Sommario: Numero 4 di ottobre-dicembre 2012
Numero 4 di ottobre-dicembre 2012
Vetrina
Il vangelo di Dario e Franca spiegato ai ragazzini | pag. 4
Mentre prepara il nuovo spettacolo su Picasso, Dario Fo replica Mistero buffo e prosegue il suo colloquio con la generazione giovane. La cultura popolare, internet, la televisione e i nuovi movimenti sono gli argomenti preferiti.
La sensata insensatezza di Daniel Pennac drammaturgo per caso e per (e)vocazione | pag. 6
Scrive narrativa, ma si legge teatro, perché i suoi racconti evocano fatalmente l’azione scenica. E così, dopo una carriera da scrittore, dopo aver sceneggiato un film d’animazione, ora sta debuttando (prima a Parigi, poi a Torino) con Il 6° continente, sulle contraddizioni ambientali del nostro stile di vita.
Il teatro nero di bile di Angélica Liddell | pag. 8
Autolesionista e distruttiva, la 46enne performer spagnola è una presenza sempre più frequente in festival e manifestazioni d’arte. Anche in Italia. Quest’anno era ospite di Omissis Festival, dove ci spiega perché vuole essere sterile.
Terra e acqua: preghiere dal carcere | pag. 10
Frammenti dal diario di lavoro di Mimmo Sorrentino a margine di un laboratorio teatrale tenutosi nel giugno scorso con alcuni detenuti della Casa Circondariale di Vigevano.
Un’officina biennale per le arti del teatro | pag. 12
Dai monumentali cantieri del Sansovino a quelli aperti per una nuova leva di attori e registi, passa il testimone di una Biennale come opificio artistico, con registi internazionali alla guida di giovani professionisti, esiti delle residenze creative, performance e incontri con i maestri.
Teatro della conoscenza. Ronconi da dentro un libro-incontro racconta il Leone d’Oro per il Teatro | pag. 13
L’autore italiano: una specie da proteggere? | pag. 14
La scarsa propensione al rischio dei programmatori teatrali, la difficoltà degli autori a formarsi e farsi conoscere, sono molte le cause della sempre minor presenza di testi italiani contemporanei sulle scene. Più che mai necessario, dunque, l’impegno delle istituzioni, per invertire la tendenza.
Contemporanei Scenari: geografie della drammaturgia italiana | pag. 16
Teatromondo
Avignone fa il tutto esaurito tra incubi e ironia british | pag. 18
È un omaggio all’Inghilterra il focus del Festival 2012 che ospita Simon McBurney, Katie Mitchell,Forced Entertainment e gli emergenti 1927 con le loro inquietanti visioni del mondo. Arti visive, letteratura e performance completano un programma sempre in presa diretta con il presente.
L’estate olimpica di Edimburgo, tra nuovi hub ed esperienze non convenzionali | pag. 20
All’International Festival sfilano star internazionali come Ariane Mnouchkine, Grzegorz Jarzyna e Christoph Marthaler, mentre l’open access regna sovrano al Fringe, dove danza e nuovi linguaggi si alternano con oltre 2000 titoli.
La maratona teatrale di Infinite Jest | pag. 22
A Berlino Matthias Lilienthal lascia la direzione degli Hebbel am Ufer con uno spettacolo di 24 ore, ambientato nei luoghi simbolici della città “ovest”, tratto dal romanzo monumentale di David Foster Wallace.
Ad Almada l’estate è artica | pag. 23
Inevitabile, la crisi tocca anche il festival lusitano, che risponde con scelte ecologiche e verdi. Come lo spettacolo di Christoph Marthaler dedicato alla Groenlandia e ai mutamenti climatici causati dall’uomo.
Il teatro, voce dei Balcani di domani tra ricordi di guerra e ansie del presente | pag. 24
Dubrovnik, Kotor e Tivat, tre città dell’ex-Jugoslavia e tre festival dove si tenta di elaborare e superare il passato, garantendo continuità alla comunità culturale che esiste nonostante l’autismo dei poteri locali.
Il teatro sociale in Colombia: prove generali per nuovi orizzonti civili | pag. 26
Nato con gli sperimentatori degli anni ’60, il teatro sociale colombiano unisce artisti e gente comune, donne, giovani, desplazados, racconta le loro storie spesso di ordinaria marginalità e desiderio di riscatto, tracciando la via per una possibile nuova idea di cittadinanza.
Humour
Glossip
Voltaire
pagina: una nuova stagione fuori cartellone | pag. 30
Dossier
Teatro russo 2.0 | pag. 31
Cos’è accaduto al teatro in Russia dopo il crollo dell’impero? Un grande smarrimento iniziale ma poi, ripresi i fili che lo legavano ai suoi grandi maestri, ha ritrovato una nuova vita creativa. Anche la sterminata provincia russa è ringiovanita grazie al “movimento dei laboratori”. I drammaturghi cercano di dare voce al dissenso e in piazza contro Putin sono scesi anche gli arrabbiati della scena.
La terra dell’educazione teatrale | pag. 32
Nonostante il traumatico mutamento subito dall’ex impero, e una situazione politica ancora lontana dalla democrazia, la vocazione pedagogica del teatro russo, nata con Stanislavskij e Dancenko, ha conservato la sua forza propulsiva e continua a dare i suoi frutti: ovunque pullulano nuovi spazi, festival, concorsi, laboratori, si inventano nuovi linguaggi e si pongono scomode verità.
Ricorda con rabbiaprove aperte di teatro politico | pag. 34
Dopo lunghi anni di letargo la società civile si è risvegliata e con lei anche la scena russa, soprattutto quella giovanile e indipendente. La drammaturgia contemporanea, nei piccoli spazi alternativi a lei dedicati, affronta temi d’attualità con uno sguardo sempre più schierato e politico. Ma nei grandi teatri statali la libertà d’espressione è tenuta sotto scacco dal governo e molti artisti si sono inchinati a Putin.
Riviste teatrali: una buona critica ed è coda al botteghino | pag. 37
Marketing, management, star system: è arrivato l’Occidente | pag. 38
L’economia di mercato si è estesa anche al teatro, sono crollati i finanziamenti statali e al posto di grigi apparatciki ci sono ora pimpanti manager in cerca di “ingredienti” che richiamino sponsor e pubblico.
Nuova drammaturgia: i fiori del male sovietico | pag. 40
I conti irrisolti della società russa con la propria tragica storia passata e una realtà instabile, paurosa e selvaggia innervano il movimento di rinnovamento del repertorio teatrale, iniziato quindici anni fa. È soprattutto in provincia che nascono e si diffondono i nuovi testi, trovando un nuovo spettatore pronto al dialogo e al confronto.