchio Continente”.
Premio Europa 2011 bis
quel teatro che soffia dal Nord | pag. 20
Sguardo allargato sui due vincitori scandinavi del Premio Europa Giovani Realtà Teatrali: gli islandesi Vesturport e il finlandese Kristian Smeds.
Teatromondo
A San Pietroburgo sfida tra maestri: Fokin stravince, Dodin a ruota | pag. 20
Nella città degli Zar una fulgida primavera teatrale con i grandi nomi della regia: Fokin, Dodin e Mogucij (quest’ultimo neovincitore del Premio Europa). In attesa della ricca rassegna russa nel prossimo autunno al Piccolo e al Franco Parenti di Milano.
Simon Stephens, l’autore trasformista che sta conquistando l’Europa | pag. 24
Appena quarantenne, il drammaturgo inglese ha già raggiunto il successo con pièce ogni volta diverse e sorprendenti. Dal naturalismo al surreale, dal monologo al musical, i suoi lavori vengono rappresentati sulle più importanti ribalte londinesi, ma anche in Germania ed Estonia.
A Parigi sboccia con Pelly
la primavera del teatro popolare | pag. 26
Verso il pubblico: sembra essere questa la parola d’ordine del teatro popolare che Olivier Py propone all’Odéon, dove rappresenta una nuova trilogia eschilea. Ma è Laurent Pelly che trionfa alla Comédie Française e all’Odéon rileggendo Brecht e un memorabile Hugo, di cui rinnova l’impeto visionario e la forza contestataria.
Berlino, Theatertreffen 2011 piccole scene crescono | pag. 28
La decima edizione della rassegna berlinese, vetrina delle migliori produzioni teatrali della stagione, è stata segnata dall’affermarsi dei piccoli teatri di provincia e delle scene meno istituzionali che, tra drammaturgie originali e riletture di classici, hanno portato alla ribalta idee profonde, tematiche attuali e spesso controcorrente.
AAA cercasi teatro nazionale
la Slovacchia tra passato e futuro | pag. 30
La rassegna “Nova Drama”, organizzata ogni anno a Bratislava dall’Istituto Nazionale del Teatro, è una buona occasione per conoscere da vicino un’interessante realtà artistica che cerca, con forza ed entusiasmo, di scrollarsi di dosso decenni di isolamento e di provincialismo.
Humour
G(L)OSSIP
Ballata dell’attore da cucciolo
song 4 Hystrio Awards 2011 | pag. 32
Dossier
Produrre teatro
ieri, oggi e domani
| pag. 33
Dal dopoguerra a oggi il
sistema produttivo italiano
ha subito ben pochi
cambiamenti. Certo, ci sono
stati due geniali e generosi
innovatori come Giorgio
Strehler e Paolo Grassi, ma
anche la loro “invenzione”,
ossia il concetto di Teatro Stabile, pare essersi trasformata in un
monumento anziché in un
organismo dinamico capace
di dialogare con il territorio e
di intercettare e promuovere
le novità. Il panorama,
tuttavia, non è una terra
desolata poiché stanno
emergendo nuove realtà
produttive, desiderose di
conquistare spazi sempre più
ampi ed eterogenei.
Ma in fondo cosa è cambiato?
I modi di produzione dominanti, ieri e oggi | pag. 34
italiano, impermeabile alle spinte dell’innovazione provenienti da realtà indipendenti e giovani compagnie in cerca di spazi.
Dall’utopia alla matematica:
il ruolo dei «maghi dello spettacolo» | pag. 36
Dal “capocomico” Pirandello a Carlo Alberto Cappelli, impresario di Luchino Visconti, da Remigio Paone a Lucio Ardenzi, il lavoro dietro le quinte dei grandi impresari privati, sempre con i conti alla mano, ma con grande intuito e capacità di rischiare, per decretare il successo di una compagnia.
Come la luce e il gas
quando il teatro era un “servizio pubblico” | pag. 38
Grassi docet | pag. 39
L’alternativa c’è: ricominciare
dalle «scuole elementari del teatro» | pag. 40
Dai laboratori di Grotowski allo spettacolo scritturato dal gruppo d’acquisto solidale, dall’animazione nei luoghi del disagio agli spot pubblicitari. Dagli anni Sessanta a oggi le modalità produttive delle compagnie si sono estremamente diversificate per far fronte al costante aumento dei costi di produzione, ma un imperativo, pur con qualche eccezione, è sempre stato rispettato: restare fedeli a se stessi.
Avvisaglie di un terremoto: significative scosse a un sistema produttivo granitico | pag. 42
Anche se poco sembra essere cambiato nel sistema produttivo italiano dal dopoguerra a oggi, in realtà i tentativi di sperimentare nuove modalità si stanno moltiplicando, a testimonianza dell’inventiva e della passione dei teatranti, sostenuti da qualche amministratore illuminato. Un impegno costante che, in alcuni casi, è già riuscito a dare buoni frutti.
