Sommario: Numero 3 di luglio-settembre 2024

VETRINA

 

Hystrio Festival 2024 – Il programma della terza edizione

Milano, Teatro Elfo Puccini, 17-22 settembre 2024
di Ilaria Angelone e Claudia Cannella | pag. 2

 

In Scena! Italian Theater Festival NY aperto il bando per l’edizione 2025

di Laura Caparrotti | pag. 3

 

En attendant il Codice dello spettacolo, il teatro italiano s’interroga sul suo futuro

La bozza del testo era attesa ai primi di maggio perché la sua approvazione arrivasse prima della pausa estiva e i decreti in autunno, in tempo utile per far partire il nuovo triennio Fus (ora Fnsv). Emergono frammenti di proposte e intenzioni, ma ancora manca un documento su cui ragionare.

di Alessandro Toppi | pag. 4

 

Addio a Nicola Savarese, studioso e maestro di viaggi avventurosi nel mondo del teatro

di Giuseppe Liotta | pag. 5

 

Teatro Nucleo: da cinquant’anni per le strade del mondo

Il gruppo, fondato in Argentina, arrivò a Ferrara nel 1978, in esilio a causa della dittatura militare. Dai primi passi all’Ospedale Psichiatrico, l’attività non ha mai perso le profonde radici politiche e sociali, che un nuovo Festival internazionale ha appena rilanciato.

di Michele Pascarella | pag. 6

 

Fabrizio Sinisi, la forza del linguaggio: la scrittura come atto politico

Autore a 360 gradi, Sinisi ci racconta della sua vicinanza a un’idea di scrittura, e di teatro, quasi brechtiana. Dalla folgorazione iniziale, grazie alla Compagnia Lombardi-Tiezzi, fino alle riflessioni politiche enucleate negli ultimi lavori.

di Matteo Brighenti | pag. 7

 

Glauco Mauri, il teatro per la vita: l’indistinguibile confine tra scena e realtà

Un vero e proprio innamoramento, quello dell’attore pesarese per il teatro e per la sua capacità di instaurare un dialogo vivo con lo spettatore. Un percorso lungo e multiforme, gli incontri con i registi più importanti del Novecento italiano e il sodalizio con Sturno.

di Matteo Brighenti | pag. 8

RITRATTI

 

L’opera di Papaioannou nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

Sosteneva Walter Benjamin, cento anni fa, che le innovazioni tecnologiche influenzano drasticamente la produzione e la fruizione delle opere d’arte. Il caso dell’artista greco, tra applicazioni della transmedialità e attaccamento all’archetipo della statuaria classica.

di Dimitris Papaioannou e Roberto Canziani | pag. 10

 

Quando uomini e donne, alla sera, si liberano finalmente dell’armatura

Una recensione dello spettacolo Inside di Dimitris Papaioannou

di Roberto Canziani | pag. 11

 

TEATROMONDO

 

Oltre i confini, nella terra dei Naga dove non esiste il teatro

Situato al confine nord-est indiano, il Nagaland è un territorio impervio, ricco di tradizioni culturali millenarie. Qui Instabili Vaganti ha portato il progetto Beyond Borders, alla ricerca di una contaminazione tra le danze e i canti locali e le forme performative occidentali.

di Nicola Pianzola | pag. 12

 

Bratislava Nova Drama Festival, da vent’anni è sempre “nuovo“

Istituito due decenni fa, il Festival slovacco ha scandito le tappe del cambiamento artistico e politico del Paese, rivelandosi sempre più stimolante, grazie alla varietà del programma e al prestigio degli ospiti, con spettacoli, simposi e focus internazionali.

di Pino Tierno | pag. 15

 

Wiener Festwochen: liberare Vienna con un’arte politica all’insegna della resistenza

La prima edizione diretta da Milo Rau si è concentrata su progetti partecipativi in difesa della democrazia. Accanto a questi, le prime mondiali degli spettacoli dello stesso direttore, di Florentina Holzinger, Kirill Serebrennikov, Caroline Guiela Nguyen e Kornél Mundruczó.

