Sommario: Numero 4 di ottobre-dicembre 1990
Numero 4 di ottobre-dicembre 1990
Editoriale
Silenzio signori: si parla di teatro | pag. 4
La società teatrale
Primi sguardi ai cartelloni 1990-1991
Le rose e i cactus della stagione di prosa | pag. 5
Dalla mappa dei prossimi otto mesi di vita teatrale emergono i soliti classici «da cassetta», alcune scelte mattatoriali ma anche qualche nome di autore italiano contemporaneo – Restano la confusione di un surplus produttivo non giustificato sul piano della qualità e gli inconvenienti e le ingiustizie di una distribuzione che non rispecchia il valore degli spettacoli.
Fabbri/ dieci anni
Ricordarlo, per riproporlo al teatro
Diego Fabbri dieci anni dopo | pag. 8
La sua presenza oggi e domani
Per un ritorno del suo teatro | pag. 9
Come hanno giudicato lo scrittore e l’uomo
Un Cristianesimo attivo aperto al rinnovamento | pag. 10
I due poli della drammaturgia fabbriana
Fra il dramma di famiglia e la problematica ecclesiale | pag. 14
Nel ritorno del Cristo, riconosciuto dal Grande Inquisitore, Fabbri coglieva il culmine del contrasto fra istituzione e carisma – Negli ultimi testi, Incontro al Parco delle Terme e Al Dio ignoto, l’attesa accorata dello Spirito.
Per un aggiornamento critico
Pirandello, Fabbri e il personalismo
| pag. 16
Squarzina sulla scena di L’avvenimento
Quando Diego previde il tempo della violenza | pag. 17
Due interpreti lo ricordano
| pag. 18
Due critici che l’hanno capito | pag. 19
Sei anni di ricerche, studi e manifestazioni
La fedeltà di Forlì alla memoria di Fabbri | pag. 21
All’insegna di una volontà di dialogo
All’università di Bologna nato un centro studi Fabbri | pag. 24
Coordinato da dipartimento di Italianistica e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Forlì, l’organismo promuoverà ricerche sull’opera del drammaturgo e sul teatro del Novecento e realizzerà un Osservatorio regionale per il Teatro in collegamento con il Ministero e con l’Eti.
Torna sulle scene il suo capolavoro
Processo a Gesù: scandalo che dura da duemila anni | pag. 25
Sepe: «Ecco il mio Processo» | pag. 26
Libertà e vincoli del drammaturgo
L’autore di teatro pensa ad alta voce per il pubblico | pag. 27
Biografia essenziale di Diego Fabbri
Una lunga obbedienza al teatro | pag. 28
Festival
Da un primo bilancio indicazioni per il futuro
Tanto teatro d’estate: qual’ è stata la qualità? | pag. 29
Riemerge in sede di bilancio l’esigenza di mettere un po’ di ordine in una programmazione non sempre coerente o giustificata – La delusione di Spoleto, il rilancio della festa a Taormina, la vivacità delle rassegne sperimentali. E l’assenza della drammaturgia nel programma romano.
Piccolo e grande a Micro Macro
Riecco l’immortale Sirenetta ma nuota in un bicchiere d’acqua | pag. 30
La lanterna di Praga alle panatenee agrigetine
Odisseo torna a Itaca sul mare magico di Svoboda | pag. 31
Bilancio di una rassegna varia e vivace
Taormina domani: una città festival | pag. 32
Lavia, neodirettore, ha inaugurato la sezione Prosa con un’opera ecologica e ha dato spazio alla drammaturgia italiana – Il Sogno di Savary, ma anche un omaggio a Beckett – Il programma del ministro Tognoli per realizzare aree teatrali di stabilità – L’edizione 1991 vedrà la riscoperta della commedia del Cinquecento e la presenza di Ronconi.
Samuel Beckett: la parola nel silenzio di uno stoico
| pag. 33
Gassman in bronzo: è il premio del Pistoia-Teatro edizione ’90 | pag. 34
Genova estate
Barocco, cioè attuale | pag. 35
Savary dopo il Sogno: a Chaillot fino al ’94
Il Grand Magic Circus ha finito di esistere | pag. 36
Ruiz, il Marocco, Zingaro
A Volterra adesso Bacci vuole aprire al mondo | pag. 37
Ancora un grande festival, ma…
Avignone: una riconferma ma progetti di rinnovamento | pag. 38
L’edizione ’90 ha avuto i suoi punti forti nello Shakespeare fiabesco di Savary, nel Molière di Vincent e nella saga del Ramayana – Spazio alla drammaturgia dell’Est, ma la vera sorpresa è stata uno spettacolo di mezz’ora – Crombecque preomette: Müller e forse Brook l’anno prossimo.
