Sommario: Numero 4 di ottobre-dicembre 2021
Speciale Premio Hystrio 2021
Premio Hystrio 2021: c’era una volta domani ricordi futuri per una fiaba lunga trent’anni | pag. 2
di Fabrizio Sebastian Caleffi
Vetrina
Green Pass libera tutti. O forse no | pag. 12
Una riflessione sulle ripartenze in sicurezza, un appello all’aggiornamento urgente dei protocolli e al bisogno di interlocuzione con le istituzioni per tutelare la comunità teatrale e il suo pubblico.
di Valeria Brizzi e Arianna Lomolino
Dostoevskij, romanziere rivoluzionario,
drammaturgo suo malgrado | pag. 14
Non firmò una sola riga per il teatro, eppure i testi di Fëdor Dostoevskij sono oggetto di innumerevoli adattamenti, traduzioni, trasposizioni teatrali e televisive, affascinando registi del calibro di Copeau, Visconti, Strehler, Stein, Ronconi.
di Fausto Malcovati
Longhi e il Piccolo Teatro fra Europa,
drammaturgia, politica e sostenibilità | pag. 16
Il neo direttore del teatro milanese ci racconta la sua declinazione del “teatro d’arte per tutti”. La centralità del lavoro drammaturgico, la sensibilità sociale ed ecologica come parole guida di un progetto ancora in parte da costruire.
di Diego Vincenti
Un’utopia contemporanea e viva,
l’Ert secondo Malosti | pag. 17
L’inattesa nomina a maggio, dopo il triennio alla direzione della Fondazione Tpe, porta il regista e attore torinese al vertice del Teatro Nazionale dell’Emilia Romagna. Una sfida che accetta in piena consapevolezza del suo ruolo al servizio dei cittadini.
di Laura Bevione
Fuori Luogo La Spezia,
dieci anni di teatro, idealismo e irruenza | pag. 18
Nato per offrire opportunità culturali a una città rimasta a margine dei circuiti teatrali nazionali, il Festival spezzino è divenuto residenza artistica, luogo d’incontro con il contemporaneo, per una comunità di spettatori e artisti in continua crescita.
di Matteo Brighenti
Malagola, uno spazio di apprendimento
per formare all’uso della voce | pag. 19
Nasce a Ravenna la Scuola di Vocalità del Teatro delle Albe, un luogo di alta formazione sulle competenze tecniche e poetiche per professionisti della voce in grado di lavorare nello spettacolo dal vivo e nella produzione multimediale.
di Nicola Arrigoni
Mondo
Vienna e Salisburgo, tra ecologia e politica
le riflessioni sui nostri tempi tormentati | pag. 20
I principali festival estivi austriaci recuperano gli spettacoli programmati per l’anno passato. Dai palcoscenici emerge uno spaccato delle contraddizioni e delle fragilità del tempo presente, dalla crisi ambientale all’ascesa dei populismi.
di Irina Wolf
HUMOUR G(L)OSSIP
Z.eneration: GREEN sPASS, dalla Beat Generation alla ZombiZoomZona Cesarini | pag. 22
di Fabrizio Sebastian Caleffi
Dossier
Teatro, immagini e immaginari | pag. 23
a cura di Michele Pascarella e Roberto Rizzente
Un teatro “pittografico” per aprirsi alle culture:
l‘universo espanso di Robert Lepage | pag. 24
Robert Lepage racconta il suo rapporto con le arti visive, con il cinema, con la televisione e con la radio, le suggestioni grafiche e sinestetiche dalle culture orientali e il nuovo progetto dedicato alla vita del pittore Jean-Paul Riopelle, esponente dell’Espressionismo astratto in Canada.
di Robert Lepage e Anna Maria Monteverdi
Dietro l‘immagine niente:
tra fake e Wunderkammer | pag. 26
Anche il teatro ricorre da tempo a forme già prodotte. Sulla scena come nell’arte, il gusto neobarocco (e postmoderno) del citazionismo reagisce alle istanze della verità con il gioco libero della ricombinazione segnica, finalizzata alla meraviglia. Con la complicità dello spettatore.
di Simone Azzoni
Tra egemonia della visione e spazio dinamico:
prospettiva, scenografia e realtà | pag. 28
La prospettiva è stata la chiave per rompere i limiti del palcoscenico. Nata come strumento di rappresentazione della realtà, diventa, nella sua applicazione scenografica, la strategia per orientare il punto di vista dello spettatore e cambiare le regole della percezione visiva.
di Francesca Serrazanetti
Io è un altro: la defigurazione dell‘attore
nella nuova scena degli anni ‘70 e ’80 | pag. 30
Da Bob Wilson a Tadeusz Kantor, da Remondi e Caporossi a Leo de Berardinis e Perla Peragallo, da Mario Ricci a Quartucci, Memè Perlini, Falso Movimento, Gaia Scienza, Studio Azzurro: il racconto di un momento storico irripetibile.
