Sommario: Numero 4 di ottobre-dicembre 1988

Numero 4 di ottobre-dicembre 1988

Editoriale

L’autunno caldo del teatro italiano | pag. 2

La società teatrale

I 23 punti della legge del ministro dello spettacolo

Carraro: ecco la mia riforma | pag. 3

Si punta su una strategia selettiva della progettualità e dell’intervento governativo – Un organo di collegamento con le Regioni e una commissione nazionale ridotta a 11 membri – Albi nazionali locali delle attività di rilevanza culturale da ammettere alle sovvenzioni o ai contributi, erogati soltanto se sussistono stabilità e continuità nel lavoro produttivo – Nuove classificazioni: imprese pubbliche di interesse nazionale (Stabili pubblici), organismi di pubblico interesse (Stabili privati), Teatri nazionali (anzianità quarantennale, eccetto per Roma) e, nel ’92, un Teatro d’Europa – Eti: priorità alla progettualità sulla distribuzione, anche per la sperimentazione e la danza; incompatibilità per gli amministratori che siano impresari – Incremento previsto per l’export teatrale.

Collere e proposte del regista

Strehler: ho pronto un mio progetto di legge   | pag. 5

Polemica

Orrori presenti del teatro e nuove regole

Miseria senza nobiltà | pag. 6

Cartelloni

La stagione di prosa tra vecchie abitudini e qualche novità

Guarda chi si rivede l’autore contemporaneo | pag. 7

Continua la rivisitazione dei testi «venerabili», con una assiduità che cancella i confini fra teatri pubblici e privati – Ma scorrendo l’elenco degli spettacoli si incontrano anche i nomi di Eliot e Tardieu, Musil e Kafka, Savinio e Brancati, Luzi e Siciliano, Parise e Ceronetti, Rosso e Terron.

Museo grevin

Finalmente la verità su un altro crimine di Stalin

La morte di Mejerchol’d | pag. 11

La Literaturnaia Gazeta ha rivelato che il successore di Stanislavskij aveva confessato il suo  «tradimento» dopo lunghe torture – La fucilazione dopo un processo durato venti minuti e la barbara uccisione della moglie.

Intervista

La bella estate di Avignone, la gloria, il futuro

Chéreau l’italien | pag. 12

In questo colloquio il regista spiega come si è lasciato convincere da Crombecque e da Desarthe ad affrontare l’«Amleto»            sotto il cielo stellato del Palazzo dei Papi – Una scenografia «geniale» ma forse intrasportabile – «Tornare in Italia? No, non bisogna correre dietro al tempo felice. “Les Amandiers” di Nanterre mi occupano totalmente, oggi non concepisco più il lavoro teatrale in una lingua straniera. E poi, francamente, alla Scala è impossibile lavorare» – Grassi, padre terribile e ammirato; Strehler, un maestro «a distanza» – Il patto di fedeltà a Koltès, di cui ha diretto e interpretato «Nella solitudine dei campi di cotone».

Festival

Coesistenza pacifica tra Festival e sperimentazione

L’off di Avignone non è più sulle barricate | pag. 18

Le avanguardie, che nel ’68 avevano contestato Vilar, oggi hanno una loro struttura parallela con 70 spazi, 250 compagnie e 400 spettacoli – Ma il rischio finanziario della programmazione è del tutto a loro carico.

Humour

Foyer | pag. 19

Festival

Domande a Franco Ruggieri, responsabile per il teatro e Presidente della Federfestival

Miseria e nobiltà della prosa a Spoleto | pag. 20

«Sì, il nostro pubblico sta invecchiando e occorre rinnovarlo – L’esigenza di una selettività più rigorosa esiste, per il “Due Mondi” e anche per le altre rassegne – Gli Stabili sono latitanti, aspettiamo ancora l’appuntamento con il Piccolo – Perché difendo “Tragedia popolare” di Mario Missiroli e le altre scene di quest’anno – Menotti ama il rischio, ma prima viene la Musica e la Prosa deve provvedere ad autofinanziarsi».

Incontro alla Versiliana con il regista del «Piacere»

La doppia anima di Giancarlo Sepe | pag. 24

«Ho scoperto che il vero D’Annunzio è molto diverso dall’idea che circola su di lui – Il teatro ufficiale? Aiuta a non morire – Le cose andrebbero meglio se ci fossero altri Carmelo Bene o Luca Ronconi – Dirigerò Tieri in “Marionette, che passione”! e la Melato in “Anna dei miracoli”».

