2017 - 2
aprile |giugno

ESSERE BUGIARDO

Numero personaggi: 3
di Carlo Guasconi

AUTOPRESENTAZIONE

Un padre, il nulla e la rivincita della Vita

Essere bugiardo nacque nell’autunno del 2015 come esercizio di scrittura. Volevo riuscire a scrivere un contesto, più che un testo, che fosse forte, non scardinabile e obbligasse sia i personaggi sia me a non scappare da quello che accadeva sulla pagina bianca. Nacque così la cucina, con le tapparelle abbassate e il suo tavolo di legno; un luogo chiuso e silenzioso che vanificava ogni speranza di fuga per i protagonisti del testo e azzerava la possibilità di voli pindarici per me. Dopo aver trovato il contesto e i personaggi che lo abitavano, li lasciai liberi di parlare tra loro e fortunatamente i loro dialoghi andarono verso un argomento che mi ha sempre affascinato: il “niente”. “Niente” inteso come senso di vuoto, di sospensione, di atarassia, l’altra faccia della medaglia dello stare al mondo, è il silenzio per niente imbarazzato ma asfissiante che chiunque di noi ha provato almeno una volta nella vita.

Decisi quindi di proseguire la storia che questi personaggi mi suggerivano e costruii un mondo in cui il protagonista (il Padre) vivesse in questo niente, e per crearlo pensai di togliergli quello che per lui era il suo “tutto”: la famiglia. Tuttavia nel “niente” rimane sempre qualcosa: i ricordi e, troppe volte, la poca forza nell’affrontarli. È così che il Padre sprofonda nella palude melmosa del dolore, una sofferenza data da mancanze familiari, dal pentimento per parole non dette, da quei silenzi che non smettono di esistere, da un passato che non svanisce e che lui non ha la forza di dimenticare ma anzi cerca di ricostruire.

Il passato, però, è passato e non può tornare. Per questo il Padre, seduto al tavolo della sua cucina, decide di ricostruirlo nel qui e ora, parlando con gli altri due personaggi, Madre e Figlio, scavando nei loro trascorsi, confrontandosi con l’incapacità di avere un vero presente e meno che mai un futuro. I familiari, evocati intorno al tavolo della cucina non possono accettare l’immobilità del Padre e cercheranno in tutti i modi di smuoverlo, venendo investiti dalle bugie di un uomo, diventato più figlio che padre, incapace di restare solo, che ricorre alla menzogna per costruire una sua verità e per trattenere presenze che non dovrebbero neanche più essere lì con lui. Sarà questo rifiuto di accettare la realtà che spingerà la Madre e il Figlio a cercare di convincere il Padre in ogni modo – buono e cattivo, morale e pratico – a tornare a un’esistenza degna di questo nome, che non sia solo un avvelenarsi nei ricordi, ma che sia vita respirata e goduta, nonostante tutte le cicatrici lasciate dall’esistenza. Essere bugiardo è la storia di una rivincita su se stessi, e una rivincita, per nascere, deve obbligatoriamente passare da una sconfitta, con tutto il vuoto e il dolore che questa comporta. Carlo Guasconi

Carlo Guasconi.Carlo Guasconi nasce a Codogno (Lo) il 19 aprile 1989, vive e lavora a Milano. Inizia ad appassionarsi al teatro durante gli anni dell’Università a Parma. Nel 2013 decide quindi di iscriversi al corso per attori tenuto da Francesca Mazza, presso la Filodrammatica di Piacenza. Dopo un anno di corso viene scelto per lo spettacolo Anfitrione diretto da Beppe Arena, successivamente entra nella Scuola della Compagnia Proxima Res, sotto la direzione di Carmelo Rifici prima e di Tindaro Granata poi, lavorando con registi come lo stesso Rifici, Lorenzo Loris e Omar Nedjari, continuando a formarsi in numerosi seminari di recitazione. Nel 2016 entra a far parte del cast di Geppetto e Geppetto, di Tindaro Granata. Nel 2015 Guasconi vince il Premio Riccione – Pier Vittorio Tondelli con il suo primo testo Essere bugiardo, che sarà prodotto per la stagione 2017/2018 da La Corte Ospitale, dal Riccione Teatro e da Proxima Res, con un cast formato da Mariangela Granelli, Nicola Pannelli e lo stesso Carlo Guasconi, per la regia di Emiliano Masala. Nel cinema prende parte all’ultimo docu-film di Ermanno Olmi Sono uno di voi, il Cardinal Martini, prodotto dall’Istituto Luce.

53° Premio Riccione per il Teatro. Premio Tondelli a Essere bugiardo, la motivazione

 

Nell’ambito del 53° Premio Riccione per il Teatro, la giuria composta da Fausto Paravidino (presidente), Michela Cescon, Arturo Cirillo, Maddalena Crippa, Graziano Graziani, Laurent Muhleisen, Silvio Orlando, Christian Raimo e Serena Sinigaglia ha assegnato a Il bugiardo di Carlo Guasconi l’11° edizione del Premio Pier Vittorio Tondelli under 30 con la seguente motivazione:

«Il testo ha convinto la giuria che lo premia all’unanimità. Carlo Guasconi riesce ad affrontare il tema del lutto, con profondità e grazia. Presente e passato, vivi e morti si incontrano sul palco per affrontare e tentare di conciliare il peso delle assenze: come superare lutti insopportabili, come accettare la fine degli affetti più grandi? L’autore scolpisce, con sorprendente intensità e altrettanta maturità, tre personaggi: il Padre, la Madre, il Figlio. Mai scontati, sempre umani, umanissimi, fertile terreno di prova per gli attori che in futuro li andranno a interpretare».

Il testo riceve anche un premio di produzione di 10.000 euro a parziale copertura delle spese di produzione che avverrà durante la stagione 2017/2018 a opera di La Corte Ospitale, Compagnia Proxima Res e Premio Riccione per il Teatro. Nella fase di produzione il titolo del testo è stato modificato in Essere bugiardo.

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