AUTOPRESENTAZIONE
Tra perdite, macchie e muffa dialogo fra esistenze che non ascoltano
Un ragazzo, un giovane, forse straniero, bussa al primo piano della palazzina di periferia in cui vive, per parlare con i proprietari di casa. Il fatto è che il loro bagno – presente sulla stessa verticale del suo, a pian terreno – perde; da qualche parte, perde acqua; e questo ha provocato la formazione di una macchia di umido proprio sul suo soffitto. È lì per farlo presente, per trovare una soluzione. La coppia che abita quella casa, si compone di un marito e di una moglie. Una donna, forse una madre e lui, impegnato alla frontiera; un uomo integerrimo, tutto d’un pezzo, che non s’è mai piegato a tentativi di corruzione, che non ha mai abusato del suo ruolo; lui vietava senza l’uso di forza, chiaramente, l’ingresso clandestino degli stranieri dalla frontiera; non come i suoi colleghi, no di certo.
Quando arriva il giovane, lui è nella sua stanza, sulla sua poltrona, a guardare la tappa in salita di ciclismo, una grande passione, che ha provato a trasmettere anche a un figlio che, forse, non ha mai avuto. Ad accogliere il giovane c’è la donna, la moglie, che è alla disperata ricerca della rucola per la cena, o per ricomporre i pezzi di un ricordo, d’un tradimento di suo marito con l’insegnante di nuoto del figlio; lei è convinta che l’ospite sia in realtà il ragazzo che lavora per il servizio di nettezza urbana a domicilio.
Il dialogo tra i tre è un dialogo violento, in totale (dis)ascolto, in cui i due proprietari non ne vogliono sapere di andare a controllare i tubi del loro bagno, anzi, sembrano finanche infastiditi. Man mano che il giovane prova a parlare con loro due, il dialogo diventa sempre più aspro, si scende giù per cunicoli sempre più stretti, fin quando l’uomo, in divisa per il lavoro, tratta il giovane come fossero alla frontiera e lui, in preda al panico, prova persino a pagarlo per poter entrare nel loro bagno, per poter evitare un danno. Al tentativo di corruzione, l’uomo minaccia il giovane col manganello, al punto che il giovane, per la paura, si piscia addosso. Si ricrea una macchia nota ai due otto anni prima, alla frontiera. Nello stesso momento, dal bagno proviene dell’acqua: la casa si sta allagando; l’uomo infatti, al primo tentativo, è entrato nel suo bagno e ha aperto tutti i rubinetti. Ha volutamente provocato un allagamento, per procurare il danno al soffitto del giovane che, ormai umiliato, carica sulle spalle l’oggetto da buttar via, e se ne va. Fabio Pisano
FABIO PISANO nasce a Napoli il 27 settembre del 1986. Si laurea in scienze biotecnologiche e nel contempo studia drammaturgia con Maestri della scena internazionale, tra cui Mark Ravenhill, Martin Crimp, Enzo Moscato, Laura Curino, Davide Carnevali. Fertile l’incontro con la nuova scena spagnola e i suoi protagonisti tra cui Ana Fernandez Valbuena, Josè Manuel Mora, e con Esteve Soler. In seguito si avvicina alla regia grazie alla conoscenza e allo studio con registi quali Lluís Pasqual, Oskaras Korsunovas, Massimiliano Civica. I suoi testi sono rappresentati in Italia e all’estero, dal Teatro Bellini al Piccolo Teatro Grassi di Milano. Vince diversi premi, tra cui il Premio Hystrio-Scritture di Scena 2019 con il testo Hospes, –ĭtis, il Premio Salvatore Quasimodo, il Premio Fersen che gli è valsa la pubblicazione del testo Una storia di impossibilità, l’Italian & American Playwrights Project/3rd edition. Si avvicina alla scrittura per il cinema, da soggettista e sceneggiatore del corto Le (s)confessioni, che riceve diversi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui la Honorable Mention For Best Original Story al Festival Internazionale Isa (Indipendent Shorts Awards) di Los Angeles. Da soggettista del lungometraggio Celeste, arriva in finale del Premio Solinas 2021. La macchia è tra i vincitori del Premio Nuove sensibilità 2020.
La Locandina
LA MACCHIA, drammaturgia e regia di Fabio Pisano. Scene di Luigi Ferrigno. Costumi di Rosario Martone. Luci di Cesare Accetta. Con Francesca Borriero, Michelangelo Dalisi, Emanuele Valenti. Prod. Liberaimago, NAPOLI.
Lo spettacolo debutta in prima nazionale a Napoli, il 30 giugno 2022, nell’ambito della programmazione di Campania Teatro Festival 2022; successivamente sarà in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 4 all’8 luglio 2022.