di Irina Wolf | pag. 16

 

A zig-zag attraverso la Romania, lo sguardo plurale del teatro

Tra la capitale Bucarest, Sfântu Gheorghe e Suceava, le stagioni restituiscono il respiro del Paese, che si interroga sul presente, fa satira sul passato comunista, guarda alle fragilità generazionali alla luce dell’instabilità internazionale.

di Irina Wolf | pag. 18

 

Belgrade Dance Festival: un hub internazionale nel centro dei Balcani

Il Festival, nato per colmare il vuoto della presenza della danza contemporanea sulla scena serba, è giunto alla sua 21a edizione, intitolata “Impeccable Differences“. Una presenza che racconta la molteplicità dei linguaggi transnazionali.

di Carmelo A. Zapparrata | pag. 20

 

Programme Commun: la scena elvetica in vetrina a Losanna

La settima edizione del Festival ha offerto un ampio sguardo sul teatro in Svizzera, Paese che, in virtù della predisposizione a investire sulla cultura, è diventato casa di artisti internazionali, come il Leone d’argento della Biennale Danza 2024, Trajal Harrell

di Laura Bevione | pag. 22

 

Memorabili, gli hit imperdibili della stagione londinese

Dall’Almeida al National Theatre, gli spettacoli che hanno lasciato il segno nella stagione appena trascorsa sono molti. Da Shakespeare ai contemporanei, tra riscritture e allestimenti mozzafiato, quello che ha da dirci la scena della capitale d’Oltremanica.

di Monica Capuani | pag. 24

 

HUMOUR r(UMOR)noir

 

Recitare stanca, ma il teatro se non lo fai ti manca

di Fabrizio Sebastian Caleffi | pag. 26

DOSSIER

 

Teatro e romanzo

a cura di Marco Menini, Roberto Rizzente e Francesco Tei | pag. 27

Nicola Lagioia: il romanzo? Un canovaccio per l’ispirazione teatrale

Costitutivamente diverso dal romanzo, nonostante la comune radice che affonda nell’oralità, il teatro deve, nell’adattamento per la scena, poterne tradire gli assunti, in nome di una ridefinizione libera che ne illumini il senso e che tenga conto, oltre che della parola, degli attori e soprattutto del pubblico.

di Nicola Lagioia e Roberto Rizzente | pag. 28

 

Alla ricerca della teatralità nascosta: la lunga avventura delle riduzioni per la scena

Tante sono le esperienze, spesso di successo, di adattamento e di riscrittura dei classici della letteratura italiana, dall’Ottocento al Secondo Dopoguerra. Da Manzoni a Svevo, da Pirandello agli autori della Resistenza, fino a Moravia, non sono pochi gli esempi in cui le ragioni della scena hanno saputo sopravanzare quelle letterarie. Anche a costo del tradimento.

di Giuseppe Liotta | pag. 30

 

Le delusioni perdute dei romanzieri a teatro

di Fabrizio Sebastian Caleffi | pag. 31

 

Un brutto romanzo può fare del buon teatro?

di Fabrizio Sebastian Caleffi | pag. 32

 

Mezzo secolo di parole sui libri e sui corpi degli attori

Un viaggio negli adattamenti per la scena della letteratura italiana contemporanea, opera di drammaturghi ma anche di scrittori. Dalle tracce dell’eredità ronconiana alle versioni mainstream dei bestseller, fino agli omaggi e alle monografie degli autori.

di Diego Vincenti | pag. 34

 

Storico, romantico, sociale, avventuroso: l’Ottocento letterario in scena fa ancora gola

I grandi classici, da Melville ad Austen, passando per i grandi francesi, senza dimenticare Goethe e il nostro Verga, hanno supplito a una mancanza di trame e intrecci che tanto piacciono allo spettatore, fornendo spesso materiali, spunti e idee per nuove messinscene.

di Andrea Bisicchia | pag. 36

 