di Valentina Valentini
Il teatro degli anni Novanta
e il fascino del cinema perturbante | pag. 32
Una costruzione drammaturgica e visiva, che molto ha a che fare con i film di Lynch, Cronenberg, Tarkovskij e Fellini, ha caratterizzato la ricerca di Socìetas Raffaello Sanzio, Motus, Teatrino Clandestino, Fanny & Alexander, Masque e Kinkaleri, fra gli altri.
di Rodolfo Sacchettini
E se anche le locandine
fossero una forma dʼarte? | pag. 34
Pittura, scultura, cinema, fotografia, dischi, libri: quante immagini nelle locandine! Ne abbiamo selezionate sette tra gli spettacoli prodotti in Italia nell’ultimo mezzo secolo, cariche di riferimenti che attingono al nostro immaginario e ne dilatano i confini, popolando la nostra fantasia.
di Renata Savo
La parola agli artisti:
i grandi pittori in scena | pag. 36
Asservito alla ricerca di una realtà “altra”, dietro l’apparenza delle cose, l’artista è il protagonista prediletto di una ricca serie di testi, italiani e anglosassoni, che mettono a fuoco il rapporto controverso che egli intrattiene con la società.
di Roberto Rizzente
Conflitto e celebrazione: il doppio nel teatro del Novecento | pag. 37
di Roberto Rizzente
Danza e non più danza:
la coreografia espansa degli anni Duemila | pag. 38
Esposta al confronto/scontro con le arti visive, la danza nell’ultimo decennio ha rinnovato le proprie premesse, costruendo nuove spazialità e modalità di visione dall’inevitabile significato politico, al di là della materialità dei corpi. Come i casi di Forsythe, Papaioannou e Cosimi dimostrano.
di Maria Paola Zedda
Kentridge, Fabre e Wilson,
uomini di teatro e d’arte (visiva) | pag. 39
di Michele Pascarella
Educazione all‘immagine e storia dell‘arte:
piccoli spettatori crescono | pag. 40
Dagli spettacoli dedicati alle biografie di grandi pittori alla creazione di oggetti, quadri e scene dal vivo, analogiche e digitali: sono molti gli artisti che, nel variegato mondo del teatro ragazzi, indagano il rapporto fra giovani spettatori, immagini e immaginari.
di Mario Bianchi
Tra Oriente e Occidente
il teatro d‘ombre che non ti aspetti | pag. 41
Poco frequentato in Italia, il teatro delle ombre di matrice orientale trova nuove e ispirate vie di sperimentazione nelle produzioni di Teatro Gioco Vita e Controluce-Teatro d’ombre, grazie alla collaborazione con maestri visivi, illustratori, scrittori, musicisti, e al confronto con la storia dell’arte.
di Mario Bianchi
Figurare la scena:
la marionetta nel Novecento | pag. 42
Al crocevia tra il teatro di figura e quello di ricerca, l’uso della marionetta in scena attiva nuovi e stringenti interrogativi intorno al tema dell’identità, declinando l’essere umano in una molteplicità di forme, naturalistiche e non, che è debitrice della storia dell’arte, oltre che della tradizione artigianale.
di Cristina Grazioli
Dieci registi e coreografi raccontano
il loro rapporto con le immagini | pag. 45
In modo esplicito o implicito il mondo dell’arte, oltre che del cinema, ha influenzato prepotentemente il teatro contemporaneo. Da Delbono a Punzo, Serra e Manfredini, Fanny & Alexander, Anagoor, Lenz, fino ai coreografi Bertozzi, Cosimi e Zappalà, l’immaginario che ne deriva abbraccia quaranta secoli e più di storia, travalicando il Novecento per arrivare alle sorgenti della creatività occidentale.
a cura di Michele Pascarella
Alla fiera del West: se il teatro va al Mercato | pag. 46
di Fabrizio Sebastian Caleffi
Che bella immagine ha quel suono!
1974, Memè Perlini e Candore giallo | pag. 48
di Giuseppe Liotta
Arti visive e arti performative:
un fertile scambio alla pari | pag. 50
Non esperienze isolate, bensì paradigmatici esempi di contaminazione e dialogo fra linguaggi. Sono quegli spazi e quelle rassegne che, sul modello europeo, rinnovano i tradizionali modelli produttivi, proponendo un’idea altradi cultura, trasversale e inclusiva, da Centrale Fies a Xing, passando per le fondazioni private e i musei pubblici.
di Laura Bevione
“Inquadrare“ il teatro:
da Katie Mitchell alla wifi performance | pag. 52
Complice dell’artista nell’arricchire e moltiplicare i piani della visione, grazie al supporto del video in scena, la tecnologia, mediata dalla storia dell’arte, esercita un ruolo predominante nella ridefinizione della percezione dello spettatore.
di Anna Maria Monteverdi
Ritratti
Lino Guanciale, la seduzione
e il segreto dell’attenzione teatrale | pag. 56
L’attore, simbolo della felice stagione della serialità televisiva italiana, parla dell’incontro coi generi e della fidelizzazione del pubblico. Con ben chiara la distinzione tra l’innamoramento dei fan per i suoi personaggi e l’unicità del fenomeno teatrale.
