Sommario: Numero 3 di luglio-settembre 2018
Speciale Premio Hystrio 2018
Quei “forse” pieni di speranza
La cronaca, i premiati, le motivazioni | pag. 2
di Renata Savo
Vetrina
Teatri in Irlanda, spazi liberi
tra performance e città | pag.12
Spazi polifunzionali, che intrecciano arte, cultura e vita quotidiana, sono il segno di una rinnovata visione della vita urbana espressa dai principali progetti di edifici sorti o ristrutturati negli anni Duemila in Irlanda, a Carlow, Dublino, Navan, Belfast.
di Francesca Serrazanetti
Roma scopre il flusso delle arti
della Lituania post-post | pag. 14
Davvero appropriato il titolo “Flux”, scelto per presentare all’Italia, a maggio, in forma di festival, i fermenti artistici sviluppati negli anni più recenti dentro i confini del Paese baltico.
di Roberto Canziani
FLUX FESTIVAL
Biografie segrete alla cassa del supermercato | pag. 15
di Roberto Canziani
Genova saluta il nuovo Teatro Nazionale | pag. 16
Grazie alla scelta dell’Archivolto e dello Stabile di fondersi in un unico soggetto, il nuovo teatro cittadino ha ottenuto quell’upgrade, nella definizione ministeriale, tanto auspicato e che apre una nuova stagione di intensa attività.
di Laura Santini
Teatromondo
Londra, primavera nel West End
all’ombra del grande schermo | pag.18
Tra musical d’importazione Usa e ispirazioni cinematografiche, si stenta a trovare produzioni
originali britanniche nella primavera del West End: fra le eccezioni The Grinning Man, BriefEncounter ed Everybody’s Talking About Jamie, che spopolano con esiti assai diversi.
di Sandro Avanzo
Parigi, l’ombra e la grazia,
la città e l’esilio | pag. 20
Accanto alle riletture di grandi classici, la primavera teatrale parigina segna il successo
di autori-registi, come David Lescot e Olivier Py, che raccontano il recente passato
della capitale, mentre Lars Norén trionfa alla Comédie con il suo ultimo capolavoro.
di Giuseppe Montemagno
Berlin Theatertreffen,
l’anno dei grandi attori | pag. 22
Con Faust o Woyzeck, Brecht o Jelinek, le scene del festival berlinese sono terreno di gioco
per interpreti “maiuscoli” come Wiebke Puls, Benny Claessens, Nicola Mastroberardino,
Joachim Meyerhoff, Nina Hoss, impegnati in testi dalla forte presa sul presente.
di Davide Carnevali
Vienna, il mondo in guerra
al di là dei confini dell’Europa | pag. 24
I conflitti e le conseguenti migrazioni, la ricerca di stabilità e di sicurezza sono al centro
degli spettacoli più interessanti della primavera austriaca. Registi e storie provenienti
da Siria, Iraq e Medioriente interrogano l’Occidente in cerca di umana solidarietà.
di Irina Wolf
Nella “geografia della tristezza”
il segreto dell’identità bulgara | pag. 26
A Sofia, la “Broadway” bulgara conta una decina di teatri e spazi indie sempre attivi:
gli artisti sono i primi a interrogarsi sul presente, a confrontarsi con la crisi che il Paese
sta attraversando. Non sempre trovando risposte, ma senza smettere di farsi domande.
di Franco Ungaro
Timişoara, la vera rivoluzione
si compie attraverso la cultura | pag. 28
In vista del 2021, in cui sarà Capitale Europea della Cultura, la città romena, multiculturale
per storia e vocazione, ospita il teatro nazionale e internazionale nel festival Fest-Fedr,
che coinvolge il popolo e gli intellettuali, da sempre voci critiche della vita del Paese.
di Franco Ungaro
India, le bandiere dell’amicizia
per le Olimpiadi del Teatro | pag. 30
Nate nel 1993 a Delfi, le Olimpiadi del Teatro condividono con le omonime
dello sport lo spirito di amicizia fra i popoli. Per l’ottava edizione,
il subcontinente indiano ha fatto da sfondo a 25.000 artisti da 30 Paesi.
di Nicola Pianzola
HUMOUR
G(L)OSSIP
Cronache di un Concorso insognato | pag. 32
di Fabrizio Sebastian Caleffi
DOSSIER
Indipendentismi | pag. 33
a cura di Pino Tierno (Catalogna) e Laura Caretti (Scozia)
Catalogna: da quarant’anni
un teatro libero e universale | pag. 34
Se “dialogo” è parola fondamentale quando si tratta di teatro, ancor più si avverte l’esigenza della sua centralità per la risoluzione del conflitto politico che oppone da mesi Madrid e la Catalogna. La scena e la drammaturgia catalana, comunque, da decenni rivendicano la loro potente singolarità, in Spagna e in tutta Europa.
di Pino Tierno
Benet i Jornet, il padre nobile
della drammaturgia catalana contemporanea | pag. 36
Strenuo difensore del teatro d’autore, anche quando a Barcellona spiravano venti contrari,
Benet i Jornet rappresenta il modello indiscusso per le nuove generazioni
di drammaturghi della regione iberica.
di Simone Trecca
Sergi Belbel: scrivere in catalano
e debuttare a Madrid | pag. 38
Una delle figure più rappresentative della scena catalana ha sperimentato in prima persona
il difficile momento del teatro nella regione, tra tagli e aggravi fiscali imposti dal governo centrale.
di Pino Tierno
Guillem Clua
in alto la bandiera… sì, ma quale? | pag. 39
Nel suo ultimo testo, con cui ha vinto il prestigioso Premio Teatro Ciutat d’Alcoi,
il drammaturgo catalano s’interroga sui risvolti familiari e sociali del radicalismo politico.