Niente sangue, please: a teatro va di moda il perturbante

di Laura Bevione | pag. 37

 

Proust, Woolf, Céline, Joyce: portare in teatro la crisi del romanzo

Dallo storico spettacolo di Vasilicò a quello di Lombardi-Tiezzi sulla Recherche proustiana, dal “derby” (a ventidue anni di distanza) tra Castellucci e Germano su Viaggio al termine della notte, dai molti Orlando alle Molly Bloom, il teatro non ha smesso di interrogare la letteratura a cavallo tra Otto e Novecento.

di Francesco Tei | pag. 38

 

Italia-Russia, andata e ritorno: due secoli di omaggi e di passioni ininterrotte

Una storia che dura da sempre: numerosissimi sono, in Italia, gli adattamenti e le riscritture dei classici russi, soprattutto dei capolavori di Dostoevskij. Senza trascurare il Novecento, Bulgakov e Nabokov in particolare, ispiratori di spettacoli originali e potentemente innovativi.

di Fausto Malcovati | pag. 40

 

Nel teatro della “drammaturgia nascosta“: Kafka sulla scena italiana

L’interesse per l’autore boemo in Italia si è acceso sul finire del secolo scorso, producendo spettacoli innovativi e originali, da Il castello di Corsetti ad Amerika di Scaparro, spesso lontani dal mondo multiforme e inafferrabile offerto dai racconti e dai romanzi postumi più celebri.

di Giuseppe Liotta | pag. 42

 

Napoli: il fondo nero di una città che s’illude e s’imbroglia

Attraverso pagine in cui dominanti sono le tonalità scure, letteratura e teatro contraddicono la retorica di un’amministrazione che, della città partenopea, continua a offrire un’immagine edulcorata e stereotipata a uso e consumo dei turisti.

di Alessandro Toppi | pag. 43

 

Il monologo, nuova frontiera nella “teatralizzazione” della narrativa

Un itinerario dalle ricerche degli studiosi di fine secolo alla stagione degli innumerevoli spettacoli-performance per attore solista: dall’affabulazione al racconto, al “concerto” per voci e musiche. Per esplorare una drammaturgia che mette in scena anche l’autore letterario e il suo lavoro.

di Gerardo Guccini | pag. 44

 

Bradbury, Orwell, Atwood e Burgess, strade possibili per la distopia in scena

di Alice Strazzi | pag. 45

 

I romanzi stranieri contemporanei: belli, famosi e possibilmente cool

Meno diffusi sulle nostre scene di quanto si pensi, gli spettacoli ispirati alla letteratura contemporanea premiano, soprattutto, i best-seller riconosciuti e gli autori più affermati, da Nothomb a Saramago, da Carrère agli israeliani Yehoshua e Grossman. Con qualche eccezione.

di Laura Bevione | pag. 46

 

Il giallo e il teatro: tra i soliti noti la spunta Agatha Christie

di Andrea Borini | pag. 47

 

Ronconi e lo spettacolo infinito: un’altra grande rivoluzione del Maestro

Dal Pasticciaccio a Pornografia, Ronconi rinuncia alla convenzione più che consolidata dell’adattamento per restituire la ricchezza polifonica delle opere originarie. Fino ad approdare a una nuova grammatica della rappresentazione che scardina la tradizionale sintassi dialogica e la definizione stessa del personaggio.

di Claudio Longhi | pag. 48

 

Lagani: fare i conti con noi stessi ritrovando il bandolo perduto della matassa

Per la compagnia Fanny & Alexander la narrativa ha sempre occupato un posto di eccezione. Chiara Lagani riflette sulle sfide dell’adattamento: mantenere intatta la natura enigmatica e misteriosa dei testi. E rendere lo spettacolo una festa collettiva per gli innamorati della letteratura.

di Chiara Lagani e Maddalena Giovannelli | pag. 50

 

