Personaggi
Autopresentazione
Quando le cose raccontano chi le ha create Il tema del lavoro domina la mia teatrografia: Passione, Fiat e immigrazione a Torino, Olivetti, la fabbrica del sogno possibile, Il signore del cane nero, su Enrico Mattei, e ancora L’età dell’oro, artigianato d’eccellenza e boom economico, Una stanza tutta per me, Virginia Woolf e il mestiere di scrivere, Le designer, creato in occasione di Torino World Design Capital e il recente Malapolvere, sulla tragedia dell’Eternit. Ma alle radici del mio teatro c’è Elementi di struttura del sentimento, la trasposizione teatrale de Le affinità elettive di Goethe. Là il tema del progetto è fondante: si vede bene come la possibilità di costruire un nuovo universo, che modifichi spazio e comportamenti quotidiani, dipenda dalle relazioni tra i protagonisti. A quel testo ho ripensato scrivendo sul design nella Milano del dopoguerra. È affascinante raccontare architetti, progettisti e oggetti che hanno oscurato il mobile d’epoca e la cristalleria di famiglia. Oggetti per tutti. Tanti elementi compongono questa scrittura: il coraggio e l’anticonformismo di Cosmit, Salone del Mobile; le fervide conversazioni con Piero Bassetti (che ha anche scelto gli otto protagonisti): una miniera di testimonianze del passato e pensiero per il futuro; l’attenzione costante e dialettica di Sergio Escobar, che ha guidato tutte le fasi del lavoro, rendendo agevoli anche i momenti più complessi. E poi le immagini e le storie inedite raccontate da famiglie ed eredi; l’ottimo lavoro drammaturgico, organizzativo e video di Elisa Zanino, Luca Scarlini e Lucio Diana. Fondamentali l’eccezionale capacità di costruzione d’Arte e relazioni umane del Piccolo Teatro di Milano e la presenza discreta ed entusiasta di Carlo Guglielmi e di Andrea Kerbaker. Il grazie più grande però va a Manolo De Giorgi, architetto e studioso di design, che mi ha guidato nella ricerca, nell’incontro con le persone, nelle visite a studi e archivi, svelandomi la complessità di un universo ricco di intrecci e relazioni e coniugando l’esattezza accademica con l’amore per il gioco, il divertimento, a volte lo sberleffo intellettuale, cosa che lo accomuna allo spirito dei protagonisti di Mani grandi, senza fine. Da architetto si è fatto dramaturg, nutrendo lo spettacolo di materiali per la scrittura e messa in scena. E da subito ha disegnato la bellissima scenografia, permettendo di immaginare azione nello spazio. Poi ci sono notti storte in cui cerchi per ore una parola e non la trovi, notti inutili in cui ti chiedi perché mai ti sei cacciata in questo mondo tutto di maschi che chissà se arriverai mai a capire, e la notte che improvvisamente butti via tutto, perché sarà che è quasi l’alba, sarà che sei stanca morta, ma loro, gli oggetti, si sono messi a parlarti, a dettarti un altro testo. Una notte così ho cominciato a scrivere dal punto di vista delle cose. Parlano loro, le cose. E questo è Mani grandi, senza fine. Laura Curino
Scheda autore
È nata a Torino il 26 gennaio 1956, è tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo, con il quale produce numerosi progetti e spettacoli come autrice e attrice, fra tutti: Elementi di struttura del sentimento (1985); Nel tempo fra le guerre (1988); Stabat Mater (1989); La storia di Romeo e Giulietta (1990), Premio Milano 90, e i monologhi Passione (1992), Premio Milano 90; Olivetti (1996); Geografie (1999). Negli anni la sua personale ricerca l’ha portata ad approfondire temi quali le opere e gli autori degli spettacoli cui ha partecipato, il training dell’attore e in genere della persona in relazione con il pubblico e la comunicazione, le tecniche di narrazione. Fra gli altri spettacoli realizzati, come autrice e attrice: L’età dell’oro (2002), Una stanza tutta per me (2004), Le designer, pioniere di stile (2008), Santa Barbera. La leggenda aurea di Jacopo da Varazze con suggestioni dal ciclo di affreschi di Lorenzo Lotto (2008), Il Signore del Cane Nero. Storie su Enrico Mattei (2010), Mani grandi senza fine (2011), Malapolvere. Veleni e antidoti per l’invisibile (2012) e inoltre spettacoli e letture dalle opere di Alfonsina Storni, Isabel Allende, Derek Walcott, Yeats, Carmelo Bene, Carlo Goldoni, Virginia Woolf, Marcel Schwob, Carlo Pontiggia. Accanto all’attività scenica, collabora in corsi di formazione al lavoro presso le Università Bocconi di Milano, l’Università di Parma, Pavia e Roma. Con lo psicologo del lavoro Roberto Grandis sostiene corsi di formazione presso le aziende e, presso le Camere di Commercio italiane, sul tema della conciliazione. Tiene conferenze, seminari e laboratori presso le Università di Bologna, Genova, Padova, Siena, le Accademie di Belle Arti di Napoli e L’Aquila, l’Università Cattolica di Milano e di Brescia, l’Istituto Orientale di Napoli, la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, la “Scuola Holden” di Torino, laboratori per allievi attori presso numerose compagnie italiane, progetti di formazione per insegnanti per conto di assessorati alla pubblica istruzione e sostiene corsi e laboratori specifici per la formazione in azienda. Come autrice ha vinto il Premio Hystrio alla Drammaturgia nel 2003.