Siro Ferrone: scommessa sui contemporanei

Una cura di giovinezza per l’estate fiesolana | pag. 28

Dopo le controverse esperienze del Laboratorio di Drammaturgia si è puntato quest’anno sul nuovo repertorio toscano e napoletano. Il bicentenario della Rivoluzione Francese sarà il tema della prossima edizione.

Promettente esordio del Festival dei Due Mari

Edipo ad Altomonte o il mito fra la gente | pag. 29

Una maratona poetica per Ghiannis  Ritsos ha dato il via, in un teatro nuovo costruito nel cuore di un centro medioevale, ad un mese di manifestazioni intorno al tema dei Greci nostri contemporanei – L’alleanza di un uomo politico e di un regista, Costantino Belluscio e Alessandro Giupponi, fa prevedere la nascita di una sorta di «Spoleto calabra».

Bilancio (con perplessità) di una rassegna povera di indicazioni culturali

Shakespeare proscritto dal Festival di Taormina | pag. 30

Conservare le caratteristiche di vetrina del teatro elisabettiano o puntare sulla sicilianità di Pirandello e sui contemporanei? – I pareri di Ardenti, Borsetti, Chiesa, De Francovich, Lunari, Marcucci, Mauri, Polacco, Serpieri, Squarzina e Tomasino – Sembra ormai insostenibile il sistema di premiazione dei Biglietti d’Oro determinato dal botteghino.

Laboratorio

Alessandro Serpieri racconta il «laboratorio di Shakespeare»

William al microscopio: un artigiano di genio | pag. 32

In quattro volumi i risultati di un decennio di lavoro di una équipe di anglisti dell’ateneo fiorentino – Come il grande inglese otteneva dalla transcodificazione delle fonti i suoi capolavori: non soltanto l’artista intuitivo della leggenda romantica, ma anche l’intellettuale colto – Gli uomini di teatro, però, trascurano troppo i risultati della ricerca critica.

Festival

Uno spazio magico per dare espressione alle molte anime del teatro europeo

L’utopia dell’Olimpico ha bisogno di Edipo | pag. 34

Il Testo di Sofocle inaugurò nel 1585 la scena del Palladio, surreale celebrazione della classicità – Il tragico eroe sofocleo dovrebbe essere riproposto ogni anno nelle molteplici incarnazioni degli scrittori e dei musicisti d’Europa – Intanto, dopo i restauri, è stato avviato, con il «Gran Teatro del mundo», un progetto triennale che coinvolgerà i vari Paesi.

Scarpetta e Fo hanno fatto ridere il pubblico dell’austera Scozia

Molto made in Italy al festival di Edimburgo | pag. 36

Bene accolti «Verso Macbeth» di Quartucci e «La Gatta Cenerentola» di De Simone – Franca Rame ha contestato l’allestimento di un testo del marito – Suggestivo incontro fra tradizione occidentale e teatro No nella «Tempesta» scespiriana della compagnia giapponese Ninagawa.

Laboratorio

«Così io, russo, ho visto i “Sei personaggi”»

Poi venne Vasile’ev e spiegò Pirandello | pag. 38

«Il teatro porta in scena la vita dell’uomo, ma gli uomini cambiano e perciò anche il teatro deve cambiare» – Un allestimento mirabile, anche per la bravura degli attori, costruito sull’asse Strindberg-Cecov-Pirandello, giocato sulla disseminazione dei ruoli e sul contrasto fra reale e immaginario, ironia e pietà  – Finalmente liberata dall’apparato funebre di sessant’anni di regie poco innovative, si rivela con tutta la sua forza in questa rilettura la triste buffoneria che stava al fondo del testo.

Figure

Nel bicentenario della rivoluzione torna il fantasma del «Divin Marchese»

Il teatro dell’assurdo di Sade alla Bastiglia | pag. 42

Imprigionato nella fortezza, alla vigilia del 14 luglio 1789 lo scandaloso personaggio arringò i sanculotti – Un’opera frenetica scritta in cattività con l’ossessione di fare del corpo una macchina di godimento – Le sue rappresentazioni teatrali in Valchiusa e nel manicomio di Charenton.

Università

Convegno a Barcellona sulla scena popolare del passato

I fastosi archivi teatrali della Spagna | pag. 44

Gli studiosi iberici stanno indagando proficuamente sui legami nascosti che fra tradizione bassa ed alta, e fra Paese e Paese, hanno caratterizzato la crescita del teatro europeo del Medioevo e del Rinascimento.