Tiezzi: lavorare sulla narrativa per capire davvero cos’è il teatro

Serbatoio di temi e modi, ma soprattutto di linguaggi, la letteratura alimenta, sin dai tempi del Carrozzone, l’ispirazione di Federico Tiezzi, generando innesti che scardinano le strutture dialogiche ormai consolidate e gettano nuova luce sul mestiere stesso dell’attore.

di Federico Tiezzi e Marco Menini | pag. 51

 

Indossare i panni del minatore: lo scavo e la rinuncia come atto creativo

Costretto, suo malgrado, a operare delle scelte, il drammaturgo deve, nello sforzo di sintesi e di restituzione per la scena di un romanzo, poter contare sulla profonda conoscenza di un autore e di tutta la sua opera. Come i lavori realizzati da Federico Bellini e Linda Dalisi per Antonio Latella dimostrano.

di Federico Bellini e Linda Dalisi | pag. 52

 

Gallione: sono un feroce lettore alla ricerca di teatro

Tagliare e cucire prosa per fare teatro: quella di Giorgio Gallione, regista e drammaturgo, è stata una scelta precoce perseguita per oltre trent’anni, collaborando con scrittori affermati e attingendo dalla letteratura contemporanea.

di Giorgio Gallione e Laura Santini | pag. 53

 

Tra l’interpretare e l’essere: gli attori e l’identità dei grandi personaggi letterari

Banco di prova per mattatori, le figure del Santo bevitore di Roth, Ivan Karamazov, il capitano Achab e Jean Valjean sono state portate in scena da quattro mostri sacri del teatro italiano: Carlo Cecchi, Umberto Orsini, Elio De Capitani e Franco Branciaroli.

di Elena Scolari | pag. 54

 

Don Chisciotte, un eroe visionario per tutte le stagioni

di Stefania Di Carlo| pag. 55

 

Emma, Anna, Molly: metamorfosi dalla narrativa alla scena

Quattro indimenticabili prove d’attrice in spettacoli che hanno reinventato con grande autonomia espressiva i capolavori di Flaubert, Tolstoj e Joyce e le loro protagoniste: da Monica Guerritore a Mascia Musy, da Sonia Bergamasco a Piera Degli Esposti.

di Laura Caretti | pag. 56

 

L’eros senza didascalie e morbosità voyeuristiche

di Renzo Francabandera | pag. 57

 

Se il teatro ragazzi reinventa la letteratura per l’infanzia (e non solo)

I classicissimi dell’Ottocento e Novecento – italiani e stranieri, per grandi e piccini – trovano nuova vita sul palco. Ma non manca l’attenzione per i romanzi di oggi, e c’è chi porta in scena Sherlock Holmes, Jekyll e Hyde o i capolavori di Rabelais.

di Mario Bianchi | pag. 58

 

Un dialogo libero, che procede per risonanze: il romanzo come ispirazione per la danza

Dalla svolta narrativa, a metà del Settecento, la danza ha sempre trovato nella letteratura la fonte d’ispirazione per una creazione autonoma e originale che rifugge la semplice trasposizione scenica dell’argomento per radicarsi nella poetica e nella sensibilità del coreografo.

di Carmelo A. Zapparrata | pag. 59

 

Il musical made in Italy, un caleidoscopio di suoni e colori da tutto il mondo

Erede della tradizione anglosassone, il musical italiano ha adottato, negli anni, una gran quantità di caposaldi della letteratura occidentale, dalla Bibbia a I promessi sposi, da I miserabili a Il Conte di Montecristo. Con risultati non sempre sensazionali.

di Sandro Avanzo | pag. 60

 

Dalla pagina alla scena lirica il romanzo che (in)canta

Il romanzo approda sulle scene liriche nel primo Ottocento grazie alla smodata passione per Walter Scott. Nel tempo, mutano i fenomeni di mediazione per adattare il fervore del racconto alla concisione del tempo in musica: da Rossii a Tutino, attraverso i grandi protagonisti del Novecento.

di Giuseppe Montemagno | pag. 61

NATI IERI

 

