Personaggi
Autopresentazione
UNA TERRA PIU’ SICURA E UMANA DOVE SI LIBRANO ALTI I DIRIGIBILI
Se un incrocio con semaforo viene scelto come luogo deputato di un evento drammatico, non è il caso di menare scandalo, da qualche tempo il teatro fa le sue sortire “en plein air” per liberarsi dalle angustie di palazzi e salotti, in cerca di altri spazi e diverse emozioni. Un semaforo, a cui dedichiamo quotidianamente alcuni minuti distratti della nostra curiosità o della nostra debole indignazione, mi è apparso territorio inedito dove si consumano vicende di piccola e violenta umanità. In questa non ordinaria condizione, solo in apparenza libera da ogni condizionamento, si inseriscono due giovani, Saskia e Zeppelin, stranieri dal profilo etnico indefinito se si esclude un generico riferimento ad un paese dei dirigibili, mitica terra che non ha riscontro nella geografia di tutti gli atlanti. E qui avviano il loro difficile ed ingenuo progetto esistenziale, in compagnia di una paziente coppia di tartarughe. Ma nella nostra affollata Terra non esistono lembi sottratti alla logica dello sfruttamento; capita dunque anche a loro di fare i conti con qualcuno che accampa diritti sulla zona, un allucinato Mirò autoproclamatosi re dei semafori. il fantasioso sovrano sogna di trasformare i crocevia in grandi empori all’aperto, sfruttando le esigenze del traffico che costringono l’umanità, a corto di tempo disponibile, a cercare altre soluzioni per gli acquisti. Commercio, arte, occasioni di vario tipo sono le offerte del suo programma visionario, da realizzare con l’esile aiuto della sua compagna, Nanà, maga a riposo. Il re dei semafori riesce a irretire Saskia. Non Zeppelin, più attento alle sorprese della vita, il quale rifiuta le seduzioni di un piano astratto, anche per il timore di perdere la sua donna. Una torma di essere subumani, calati da un lontano Oriente secondo un percorso solare che ha caratterizzato tutte le grandi migrazioni, improvvisamente prende possesso dell’incrocio.Il numero, l’aggressività e il senso di concretezza dei nuovi arrivati non lascia alcun largine alle utopie di Mirò, costretto dignitosamente a trasferire i suoi sogni in altri regni della sua folle fantasia. Anche Saskia e Zeppilin dovranno rinunciare al loro semaforo. In tutti resta l’illusione che si possa raggiungere una terra più sicura, più umana, dove di librano alti i dirigibile.
Gennaro Aceto
Scheda autore
GENNARO ACETO vive a Formia, ed è uomo di scuola. Ha scritto più di quaranta lavori per la scena, la radio e la televisione, oltre a racconti, articoli di critica teatrale e saggi pubblicati su giornali e riviste (Il dramma, Ridotto, Il Mattino, La fiera letteraria). Tra i lavori teatrali più rappresentati in Italia e all’estero: In fila, regia di O. Fanfani, con Ivana Monti e Maurizio Micheli, Corte Malatestiana di Fano, Columbia University, Rai, Radio Monteceneri, Radio Slovenia; La garritta, regia di R. Jacobbi, Firenze, Rondò di Bacco, Napoli, Teatro Bracco, teatri vari, Rai; I rumori, Rai, regia di V. Melloni, con M. Valgoi, A. Manichetti – Radio Varsavia; Miserere, Rai, regia di R. Jacobbi, con Giulia Lazzarini e Raoul Grassilli; Operazione tiro al bersaglio, regia di Mariani, con Carlo Simoni e Vittorio Congia, Roma, sala Umberto; Michele Pezza capo a Massa e duca di Cassano, regia Aldo Trionfo, con Alessandro Haber e Cloris Brosca, Roma Ostia Antica, Minturnae, Napoli Maschio Angioino ed altri teatri; Salto in basso, regia di M. Milazzo, con Silvano Tranquilli e Nino Fuscagni, Roma Teatro dei Satiri; Annina, favola, Teatro Lalki I Mask di Cracovia, Ascona ecc..Il re cervo da C. Gozzi, regia di Giovanni Pampiglione, con Paolo Graziosi, Giampiero Fortebraccio, Ville Vesuviane, Minturnae, Ostia Antica ed altri teatri; Controcanto, stili di regia curati da Memè Perlini, Roberto Guicciardini, Iulio Zouloeta, con Rita Pensa e Stefano Gandini, Roma Acquario.>
Il Paese dei Dirigibili è stato letto dai Rabdomanti di Milano e al Festival dei due mondi di Spoleto.>
A gennaro Aceto sono stati attribuiti numerosi premi nazionali: Riccione, Ruggero Ruggeri, Arta Terme, Vallecorsi, Spazioteatro, Idi. I suoi lavori sono stati tradotti in polacco, croato, inglese, rumeno e tedesco. >