Ricerca

Demonologia e teatro nel convegno promosso dall’Istituto di Federico Doglio

Gesù va all’inferno fra diavoli e mostri | pag. 45

Uno spettacolo dal Laudario perugino del Trecento ha concluso l’incontro del Centro sul Teatro medioevale e rinascimentale – In Italia la passione per le figure mostruose e diaboliche continuò nel popolo e nei letterati anche oltre il Medioevo – La teatralizzazione di Belzebù nelle Sacre Rappresentazioni e il ruolo di Belfagor nella drammaturgia inglese.

Teatropoesia

Una recensione in versi sull’ultimo spettacolo di De Simone

Rapporto su Pulcinella | pag. 46

Monologo e jam session intorno a un tema settecentesco

Teatrotv

Una via possibile per la prosa in televisione

Videoscena e attualità | pag. 47

Un progetto come «Teatro dossier» propone la drammatizzazione televisiva di argomenti quali la violenza, il sesso, la criminalità metropolitana o la droga, affrontati oltre la semplice informazione giornalistica.

Teatropoesia

I versi del «sogno brasiliano» del regista

Il teatro della memoria nella poesia di Jacobbi | pag. 48

In lui la creatività poetica non s’era mai spenta anche nei momenti più intensi del suo lavoro teatrale in Italia e nel Sudamerica – La teatralità, in quest’uomo attratto dal mito e dal mistero, nasceva dalla parola, e i riti magici dell’universo brasiliano alimentarono le sue invenzioni – Intellettuale di varie competenze e culture, come versificatore mostrava il pudore di chi teme di non essere capito – «Il poeta non diserta».

Sei inediti del poeta

Da «La grazia e lo sgomento» | pag. 49

Figure

A colloquio con la Villoresi, premio Duse 1988

Mistica, erotica versatile: Pamela | pag. 52

La ragazza ribelle di Prato mandata in Africa dai genitori per dimenticare il teatro ha dimostrato con tre disparati successi – «La fiaccola sotto il moggio», «Ninì» e «Gente di facili costumi» –  di saper interpretare con talento qualsiasi personaggio – L’apprendistato giocoso al Piccolo, una voglia di libertà, la sconcertante esperienza accanto a Gassman nell’«Otello» e la tentazione di ritirarsi dalla scena – Poi, a Spoleto, la «resurrezione» nel ruolo della tormentata eroina di Pratolini, l’allegra stagione con Manfredi e, adesso, i grandi sogni: «Les liaisons dangereuses» con Orsini, una «Teresa d’Avila» scritta per lei da Vargas-Llosa- E per i Mondiali progetti interessanti: l’ascolti, signor ministro.

Polemica

Botta e risposta fra Soni Labou Tansi e Francesco Saba Sardi

Ma esiste proprio un teatro africano?   | pag. 57

Festival

Concluso alle «Orestiadi» di Gibellina il lungo viaggio all’interno di Euripide

Dissepolto dalle rovine il destino delle «Troiane» | pag. 58

Nelle scelte registiche di Thierry Salmon, nell’uso del greco antico al di fuori del significato verbale del testo, nelle musiche intemporali di Giovanna Marini e nella febbrile interpretazione delle attrici si è avvertita la ricerca di una poetica della suggestione, con risultati emotivi profondi.

Museo grevin

1924, sulle alture di Spoleto: tre mesi di lavoro, di incontri e uno sbaglio

L’Estate a Monteluco di Luigi Pirandello | pag. 61

Nella quiete della villa Verdiani-Guidi, al cuore di un bosco sacro, fra le ombre di Francesco d’Assisi e Michelangelo, l’Agrigentino completò la «Sagra del Signore della nave» e portò avanti «La Nuova Colonia» – Ma scrisse anche la lettera con cui chiedeva la tessera del fascio.

Cinque secoli di continuità fra dialetto, ironia e satira

La comicità beffarda della commedia toscana | pag. 64

Chiti e Poli, Benigni e Nuti, Riondino e Trambusti sono i continuatori di una tradizione teatrale dalle caratteristiche inconfondibili, alla quale hanno dato dignità letteraria Machiavelli, il Lasca e il Fagioli – Un linguaggio tagliente fino al sarcasmo costruito nelle campagne – Le «baruffe fiorentine» dello Zannoni e i bozzetti chiantigiani del Paolieri.

Dossier napoli

I percorsi della nuova drammaturgia partenopea

Partono da Eduardo e arrivano a Beckett | pag. 72

Nel Teatro di Ruccello, Santarelli e Moscato convivono il realismo e l’irrealtà, la nevrosi e il lutto – Ma è il tracciato della riforma eduardiana che continua nelle opere delle ultime leve della scena: da una comicità tradizionale alla satira amara, fino ai terrori del grottesco e dell’assurdo.