Festival, rassegne e concorsi, luci e ombre della scena emergente

Fioriscono per giovani artisti e compagnie occasioni di visibilità, e in alcuni casi anche di sostegno economico-distributivo. Tanto entusiasmo e meritorio lavoro collettivo, che spesso si scontra con le logiche del mercato e la disattenzione del sistema teatrale. Eccone un assaggio primaverile.

di Giulio Baffi, Alice Strazzi, Anna Crichiutti e Claudia Cannella | pag. 62

 

CRITICHE

 

Le recensioni dell’ultima parte della stagione teatrale | pag. 64

 

Milano capitale d’Europa sulla scena multilingue del Piccolo

Il tempo della realtà e della certezza, ora: il Festival Presente Indicativo | Milano Porta Europa del Piccolo Teatro è un affresco potente e multiforme della scena contemporanea del continente, cuore pulsante di un’azione collettiva, politica e culturale.

di Alice Strazzi, Diego Vincenti, Elena Scolari, Roberto Rizzente, Matteo Valentini, Sandro Avanzo e Sara Chiappori | pag. 64

 

Primavera dei Teatri: sinergia tra territorio e comunità attraverso il linguaggio teatrale

L’attenzione alla drammaturgia contemporanea è di casa al Festival di Castrovillari, giunto alla 24a edizione: da Dino Lopardo, Caroline Baglioni e Fabio Pisano a Dario De Luca, Mariano Dammacco, Pier Lorenzo Pisano, Marco Sgrosso e Tindaro Granata.

di Giulio Baffi, Carlo Lei, Enrico Marcotti, Mario Bianchi e Ira Rubini | pag. 83

 

Dismisura, gioco e parola poetica: a Siracusa si celebra il rito eterno

di Giuseppe Montemagno | pag. 86

 

CRITICHE/VISTI IN ITALIA

 

Palcoscenici globali e sguardi oltre confine, il mosaico della scena internazionale

di Diego Vincenti, Alice Strazzi, Laura Bevione e Francesco Tei | pag. 88

 

CRITICHE/DANZA

 

Il linguaggio dei corpi tra atto politico e oblio

La primavera della danza sulle note di Gershwin e del Vivaldi di Calixto, dall’omaggio a Jérôme Bel di D’Agostin alla danza a due di Teshigawara e Sato, dall’assolo di Bertozzi alle coreografie di Zappalà, Marilungo, Tansini.

di Mario Bianchi, Laura Bevione, Carmelo A. Zapparrata, Michele Pascarella e Matteo Brighenti | pag. 90

 

CRITICHE/LIRICA

 

Riletture originali della tradizione, la regia lirica lascia la sua impronta

Dal surrealismo allucinato di Bieito al verismo di Martone, dal post-femminismo di Irina Brook al simbolismo di Chiara Muti e ai burattini onirici di Menghini, dalla Tosca fascista di Popolizio al site-specific di Le Lab, come evolve l’immaginario operistico.

di Giuseppe Montemagno e Roberto Rizzente | pag. 93

 

EXIT

 

Che fretta c’era, maledetta primavera… stagione di piogge e di dolorosi addii

Fin de partie per tre grandi interpreti – Franca Nuti, Paola Gassmann, Rosalina Neri – ma anche per chi ha dedicato la vita al teatro ricoprendo altri ruoli, come Armando Pugliese, Giovanna Marini, Alessandra Belledi e Roberto Toni.

di Sara Chiappori, Albarosa Camaldo, Giuseppe Liotta, Francesco Tei e Mario Bianchi | pag. 96

 

BIBLIOTECA

 

Le novità editoriali

a cura di Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo | pag. 98

 

TESTI

 

Il tempo attorno

di Giuliano Scarpinato | pag. 102

 

LA SOCIETÀ TEATRALE

 

Le novità dal mondo del teatro

a cura di Roberto Rizzente | pag. 116

 

Milano, «la città è malata»: il taglio ai finanziamenti delle Scuole Civiche

di Diego Vincenti | pag. 116

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