di Pino Tierno
Jordi Casanovas e la sua Trilogia
quando la realtà si specchia sulla scena | pag. 40
Uno dei più attivi drammaturghi catalani affronta gli aspetti umani, sociali e politici
della “questione nazionale” nella sua Trilogia sobre la identitat catalana.
di Veronica Orazi
Teatre Lliure, En Procés:
la scena incontra la politica | pag. 41
Il Teatre Lliure, rifacendosi agli esempi del teatro d’emergenza, ha invitato undici
autori catalani a pronunciarsi sugli eventi degli ultimi mesi in altrettanti brevi testi.
di Veronica Orazi
Teatro e indipendentismo
un fronte comune contro la violenza | pag. 42
La protesta contro la repressione del potere centrale ha assunto varie forme nel teatro catalano:
dalla sospensione degli spettacoli alla lettura di proclami, dalla presentazione di manifesti
all’organizzazione di cicli a tema.
di Davide Carnevali
Barcellona, proscenio d’Europa
tre autori in cerca di pubblico | pag. 44
Nel pieno della crisi politica e di profonde tensioni sociali, Barcellona si eleva a punto di riferimento
per la rinascita teatrale del Paese. Nuove e nuovissime generazioni si impongono sulla scena mondiale
trasportando la Catalogna oltre confine. Le drammaturgie di Luïsa Cunillé, Pau Miró e Pere Riera.
di David Campora
Bernat, l’importanza
di dialogare con il pubblico | pag. 46
Il teatro diventa Parlamento e gli spettatori ne sono i rappresentanti. Quando la scena
rivendica la sua funzione critica nei confronti dei più potenti mezzi di comunicazione.
di Carmen Pedullà
Agrupacíon Señor Serrano:
oltre i confini fra teatro e politica | pag. 47
Il teatro è impegno “a prescindere”. La parola a Ferran Dordal, dramaturg e performer
della compagnia catalana dalla forte vocazione internazionale.
di Davide Carnevali
David Greig,
lo scozzese senza accento | pag. 48
Il drammaturgo, regista e direttore del Lyceum Theatre di Edimburgo, parla del modello
di indipendenza democratico, europeista e progressista a cui aspira la Scozia.
di Ira Rubini
C’era una volta un’isola con due regni… | pag. 50
In un tempo di acceso dibattito sull’identità nazionale, il teatro scozzese continua a mostrare
un’eccezionale capacità di rinnovare la visione della Storia e, nell’esplorare diversi momenti
storici cruciali, si guarda sempre al passato per parlare del presente.
di Laura Caretti
National Theatre of Scotland,
un teatro “senza muri” | pag. 52
Nel 2006, per volere del governo scozzese post-devolution, nasce il National Theatre of Scotland, un teatro
nazionale senza un edificio deputato, che si propone di portare e produrre spettacoli in tutta la Scozia.
Alla guida c’è una lungimirante regista, Vicky Featherstone, alla quale succede, nel 2017, Jackie Wylie.
di Margherita Laera e Maggie Rose
Teatro e identità nazionale | pag. 54
Nelle parole della critica teatrale Joyce McMillan, un vibrante invito a guardarsi
dal nazionalismo egocentrico, barricato in difesa, e il riconoscimento del ruolo
del teatro nella creazione di una nuova identità nazionale scozzese.
di Laura Caretti
Anche Macbeth parla Scots | pag. 55
Nuovi testi contemporanei, riscritture e traduzioni di classici, da Shakespeare a Molière,
mostrano un uso sempre più frequente dello Scots a teatro, rivelandone tutta
la forza e varietà espressiva.
di Irene Brown
Imparare a scrivere per il teatro:
il Playwrights’ Studio Scotland | pag. 56
Il Playwrights’ Studio, con base a Glasgow, opera su tutto il territorio nazionale, offrendo
un programma a titolo gratuito volto a formare una nuova generazione di drammaturghi
che vivono e lavorano in Scozia.
di Maggie Rose
Edimburgo: International e Fringe
due festival per una città | pag. 58
Dal 1947, i due festival della capitale scozzese sono cresciuti in modo esponenziale,
diventando l’appuntamento estivo forse più importante al mondo. Non solo per quantità
e qualità dell’offerta, ma anche come luogo di riflessione sulla vita pubblica e sociale del Paese.
di Maggie Rose
Italians do it better?
Storie di italiani al Fringe | pag. 60
La partecipazione al Fringe è aperta a tutti, ma avere successo è difficile.
Alcuni artisti italiani ci sono riusciti, altri si preparano a partire e ad affrontare
il clima post-Brexit, che Laura Pasetti vede nei suoi risvolti negativi.
di Ira Rubini
Matthew Lenton: un inglese
innamorato della Scozia | pag. 61
di Laura Bevione
TEATRO RAGAZZI
Pollicino, Giannino & Co.
il mondo a misura di bambino | pag. 62
Teatro fra le Generazioni a Castelfiorentino, Giocateatro a Torino,
Segnali a Milano e Maggio all’Infanzia a Bari: ecco tutte le migliori novità
dai quattro festival primaverili rivolti agli spettatori più piccoli.
di Mario Bianchi
CRITICHE
Le recensioni dalla seconda parte della stagione | pag. 64
DANZA
Le emozioni della musica protagonista della danza | pag. 92
LIRICA
Da Donizetti a Hindemith,
cinque registi alla prova | pag. 96
Testi
Per il tuo bene | pag. 98
di Pier Lorenzo Pisano
Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” 2017
Biblioteca
Le novità del mondo editoriale | pag. 114
La Società Teatrale
L’estate dei Festival, tra crolli
e mantenimenti dello status quo | pag. 118
di Roberto Rizzente