di Roberto Canziani
Mittelfest, trent’anni dopo
un’occasione teatrale per chi cammina | pag. 57
di Roberto Canziani
Mario Incudine: recitare è cantare,
la musica come linguaggio teatrale | pag. 58
Musicista e attore, Incudine fa del lavoro sulla vocalità il fulcro del suo fare teatro. Folgorato dall’incontro con Moni Ovadia, ha in mente una sua versione di “teatrocanzone”, improntata alla sensibilità e alle sonorità mediterranee della sua Sicilia.
di Paolo Crespi
Fersen: un teatro del corpo e del mito,
dalla ricerca alla pedagogia teatrale | pag. 59
Ebreo polacco, antifascista, co-fondatore dello Stabile genovese, Fersen è stato un intellettuale radicato nella Storia del Novecento. Ricordiamo il suo percorso di ricerca libera e difficile da etichettare, nel duplice anniversario della nascita e della scomparsa.
di Gianni Poli
Nati Ieri
Generazione Scenario, la realtà odierna
attraverso lo sguardo obliquo del teatro | pag. 60
Non fanno sconti al presente, ai suoi mali pubblici e privati, alle ferite della Storia recente, ai nodi irrisolti della nostra identità europea: sono le giovani compagnie partecipanti al Premio Scenario 2021, il presente/futuro della scena nazionale.
di Mario Bianchi
Critiche | pag. 62
Politica, denuncia, riflessione:
l’orizzonte aperto della Biennale Teatro | pag. 62
La prima Biennale sotto la direzione di ricci/forte segna la rotta di una ricerca teatrale rivolta a sondare l’animo umano nella socialità sfaccettata del mondo globalizzato. Dalle provocazioni splatter di Mundruczó alla profondità delle riflessioni di Warlikowski, Ostermeier, Andreatta, Lenz e del giovane Paolo Costantini.
Albenga, tra biografie,
storia e pandemia | pag. 66
In scena a Terreni Creativi i lavori di Bartolini/Baronio, Alessandro Berti, Francesca Foscarini e quotidiana.com.
La seconda estate di programmazione
per il mezzo secolo di Santarcangelo Festival | pag. 68
Dal passo a due di Deflorian/Tagliarini al viaggio metaforico della Compagnia Muta Imago, dalla mappa sonora di Fanny & Alexander e Bluemotion al lavoro di El Conde de Torrefiel, il Secondo Movimento di Futuro Fantastico spazia tra scoperta interiore e conoscenza dell’altro.
A Inequilibrio, i mille volti
della condizione umana | pag. 72
Al Festival di Castiglioncello, gli aspetti tragicomici dell’esistenza dominano le riscritture di classici e le drammaturgie originali di Lupinelli, Oyes, Civica e I Sacchi di Sabbia, Sarteanesi, Basile/Pennacchia, Gogmagog/Giallo Mare Minimal Teatro e Opera Bianco.
Kilowatt esplora i confini | pag. 74
Incontri tra corpi e Paesi, sperimentazioni che spaziano dal teatro performativo alla Pixel Art, il Festival di Sansepolcro va a braccetto con la contemporaneità.
Due Mondi e La Mama, Spoleto tra in e off | pag. 78
Brillano Emma Dante e Federico Tiezzi nelle festivaliere notti di Pompei | pag. 79
Campania Teatro Festival, sempre più internazionale | pag. 80
Siracusa, Livermore e Padrissa: due a zero per le tragedie | pag. 85
Danza
Generazioni, culture, abilità in dialogo
sui palcoscenici dei festival di danza | pag. 86
Se in Biennale la nuova direzione di McGregor apre a inedite contaminazioni internazionali con l’Africa di Germaine Acogny (Leone d’Oro), a Cremona, Torino, Bassano, Rovereto e Bolzano gli artisti si confrontano con il presente, le sue ombre (molte) e le sue luminose potenzialità.
Lirica
Da Pesaro a Martina Franca, tra farsa
e tragedia regnano gli intrighi dell’opera | pag. 92
Dalle rossiniane atmosfere bibliche di Pizzi all’ardita versione contemporanea di Elisabetta regina d’Inghilterra firmata da Livermore, fino a «le donne, i cavallier, l’arme, gli amori» dell’Angelica di Nicola Porpora, la lirica dell’estate operistica.
Exit
Le storie, i sorrisi e le provocazioni:
gli addii di fine estate | pag. 96
Se ne vanno, tra agosto e settembre, Piera Degli Esposti, Micha van Hoecke, Franco Graziosi, Graham Vick, Antonio Salines e Gianfranco D’Angelo, lasciando alla memoria il segno del loro passaggio sulle scene.
di Roberto Canziani, Carmelo A. Zapparrata, Pierfrancesco Giannangeli e Albarosa Camaldo
Biblioteca | pag. 96
a cura di Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo
Testi
Amore storto | pag. 102
di Christian di Furia
Premio Hystrio-Scritture di Scena 2021
La società teatrale | pag. 110
a cura di Roberto Rizzente
La Regione Calabria e Primavera dei Teatri: cronaca di un delitto perfetto | pag. 110
di Alessandro Toppi