Stanze, intrecci tra necessità e teatro al di fuori dei sistemi economici | pag. 43
Quando i premi sostengono la produzione | pag. 44
Gallerie, Fondazioni, Musei: il teatro fuori dal teatro | pag. 45
GENERAZIONE 2000,
LA RICERCA DI IMPOSSIBILI CERTEZZE
Tra “debuttini”, “mercatini”, laboratori e tanti – troppi – compromessi, le giovani compagnie sono costrette a stremanti tour de force e a infiniti vagabondaggi attraverso la penisola, mosse dalla speranza di vincere la precarietà.</P | pag. 46
COMPAGNIA STABILE E AFFINITA’ ELETTIVE: UNA SFIDA ALLA CRISI
Alcune riflessioni emerse nel corso della giornata di lavoro svoltasi lo scorso 26 marzo a Prato, su iniziativa del Teatro Stabile della Sardegna e del Teatro Metastasio.
| pag. 47
Chi aiuterà Cenerentola
a ritrovare la sua scarpetta? | pag. 48
Malgrado la sua diffusione e i buoni risultati di pubblico, il teatro ragazzi deve confrontarsi con le medesime difficoltà che affliggono il sistema teatrale italiano, rischiando di perdere di vista la sua fondamentale missione educativa.
Produrre danza: il cammino arduo
ma non impossibile verso un “posto al sole” | pag. 50
Residenze e reti aiutano la produzione e la distribuzione degli spettacoli, in particolare quelli delle compagnie più giovani e innovative. Un ruolo importante nella circuitazione degli spettacoli è giocato da Aterdanza.
La formica e l’elefante
musical all’italiana sognando Broadway | pag. 52
«Per mia disgrasia faccio questo infame mestiere dimpresario…»
| pag. 53
L’Ottocento musicale italiano fiorisce grazie all’attività – rischiosa quanto redditizia – dell’impresariato privato, che progressivamente scompare con l’Unità. Oggi, invece, il nuovo assetto della lirica, recentemente regolamentato, assegna risorse pubbliche sempre più ridotte alle Fondazioni, in cerca di nuove strategie gestionali.
Produrre o non produrre? Questo è il problema | pag. 54
Direttori di teatro, organizzatori, operatori teatrali indagano le caratteristiche del produrre teatro. Più funamboli che rampanti imprenditori, evidenziano le difficoltà economiche trasformandole in sfide alla creatività, cercando di mantenersi coerenti con il progetto di ricerca di emozioni per sé e per il pubblico.
Bibliografia | pag. 62
Teatroragazzi
Maggio all’Infanzia
grandi classici per piccoli spettatori | pag. 64
Alla XIV edizione della rassegna barese, forte della presenza di quindicimila spettatori e trenta compagnie, si sono distinti Le Nuvole, il Teatro delle Apparizioni, Teatro Sotterraneo e Burambò.
Teatro di figura
Gli esperimenti di Claudio Cinelli,
l’alchimista del teatro di figura | pag. 65
Laureato in architettura ma subito folgorato dalla scena, da oltre 40 anni l’artista toscano sperimenta nel teatro di figura. Un percorso ricco di suggestioni, che approda ora al progetto di una trilogia sull’anima.
Critiche
le recensioni dell’ultima parte della stagione | pag. 66
Testi
I DUE FRATELLI | pag. 102
atto unico di Alberto Bassetti Premio Vallecorsi 2011
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Biblioteca
Le novità editoriali | pag. 112
La società teatrale
L’attualità del mondo teatrale | pag. 116
Hammo collaborato: Lau a Bevione, Fabrizio Caleffi, Lucia Cominoli, Giorgio Finamore, Marta Vitali.
Hanno collaborato
| pag. 125
redazione: Albarosa Camaldo, Giorgio Finamore, Roberto Rizzente, Marta Vitali; Rita De Grandi (segreteria); Claudia Zambianchi (web); Marianna Breglia, Daniela Lo Sciuto, Maria Livia Lucernari (stagiste).
progetto grafico: www.studiopaola.it
grafica e impaginazione: Alessia Stefanini
hanno collaborato: Paola Abenavoli, Sandro Avanzo, Alberto Bassetti, Elena Basteri, Laura Bevione, Claudia Brunetto, Fabrizio Sebastian Caleffi, Roberto Canziani, Davide Carnevali, Tommaso Chimenti, Lucia Cominoli, Renzo Francabandera, Renato Gabrielli, Mimma Gallina, Gigi Giacobbe, Pierfrancesco Giannangeli, Gerardo Guccini, Margherita Laera, Giuseppe Liotta, Sergio Lo Gatto, Fausto Malcovati, Stefania Maraucci, Antonella Melilli, Giuseppe Montemagno, Simone Nebbia, Pier Giorgio Nosari, Gianni Poli, Oliviero Ponte Di Pino, Andrea Porcheddu, Valeria Ravera, Domenico Rigotti, Laura Santini, Francesco Tei, Pino Tierno, Matteo Torterolo, Nicola Viesti, Diego Vincenti, Giusi Zippo.
joey guidone, illustratore
Joey Guidone, che ha appositamente realizzato per Hystrio la copertina e l’immagine di apertura del dossier, si è diplomato all’Istituto d’Arte nel 2003, per poi proseguire la sua formazione artistica all’Istituto Europeo di Design di Torino. Dopo essersi diplomato con lode nel 2006, comincia a lavorare in diversi ambiti, dall’editoria alla pubblicità, mentre nel 2007 vince il concorso nazionale per la creazione della locandina dello storico Carnevale di Ivrea. Si trasferisce a Londra e, nello stesso anno, è uno dei due “giovani talenti” selezionati dell’Associazione Illustratori da inserire nell’Annual degli Illustratori Italiani 2009. Allo scadere del primo anno all’estero, ottiene la borsa di studio al MiMaster di Milano.
Disegnatore
Numero 3 di luglio-settembre 2011