Trasferta di Venetoteatro a Parigi
Le Baruffe del Goldoni per l’amicizia Venezia-Parigi | pag. 39
Borgio Verezzi: anche cinema ma con riferimento al teatro | pag. 40
L’intervista
Conversazione a cuore aperto col premio Duse ’90
Lucilla Morlacchi una e centomila | pag. 41
L’intervista
Un premio Duse che onora l’impegno | pag. 42
Danza
La lunga estate della danza
La calata in Italia di russi e spagnoli | pag. 45
Soltanto la nouvelle dance ha faticato a trovare un pubblico – Béjart sulle piramidi, Dupond fra Salomé e Erode, diavoli al ritmo del flamenco.
Asti, Fiesole, Castiglioncello e dintorni
La nuova danza dieci anni dopo
| pag. 46
Ritorni
1889: con Papa Hamlet una rivoluzione nel teatro
Ha cent’anni l’ostinata battaglia di Arno Holz | pag. 47
L’equazione dell’autore dello sterminato Hignorabimus (Arte = Natura = X) postulava uno stile che fosse la trascrizione ritmica della realtà, e le si avvicinasse senza però imitarla – La famiglia Selicke come Natale in casa Cupiello – Incompreso in vita, Bjarne Holmsen (questo era il suo vero nome) morì sognando una gloria postuma. Poi è venuto Ronconi.
Critiche
Giorgio Manganelli e il teatro
Otello visto dalla parte di Jago | pag. 49
Il dio Ercole di Molière vola sui pattini a rotelle | pag. 51
Il testamento di Strindberg un viaggiatore dello spirito | pag. 52
Sussurri o grida all’Out Off
Da Canetti a Beckett eros, incomunicabilità e follia | pag. 56
Mentre prosegue la ricerca sul Faust
Il Piccolo Teatro apre al drammaturgo italiano
| pag. 58
Biblioteca
Novità sullo scaffale – Schede | pag. 59
Confessione di Vaclav Havel
Contro il totalitarismo la coscienza dell’assurdo | pag. 60
Eletto alla presidenza della Repubblica, il commediografo ceco spiega come abbia trovato nel teatro l’arma della libertà, ed enuncia una «rivoluzione esistenziale» senza violenza, basata sul rispetto della persona.
Consegnato a Havel alla Scala il premio Montegrotto-Europa ’90 | pag. 60
Da Interrogatorio a distanza
Havel: la catarsi nasce dall’assurdo | pag. 60
Studi su Goldoni in vista del Bicentenario
Un uomo senza qualità con la grazia del genio | pag. 61
Una biografia di Mario Nicolao
Dietro la maschera di Rossini l’angoscia del destino di artista | pag. 63
Tre volumi sul teatro del secolo
Bertani, Antonucci e Puppa fra la critica e la saggistica | pag. 64
Cronache
La comédie dopo Vitez
| pag. 65
Exit
Sacha Pitoëff: epilogo di una dinastia e di un’epoca | pag. 65
Montegrotto
“Attori di domani” a Montegrotto Terme
| pag. 66
Cronache
Scambi europei | pag. 68
A Dario Fo il premio Simoni | pag. 68
A Cordelli e De Chiara il Fondi la Pastora 1990 | pag. 68
Teatromondo
Un drammaturgo tedesco della provocazione
Kroetz: fare teatro è come montare un motore | pag. 69
Traduzione dal tedesco di Luisa Gazzerro Righi
Due poesie inedite di Kroetz: Metempsicosi e Il pane della pausa | pag. 70
Il testo
Un atto unico di Franz Xaver Kroetz
La lingua degli stranieri | pag. 72
Titolo originale Ausländerdeutsch, traduzione di Luisa Gazzerro Righi. Per gentile concessione dell’autore.
Commedia di Andrea Jeva (collaborazione di Giampiero Solari)
Cuccioli | pag. 74
L’autore sulla commedia | pag. 77
Cuccioli: quasi un giallo dove tutto è inafferrabile
| pag. 79
Premio Flaiano 1990
Capriccio in la minore, commedia in due tempi con un prologo e un epilogo di Leopoldo Trieste | pag. 92
Calendoli intervista il vincitore del Flaiano
Eclissi e rinascita di Leopoldo Trieste | pag. 94
L’intervista Aspettando, Sereno | pag. 95
Un autore-attore conteso dal cinema
Il Capriccio di Trieste | pag. 98
Leopoldo Trieste, o la vita come avventura culturale
| pag. 103
I cartelloni
| pag. 109
In copertina
Per ricordare Diego Fabbri: ritratto di Vannetta Cavallotti per Hystrio, offerto alla Fondazione Fabbri | pag. 999
Disegnatore
Numero 4 di ottobre-dicembre 1990