Personaggi
Autopresentazione
Scheda autore
Uno studioso drammaturgo e poeta L eonardo Sole, nato a Sassari nel 1934, è docente di linguistica generale all’Università di Sassari, critico teatrale, scrittore. Ha al suo attivo numerosi studi di linguistica, semiotica e sociolinguistica (si veda Lingua e cultura in Sardegna, Mlilano 1933). In collaborazione coi musicologi Diego Carpitella e Pietro Sassu ha pubblicato tre dischi di musica sarda. Come critico teatrale (sul quotidiano La Nuova Sardegna) e drammaturgo si è impegnato in un lungo lavoro di ricerca e di analisi dei modelli della comunicazione orale. Scrive in italiano e in sardo. Presso Roetti &. C di Mondovì sono stati pubblicati due volumi di versi: Katabasis (1994) e Perchè ancora la luce (199S). Tra le opere teatrali Pedru Zara (1978), Funtanaruja (da Fuenteovejuna di Lope De Vega), messo in scena nel 1979 e nel 1980-81 da Marco Parodi per la cooperativa Teatro di Sardegna; L’incendio nell’uliveto, Iibero adattamento deJl’ononimo romanzo di Grazia Deledda (regia di Marco Gagliardo, Teatro di Sardegna); la sacra rappresentazione Il pianto della Madonna (regia di Giampiero Cubeddu, cooperativa Teatro e/o Musica)., della quale esiste anche, una versione televisiva in due puntate (Rai3 ‘1986). Per la Rai (regia di Antonio Prost) ha scritto un racconto sceneggiato: Leonardo Alagon; il mito drammatico La casa del bosco (1988), che ha partecipato al festival di Santarcangelo (1989). Per il Teatro Sassari ha scritto, in sassarese:Occhi miei occi tuoi (1984) e Parauri (1986). Nel 1990 è andata in scena Nur, ricerca sui miti sardi (regia di Romano Foddai del Teatro S’Arza), e nel 1992 (sempre in collaborazione con S’Arza) l’atto unico La panchina. La compagnia Teatro Sassari ha più volte messo in scena (1993 e 1995) i due atti unici Cumpari (in sassarese) e Il grido dell’erba: scritto in un italiano fortemente sardizzato. La casa nuova (1994) e La valigia (1995) sono stati messi in scena da La Botte e il Cilindro. Tra le commedie non ancora rappresentate: Fogu! (in sardo), Alghe, adattamento teatrale del poema sardo di Antonio Cano, Sa vitta et sa morte et passione de Sanctu Gavinu Prothu e Januariu e Andendi a Balai. Sempre in sassarese il recente Giogli meu, in versi e in prosa (1993-94), e L’altra stanza, scritto in una lingua italiana ricca di tratti fonetici, lessico-semantici e ritmici del sassarese e del sardo.