2003 - 4
ottobre | dicembre

Where is the wonderful life?

Numero personaggi: 0
di Renata Ciaravino

Personaggi

Autopresentazione

SCRIVERE DI BANALITA’ NON E’ BANALE
Ho cominciato a scrivere Where is the wonderful life? a 25 anni, nel momento in cui mi stavo convincendo di fare un mestiere in grado di “rappresentare” il mondo e quindi di cambiarlo. Io non so dire di che natura siano le ragioni per cui uno si mette a scrivere, il mio amico Giampaolo Spinato dice che se uno pensa di avere “qualcosa da dire” si sbaglia di grosso, siamo solo attraversati, nel momento in cui scriviamo, da forze di cui noi non abbiamo la benché minima consapevolezza, siamo solo una cassa di risonanza, e se è così, e un po’ mi convince questa sua idea, io ero la cassa di risonanza della mia giovinezza e del mio desiderio sordo, coraggioso, assoluto e impacciato di volere parlare del mondo che mi circondava, senza temere per un solo momento la difficoltà di parlare di cose mostruosamente banali. Penso che il punto sia proprio questo: riuscire a non arrestarsi davanti alla banalità degli argomenti ma riuscire a volgerli verso il nostro “insostituibile” punto di vista, giusto o sbagliato che sia. Nostro. A furia di non parlare di banalità non si sa più di cosa parlare e si cerca l’eccezionale. E allora accade la tentazione di non parlare più d’amore, della sofferenza d’amore, del governo, della ferocità o della demenza di un governo…
Quello che ho capito dopo é che il problema consiste nel trovare le parole, nel saper guardare, nel non dare nessuna risposta per scontata, nell’essere sinceri e soprattutto non ideologici, tutte cose che uno impara in una vita, se le impara…Bartolomeo Sacco e Nicola Vanzetti, accusati senza prove di omicidio perché italiani e ananrchici all’iniziuo del secolo in America e condannati a morte. Walt Disney, che secondo una biografia scritta da Marc Eliot, fu delatore, per conto dell’Fbi, di persone ritenute sospette di comunismo all’interno dell’industria americana dello spettacolo.
Harol Pinter che racconta che da giovane provò un po’ di volte a scrivere un testo a tema politico e che gli vennero fuori solo minchiate naif e manichee, tanto che stracciò tutto e rinunciò. Un articolo di Michele Serra apparso sulla Repubblica che diceva che il malumore italiano assomiglia a un quotidiano “non mi date fastidio”, “datemi strada”, “non ho tempo da perdere”, e non rimanda certo al dubbio che forse abbiamo troppo, o non abbiamo le cose che davvero servono e che non ne abbiamomai abbastanza di ghingheri e di fronzoli, e di sentirci derubati dallo Stato, fregati dai colleghi, frodati dall’epoca, compressi dalla moltitudine che ci sta a gomito e ci rovina la giacca nuova…L’inno praticamente inascoltato perché fi scritto da una donna; che é la canzone dei Felici Pochi e degli Infelici Molti di Elsa Morante ne Il mondo salvato dai ragazzini, una frase di un film di Tarkovskij che fa…tu dici che vuoi essere felice ma ci sono cose più importanti…
Renata Ciaravino

Scheda autore

RENATA CIARAVINO (Milano, 8 agosto 1973)
Nel 1998 si diploma in Drammaturgia alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”. Scrive I’ vulesse fa’ ‘mmore co’ Dioniso! (Crt; Festival di Volterra; Teatro Club di Catania, Festival Milano d’Estate), 1998. nel 1999 compone la drammaturgia de Lo show stragicomico!-spettacolo/concerto sulla Strage di Piazza Fontana (Teatro Verdi di Milano; Teatro Gobetti di Torino; Teatro La Pergola di Firenze; Festival di Volterra), vincitore di Scena Prima 2001 e menzione alla Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo 2001 come miglior spettacolo a tematica civile. Sempre nel 1999 lavora al Laboratorio Internazionale di Drammaturgia intorno all’opera di Pier Paolo Pasolini presso il Teatro de Roind Point di Parigi e presso Le Centre d’Art Scenique di Bruxelles. Nello stesso anno è selezionata tra i giovani diplomati italiani in drammaturgia per partecipare al laboratorio di drammaturgia con la Royal Court presso il Piccolo Teatro di Milano. Nel 2000 fonda la compagnia teatrale Dionisi di Milano. Scrive Where is the wonderful life? che viene messo in scena dalla Compagnia Atir per la regia di Serena Sinigaglia e prodotto da Atir in collaborazione con il Teatro della Tosse di Genova, 2000. Where is the wonderful life? viene poi tradotto in lingua tedesca e messo in scena dal Theater im keller di Graz, per la regia di Eva Schaffer, nel progetto “Vicini Sconosciuti”.
Nel 2001 riscrive Canzoni dell’Opera da Tre Soldi, regia di Francesco Micheli, prodotto da Pomeriggi Musicali/Teatro dal Verme (Milano). Nel marzo 2001 insegna per un mese Drammaturgia alla facoltà di Filosofia a Pristina (Kosovo) all’interno del progetto Iom-Onu “Traume and response in Kosovo”. Nel 2002 riscrive i Dolori del Giovane Werther di J.W. Goethe in forma di Melologo, con la produzione dei Pomeriggi Musicali di Milano, per l’Orchestra Sinfonica del Teatro dal Verme. Ancora nel 2002 scrive , patrocinato dall’Associazione Teatrale Pistoiese e promosso da Outis (Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea). Nel 2003 fa parte dell’Osservatorio di drammaturgia “Il giardino delle carte” coordinato da Renata Molinari al festival teatrale Sant’Arcangelo dei Teatri e partecipa all’atelier di traduzione della drammaturgia europea “Orléans, Carrefour Européen des Littératures Dramatique en Traduction”; partecipa inoltre insieme ad altri quattro autori al progetto “Tramedacamera” organizzato da Outis, regia di Walter Manfrè. Nel 2003 scrive Il gran torneo delle religioni, da Il re, il saggio e il buffone di Shafique Keshavije, per la compagnia Atir, regia di serena Sinigaglia, prodotto da Festival di Castel del Monte (Andria-BA); Canto a me stessa, che debutta al Teatro Franco Parenti all’interno del festival tramedautore, festival della drammaturgia contemporanea organizzato da Outis. Compone la drammaturgia di Disco 80 – una storia italiana, che debutterà in dicembre al Teatro Verdi di Mialno. Per i ragazzi ha scritto Appunti di viaggio, prodotto dal Comune di Abbiategrasso (MI) e Conferenza dei bambini per un mondo rovesciato dalla gioia, prodotto dal Comune di Cisliano, messi in scena dalla compagnia Atir di Milano.

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