2001 - 3
luglio | settembre

Emotività

Numero personaggi: 0
di Giuliana Abbiati

Personaggi

PIERO: quarantenne, alto,snello Luogo: una città, una stanza d’albergo

Autopresentazione

La rivincita dimezzata di un trombettista-fornaio Ho scritto questo testo al maschile per parlare di un uomo, ma anche dell’uomo. Della difficoltà di esserlo in questa società noncurante di chi ha una emotività esasperata. «La società ci vuole svelti, decisi, in prima linea…», Piero, il protagonista, lo dice nel momento della sua vita in cui affronta per la seconda volta l’esame al Conservatorio. Piero ha paura di non farcela a superare uno degli esami più importanti della sua vita. Lui è un artista che fa un altro mestiere per mangiare: come capita spesso agli artisti. Ama suonare la tromba e vorrebbe entrare a far parte di una grande orchestra, guadagnare e vivere della sua arte, senza più dover fare michette e gnocchi nel negozio dei genitori. Benché spronato dal vecchio professor Strambery che crede nelle sue capacità, Piero è consapevole che, in questa società che vuole l’individuo forte, vincente, lui è un perdente. La sera che precede l’esame lavora su se stesso: spiega al mondo cos’è stata la sua vita fino a quella sera: ricorda la prima volta in cui non era riuscito a salire i primi scalini che portano al Conservatorio ed era stato abbandonato da Licia, la sua ragazza. Si colpevolizza per la morte di un amico, per non averlo saputo aiutare. Si sposa con Mara che ora aspetta un bambino, e proprio quella sera gli dice che il bambino sta per nascere. Momenti di panico, sente il carico di nuove responsabilità, mentre sulla Penisola imperversa il maltempo che interrompe ogni comunicazione. Piero ha in mente soprattutto l’esame. Prova e riprova il pezzo da suonare il giorno dopo. Si impone di pensare solo a se stesso fino a diventare cinico. Nessuna persona, nessun fatto esterno gli impedirà di presentarsi davanti alla Commissione d’esame. Questa volta si sente forte. Deciso a dominare la sua emotività. «La società ci vuole svelti, decisi, in prima linea…». Vincenti. Il mattino dell’esame Piero si sente un vincente. Pronto a scalare la piramide di scalini che gli permetterà di far dire a tutti che è un artista, e potrà così entrare a far parte di una grande orchestra. E realizzare il suo sogno. La società ci vuole in prima linea sì, ma spesso la società non tiene conto che ci sono ostacoli che tagliano la strada dei potenziali vincenti. Giuliana Abbiati

Scheda autore

Giuliana Abbiati è nata e vive a Milano. Dopo aver compiuto studi di letteratura inglese si dedica alla scrittura. Con il volume di poesie Il discorso incominciato, edito da Rebellato, vince nel 1976 il primo premio “Città di Segrate”. Ha pubblicato numerosi racconti, alcuni dei quali sono stati letti durante i programmi della Radio svizzera, Polvere di stelle, curato da Monika Krüger, e Concerto, con la regia di Adalberto Andreani. Sempre per la Radio della Svizzera Italiana nel 1987 scrive il monologo L’ultima speranza, interpretato da Ketty Fusco, con la regia di Terry D’Alfonso, poi adattato per il teatro e presentato nel 1989 al Teatro Filodrammatici di Milano e all’Auditorium di Cesano Boscone dalla compagnia I Rabdomanti diretta da Lucio Morelli, regista Maria Rosa Monetti. Per la Radio della Svizzera Italiana scrive altri radiodrammi, tra cui il filo sotterraneo del cuore, Le due realtà (fantascientifico ma non troppo), in collaborazione con la figlia Laura, Addio e seduzione con la regia di Mino Müller, mentre per la regia di Claudio Laiso, Per scelta e Il labirinto dei sentimenti. Rai2 trasmette l’originale Nozze di porcellana e il monologo Cercasi amore, con la regia di Corrado Caselli. Il testo Figlia unica di gente afflitta nel 1980 giunge finalista al premio “F. Vallecorsi”, cinque anni dopo, per lo stesso premio, viene segnalato Il gioco non è finito, nel 1997 L’ultima goccia di elisir vince il II° premio “F. Vallecorsi”. Nel marzo del 1999 L’ultima goccia di elisir è stata rappresentata in lettura scenica al Teatro Olmetto di Milano a cura della compagnia I Rabdomanti e successivamente al Teatro Luciano Piana di Cesano Boscone.

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