A Napoli due organismi si spartiscono quasi simmetricamente piazze e flussi finanziari

L’estro partenopeo in conflitto col business | pag. 74

Manca una struttura pubblica di riferimento, l’intervento del Comune è irrilevante e sono insufficienti i finanziamenti per realizzare prime di rilievo nazionale – Sedi prive di un ruolo definito, strutture in attesa di una direzione prestigiosa, mancanza di scelte artistiche coraggiose ma, in questo panorama buio, il promettente vitalismo del giovane teatro.

Dalla sperimentazione ai festival

De Fusco, l’uomo nuovo di Napoli | pag. 76

di L L
«Per organizzare una grande rassegna occorre il consenso, ma non c’è nei miei programmi alcuna ostilità nei riguardi del teatro di ricerca»

Napoli e l’avanguardia

«Teatri Uniti» laboratorio per la ricerca | pag. 77

di L L

Danza

Incontro con una star della «nouvelle danse»

L’estate avignonese di Karine Saporta | pag. 78

«Avignone è la consacrazione anche per i coreografi – Le rassegne di Montpellier e di Lione sono giovani, hanno bisogno di crescere»

Intervista con la star del Tanztheater di Bochum

Reinhild Hoffmann fuori dalle etichette | pag. 79

«Sono stata formata da Kurt Jooss, come Pina Bausch e Susanna Linke, per cui ci hanno accomunate nel neoespressionismo tedesco – In realtà sviluppiamo ricerche autonome: mentre Pina compone dei collages, io parto dall’improvvisazione per arrivare alla forma – Penso che la sensibilità emozionale debba essere in ogni caso sorretta da un pensiero»

Critiche

Critiche degli spettacoli | pag. 81

Con interventi di W. B., Vico Faggi, Carmelo Pistillo, U. R.
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Festival

Viaggio in Italia terza edizione

Antipremio per antifestival | pag. 85

È assegnato nell’ambito dell’unica rassegna interregionale del Nuovo Teatro.

Due rassegne tematiche con programmazioni rigorose

A Vicenza e a Verona la qualità contro l’effimero | pag. 87

Gomez: «La cornice dell’Olimpico esige scelte di elevato livello. Sono troppi i festival turistico-mondani» – Savorelli: «Dalla parte di Shakespeare, contro il polverone estivo delle manifestazioni improvvisate».

Riletture

Celebrato il narratore dimenticato il drammaturgo

L’ostinato fantasma che perseguitò Henry James | pag. 88

Fu la passione per il teatro che l’accompagnò per tutta la vita, dal giovanile «Piramo e Tisbe», oscillante fra Shakespeare e Wilde, al caustico «Monologo» scritto per Ruth Draper, celebrità della scena versatile come Fregoli – I prestiti dal Boulevard francese, la tentazione dei «colpi di scena», l’influsso dei preraffaeliti e la scoperta della donna emancipata: percorsi da riscoprire.

Biblioteca

Gli scritti del grande critico

Il teatro “rauco” di De Monticelli   | pag. 90

Il teatrino interiore di ognuno di noi

Cesare Musatti drammaturgo | pag. 93

A 91 anni il «padre» della psicanalisi italiana si è messo a scrivere per la scena – Risultato: due commedie con elementi autobiografici e una prefazione in forma di vivace monologo.

Il testo

Versione teatrale dal romanzo di Bram Stoker

Dracula di Alessandro Serpieri | pag. 94

Storia (inquietante) di una commedia dell’orrore

A cena con Lavia e con i vampiri | pag. 96

Due grandi nemici del conte Dracula: Voltaire e Benedetto XIV | pag. 100

di G R

Una storia dell’orrore che diventa un’altra storia

Il conte maledetto e le macchine infernali | pag. 112

Nel rifacimento teatrale che Serpieri ha tratto dalle fonti narrative di John Polidori e Bram Stoker, Dracula è sconfitto da un’umanità senza sangue e senza passioni, dominata dalla civiltà meccanica: e così il mito sinistro si rinnova nell’ironia di una disinibita lettura postmoderna.

Techné

Informatica e buona amministrazione teatrale

La «prima» di Odette al Piccolo di Milano   | pag. 116

In copertina

Patrice Chéreau, re di Avignone, composizione originale di Vannetta Cavallotti     | pag. 999

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